Aumento pensioni 2025: Ecco una sorpresa da parte del governo

Si prepara una novità da parte del governo per quanto concerne l'IRPEF e questo potrebbe portare ad un aumento anche delle pensioni.
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3 settimane fa
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Foto © Pixabay

L’aumento delle pensioni minime è già stato duramente contestato dai pensionati scesi in piazza con la CGIL. Questo è quanto il governo Meloni ha deciso di introdurre nel 2025 con la sua manovra di fine anno. Anche se viene proposta una rivalutazione extra per le pensioni minime, secondo chi ha protestato questo extra è assolutamente insufficiente per garantire la salvaguardia del potere d’acquisto di queste pensioni.

Comunque, nella maggioranza c’è chi, nella fase di conversione in legge del decreto di Bilancio, propone di aumentare ulteriormente le pensioni minime.

Nel frattempo, sempre nella manovra, il governo ha deciso di rivedere il meccanismo di indicizzazione delle prestazioni, che nel 2024 è stato contestato al punto da finire davanti alla Corte Costituzionale per una presunta incostituzionalità del provvedimento.

Quindi, nel 2025, le pensioni aumenteranno con un meccanismo migliore rispetto al 2024, anche se le cifre saranno più basse perché più bassa è stata l’inflazione. Ma all’orizzonte potrebbe esserci anche un’altra novità, una sorta di sorpresa che il governo potrebbe introdurre in materia fiscale, con una rilevante incidenza anche per alcuni pensionati.

Aumento pensioni 2025: Ecco una sorpresa da parte del governo

Una nuova struttura della rivalutazione delle pensioni, senza quei tagli agli assegni duramente contestati nel 2024. Ma partiamo da ciò che succederà alle pensioni minime. Nel 2025, le pensioni minime saliranno di circa 3 euro al mese. E questo non per l’aumento relativo all’indicizzazione dei trattamenti, perché da questo punto di vista l’aumento sarebbe stato ancora inferiore, dal momento che presto l’Istat certificherà nell’1% questo incremento del costo della vita.

L’aumento delle minime in misura pari al 2,2% è figlio invece di un intervento del governo che ha deciso di prorogare l’extra aumento delle minime anche per il 2025. Nel 2024 le pensioni salirono del 2,7%, mentre nel 2025 il governo ha previsto un extra pari al 2,2% di incremento. Nel frattempo, l’indicizzazione delle pensioni rispetto al passato verrà fatta con meno tagli per i trattamenti più elevati.

Infatti, si supera il meccanismo che prevedeva la seguente tabella, che è finito davanti alla Consulta come detto prima:

  • 100% di perequazione sulle pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo;
  • 85% di perequazione per le pensioni fino a cinque volte il trattamento minimo;
  • 54% di perequazione per le pensioni fino a sei volte il trattamento minimo;
  • 47% di perequazione per le pensioni fino a otto volte il trattamento minimo;
  • 37% di perequazione per le pensioni fino a dieci volte il trattamento minimo;
  • 22% di perequazione per le pensioni oltre dieci volte il trattamento minimo.

Come cambia anche per le pensioni il sistema dell’IRPEF

Il meccanismo precedente era a scaglione fisso, e quindi la percentuale di incremento delle pensioni rispetto al tasso di inflazione era calcolata sull’intero ammontare della prestazione previdenziale percepita. Nel 2025, invece, il governo ha deciso prima di tutto di eliminare questo vincolo. Si tornerà quindi a un incremento delle prestazioni a scaglioni progressivi, con l’aliquota più bassa che si applica solo sulla differenza e sulla parte eccedente il limite massimo dello scaglione precedente. Inoltre, il sistema cambierà radicalmente, tornando a tre fasce di perequazione, e cioè:

  • 100% di perequazione sulle pensioni fino a tre volte il trattamento minimo;
  • 90% di perequazione per le pensioni fino a cinque volte il trattamento minimo;
  • 75% di perequazione per le pensioni più alte di cinque volte il trattamento minimo.

Ecco la novità sull’IRPEF che, se sarà confermata, porterà anche alcune pensioni a salire di importo

Gli aumenti di pensione potrebbero diventare ancora più cospicui se, adesso che la manovra è ritoccata da eventuali emendamenti approvati, entrerà in vigore una nuova riforma dell’IRPEF. In effetti, il governo ha deciso di confermare anche nel 2025 la regola dei tre scaglioni di imposta sul reddito delle persone fisiche.

