Lufthansa si prende Ita senza sconto, Giorgetti non ha ceduto ai capricci tedeschi

Via libera all'accordo tra Ita e Lufthansa. La documentazione è stata spedita a Bruxelles e il parere della Commissione è atteso entro breve.
1 settimana fa
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Sì all'accordo tra Ita e Lufthansa
Sì all'accordo tra Ita e Lufthansa © Licenza Creative Commons

Si era sfiorata la clamorosa rottura dell’accordo tra Ita e Lufthansa per una manciata di euro. Alla fine ha prevalso la linea del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha rispedito al mittente tedesco la richiesta di uno sconto sui pagamenti delle successive due tranche alla prima. La compagnia aerea di Colonia pretendeva di pagare alcuni milioni di euro in meno rispetto a quanto pattuito nei mesi passati – alcune cifre ipotizzavano un risparmio complessivo compreso tra 50 e 200 milioni – lamentando investimenti effettuati nella compagnia italiana e la presunta perdita di valore di questa negli ultimi mesi.

Tutte scuse a cui Roma non ha abboccato, anche perché il valore di Ita sarebbe aumentato negli ultimi mesi, grazie a una situazione dei conti che va migliorando.

Closing operazione forse a fine anno

I documenti dell’accordo con Lufthansa andavano spediti a Bruxelles entro la mezzanotte di ieri e fino all’ultimo c’era il dubbio che la scadenza potesse slittare. Non è stato così. La Commissione europea dovrebbe esitare una risposta già entro la fine del mese e il closing dell’operazione è atteso tra fine anno e inizio del 2025.

Una vicenda che è andata per le lunghe per volontà proprio della commissaria uscente alla Concorrenza, Margrethe Vestager. Ha preteso la cessione di numerosi slot, soprattutto a Linate, per evitare un’eccessiva concentrazione del mercato nelle mani del duo italo-tedesco. A seguito dell’accordo, Lufthansa si è impegnata a versare 325 milioni per entrare subito nel capitale al 41%. Il pagamento complessivo si attesterebbe a 830 milioni con la salita di un altro 49%.

Accordo con Lufthansa senza cedimenti

L’affaire sembra essersi intrecciato con la possibile scalata di Commerzbank da parte di Unicredit. Giorgetti non ha voluto cedere di un millimetro sulla richiesta di sconto, anche perché la Germania sul caso sta tenendo un approccio affatto improntato all’apertura e al libero mercato.

L’accordo con Lufthansa è positivo per lo stato italiano, che si libera del fardello di una compagnia decotta finanziariamente da decenni, in quanto erede de facto della disastrata Alitalia. Ma non poteva essere sottoscritto anche al costo dell’umiliazione dinnanzi a un pretendente vorace e che all’ultimo miglio si è rivelato disonesto. Il peso politico di Berlino, d’altra parte, è quello che è. Fare i capricci è l’ultima cosa che un’impresa tedesca possa permettersi in questa fase.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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