Il Sudafrica è tornato a rifinanziarsi sui mercati internazionali con un nuovo bond in dollari dopo un’assenza di 30 mesi. L’ultima emissione sovrana denominata in valuta estera risaliva al 2022. Lo ha fatto questo martedì con una doppia tranche per 3,5 miliardi di dollari. Gli ordini hanno superato i 10 miliardi, quasi il triplo dell’offerta complessiva. Ad essersi occupate dell’operazione sono state Citigroup e Goldman Sachs.
Mercato ottimista, agenzie di rating meno
Il nuovo bond in dollari del Sudafrica è stato suddiviso in una tranche con scadenza a 12 anni e una a 30 anni.
Gli investitori stanno scommettendo su un nuovo corso, caratterizzato da riforme per la crescita economica e contro il crimine dilagante. La disoccupazione nel terzo trimestre è scesa al 32,1%, tornando ai livelli di fine 2023. Risultano circa 8 milioni le persone in cerca di lavoro. La percentuale sale all’ancora più drammatico 41,9%, se si comprendono i lavoratori cosiddetti “scoraggiati”, coloro che un lavoro neanche lo cercano. Segno evidente di un’economia in profonda crisi. Ma il mercato ha notato positivamente che nel paese non si registrano più blackout da otto mesi consecutivi. Il minimo per fare impresa e investire.
Le agenzie di rating non sono altrettanto ottimiste. Fintantoché non vedranno i primi risultati del nuovo corso politico, non alzeranno i giudizi sui bond del Sudafrica.
Bond Sudafrica in rialzo dalle elezioni
Sta di fatto che i bond del Sudafrica sono in netto rialzo dalle ultime elezioni, mentre il rand sudafricano ha cancellato i guadagni, in scia al rafforzamento globale del dollaro. Tanto per fare un esempio, la scadenza in rand del marzo 2032 con cedola 8,25% (ISIN: ZAG000107004) si è apprezzata del 9%, salendo all’attuale quotazione di circa 92 centesimi. E nello stesso tempo, il cambio contro l’euro ha messo a segno un rialzo del 2,5%. A ciò si aggiunga la cedola lorda maturata nel semestre intorno al 4,5%. Un guadagno complessivo di circa il 16% per l’investitore dell’Eurozona.
Il bond decennale del Sudafrica è passato dall’offrire il 10,75% al 9,35% nello stesso periodo di tempo. Ulteriori guadagni saranno possibili con il taglio dei tassi di interesse. A settembre, la Reserve Bank of South Africa ha ridotto già il costo del denaro dello 0,25% all’8%. Siamo ben sopra l’inflazione annuale del 3,8%. Ciò presuppone che l’istituto disponga di un buon margine per continuare a tagliare i tassi senza impattare negativamente sul cambio. Da notare, infine, che dalle elezioni le riserve valutarie sono salite di quasi 2 miliardi di dollari.