In altri termini, il prelievo fiscale sui redditi da pensione sarà basato su tre scaglioni che sono:

  • 23% sulle pensioni fino a 28.000 euro all’anno;
  • 35% sulle pensioni fino a 50.000 euro annui;
  • 43% sulle pensioni oltre i 50.000 euro annui.

Il meccanismo dell’IRPEF è a scaglioni progressivi e quindi l’aliquota maggiore si applica sulla parte eccedente i 28.000 euro per chi ha una pensione fino a 50.000 euro, e poi sulla parte ancora eccedente i 50.000 euro si applica l’aliquota ancora superiore.

Ecco la novità che si starebbe per partorire, anche se le coperture latitano

Ciò che il governo ha intenzione di fare è di abbassare l’aliquota del secondo scaglione, aumentando la soglia massima di rientro nello stesso scaglione. Nello specifico, il secondo scaglione che, nella legge di Bilancio e nel suo testo, è stato inserito identico all’anno scorso. Cioè al 35% sui redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro, potrebbe essere migliorato.

Infatti, l’idea è quella di imporre il prelievo in misura pari al 33% sulla parte di pensione superiore a 28.000 euro. E fino a 60.000 euro. In questo modo, abbassandosi il prelievo IRPEF sulle pensioni, chi percepisce un trattamento superiore a 28.000 euro potrebbe godere di un’ulteriore agevolazione pari a due punti percentuali in meno di imposta sul reddito delle persone fisiche da versare.

Su questa novità, però, pende sempre la questione di coperture finanziarie. Tanto è vero che la modifica del secondo scaglione, come detto prima, è un progetto su cui da tempo lavora il governo. Solo che si contava di coprire una parte dell’esborso con i recuperi dal concordato preventivo biennale. Un provvedimento che è scaduto il 31 ottobre e che, dati alla mano, non ha portato quegli utili che il governo si aspettava.

Tradotto in termini pratici, la modifica del secondo scaglione non è del tutto accantonata. Ma bisogna che il governo trovi le risorse da altri capitoli.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

9 Comments

  1. potrebbe commentare INPS n. 69 del maggio 2024 su periodi scoperti e incrementare anche periodi di non lavoro e senza disoccupazione per mia figlia e se si posso scontare dalle tasse quanto versato.grazie

  2. Quando la categoria dei furbi si mette la mano sulla coscienza sicuramente questo governo ha i soldi da mettere sulla classe media pilastro economico di questo paese.

  3. Infatti la classe media è il volano dell economia del paese. …se vai in banca al lavoratore medio no con pensione minima non ti fanno alcuna prestito o mutuo non compri auto ne compri carne al supermercato e di villeggiatura rimane un sogno…la piscina e la palestra ai figli…anche. Quindi il paese deve agevolarea classe media prima che diventa classe povera. Allora so c….. X banche e tutto il resto per l economia a Giorgetti tu lo sai non ti spaventare dalla coperta corta. Vai avanti

    • L’inflazione all’ 1% ma dove viene fuori. Andassero nei mercati a comprare frutta e verdura , così si renderebbero conto del costo della vita. Zucchine a 6 euro al kg, giusto x fare un esempio. Senza contare il oane, la carne è tutto quanto serve per vivere. I politici con 20000 euro al mese come possono comprendere noi pensionati. La gente è stanca

      • Sono forti contro i pensionati poveri pretendere che con 600 euro al mese vivono bene. Forza Italia ci a prer i fondelli a 1000,00.

  4. Ma chi non paga le tasse, come liberi professionisti, artigiani, muratori, elettricisti, falegnami, bar, ristoranti ecc, ecc
    Chi paga tutto x intero sono i dipendenti e pensionati. Questi si che non evadono. VERGOGNA. LE TASSE LE DEVONO PAGARE TUTTI.

  5. Solo in questo schifo d, Italia danno le briciole in pendono + 1600 euro al mese questo è il minimo di pensione che la persona prende . Un disoccupato in Belgio anche se a lavorato solo 1 anni li danno da 1400 a1500 euro al mese per sempre , perché le persone deve avere una dignità per vivere. E la vita non è vero che costa più del, Italia io vado spesso in Belgio e sono dispiaciuto di essere rientrato in patri questa Italia di merda e mafiosi….

  6. In Italia troppe, troppe, troppe tasse a 360^, un incitamento per i giovani lavoratori e per i pensionati a fuggire all’estero nella speranza esasperata di un positivo cambiamento per un futuro migliore.

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