Il benessere dei dipendenti è sempre più al centro dell’attenzione delle aziende, le quali riconoscono che lavoratori soddisfatti e motivati contribuiscono maggiormente alla crescita e alla produttività. I buoni carburante si inseriscono in questo contesto come benefit particolarmente apprezzato: rappresentano un supporto concreto alle spese quotidiane e contribuiscono a migliorare il bilancio familiare dei dipendenti. Per questo motivo, i buoni carburante stanno diventando una delle opzioni più scelte nei programmi di welfare aziendale.
Oltre al risparmio economico diretto per i dipendenti, l’offerta di buoni carburante porta vantaggi anche per l’azienda, che ottiene un miglioramento nella motivazione del personale e nella soddisfazione complessiva.
Fringe benefit: quali sono le regole?
I buoni carburante rientrano nella categoria dei “fringe benefit”, ovvero quegli incentivi che le aziende offrono come supporto supplementare alla retribuzione. La loro distribuzione e utilizzo, tuttavia, sono regolamentati da specifiche normative fiscali e aziendali che devono essere rispettate per evitare eventuali sanzioni o contestazioni.
A livello fiscale, per i fringe benefit la legge bilancio 2025 conferma le esenzioni fiscali del 2024. In merito al documento che deve certificare il rilascio dei buoni carburante, la normativa generale prevede che l’erogazione deve essere documentata correttamente. Il datore di lavoro è tenuto a rispettare le linee guida fiscali per garantire che i buoni carburante siano distribuiti in modo regolare, e soprattutto tracciabile, facilitando eventuali controlli. L’aspetto della tracciabilità, in particolare, è essenziale per dimostrare la corretta gestione di questi fringe benefit. Vediamo ora come procedere per l’erogazione e la registrazione dei buoni carburante.
Procedura per l’erogazione buoni carburante: documentazione necessaria
Una domanda frequente riguarda la documentazione richiesta per l’erogazione dei buoni carburante. Per rendere ufficiale la consegna dei buoni carburante, è sufficiente che il dipendente firmi una ricevuta di consegna.
La ricevuta firmata è sufficiente per attestare la consegna e rappresenta un documento valido in caso di verifiche fiscali. È importante che il datore di lavoro si assicuri che questa ricevuta sia redatta correttamente e archiviata, poiché sarà il documento ufficiale che attesta la consegna dei buoni carburante al dipendente.
Oltre alla ricevuta di consegna, c’è un’altra pratica fondamentale che il datore di lavoro deve seguire per garantire la corretta gestione dei buoni carburante: la registrazione nel Libro Unico del Lavoro (LUL). I buoni carburante, infatti, devono essere inseriti nel LUL come voce figurativa. Questa registrazione non implica necessariamente un aumento del reddito imponibile del dipendente, ma è una procedura di trasparenza che garantisce una corretta rendicontazione dei benefit erogati.
Il LUL è uno strumento obbligatorio per legge, dove sono riportate tutte le informazioni relative ai rapporti di lavoro, inclusi i compensi e i benefit. Registrare i buoni carburante nel LUL consente all’azienda di tenere traccia delle agevolazioni offerte ai propri dipendenti, rispettando le normative vigenti e facilitando eventuali verifiche da parte delle autorità competenti.
Riassumendo
- I buoni carburante migliorano il benessere e la motivazione dei dipendenti riducendo i costi di trasporto.
- Sono fringe benefit inclusi nel welfare aziendale, regolamentati da normative fiscali specifiche.
- La consegna richiede solo una ricevuta firmata dal dipendente, senza verbale formale.
- È obbligatoria la registrazione dei buoni carburante nel Libro Unico del Lavoro (LUL).
- Offrono vantaggi sia ai dipendenti che alle aziende, rafforzando la motivazione e la fidelizzazione.
- I buoni carburante sono flessibili, gestibili facilmente e adatti a aziende di ogni dimensione.