Partita IVA 2025: i nuovi obblighi sui pagamenti tracciabili

A partire dal 2025 i titolari di partita Iva devono fare i conti con nuovi obblighi per quanto riguarda i pagamenti tracciabili.
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controllo incrociato bancomat e scontrini
Foto © Pixabay

I titolari di partita Iva dovranno fare i conti con nuovi obblighi sui pagamenti tracciabili. Come canta Roberto Vecchioni con il brano Luci a San Siro: “Fatti pagare, fatti valere, più abbassi il capo e più ti dicono di sì”. Ogniqualvolta desideriamo acquistare un bene o un servizio di nostro interesse dobbiamo necessariamente mettere mano al portafoglio. Allo stesso modo quando lavoriamo abbiamo diritto al riconoscimento della giusta ricompensa. Un concetto, quest’ultimo, universalmente valido, a prescindere dal fatto che si svolga il proprio lavoro come dipendente, piuttosto che sottoforma di collaborazione o in veste di imprenditore.

Proprio i pagamenti sono spesso oggetto di dibattito, per via delle relative tempistiche e modalità. Lo sanno bene gli esercenti che temono di dover fare i conti con la multa Pos bancomat e carta di credito nel caso in cui si rifiutino, al posto del denaro contante, di accettare il pagamento con le carte. Se tutto questo non bastasse, a partire dal 2025 i titolari di partita IVA potrebbero fare i conti con nuovi obblighi per quanto concerne i pagamenti tracciabili. Entriamo nei dettagli e vediamo cosa c’è da aspettarsi.

Partita IVA 2025: i nuovi obblighi sui pagamenti tracciabili

L’evasione fiscale è senz’ombra di dubbio una delle piaghe più insidiose per l’economia del nostro Paese. Per questo motivo i vari governi che si sono alternati nel corso degli anni hanno cercato di mettere in campo delle misure volte a contrastare tale triste fenomeno. Un compito che si ritrova a dover svolgere anche l’attuale governo Meloni che grazie alla prossima Legge di Bilancio si appresta ad introdurre delle interessanti novità. In particolare a finire nel mirino sono i titolari di partita Iva che a partire dal prossimo anno dovranno molto probabilmente fare i conti con l’obbligo di tracciabilità delle spese effettuate. Soltanto in questo modo potranno beneficiare delle varie deduzioni e detrazioni fiscali.

Ad oggi, è bene ricordare, i titolari di partita Iva hanno già la possibilità di portare in deduzione le spese effettuate per la propria attività. In questo modo possono beneficiare di un’importante riduzione delle imposte da pagare. L’obiettivo del Governo, però, è di evitare che possano essere portate in detrazione spese che in realtà non sono state sostenute. In particolare, come si evince dall’articolo 10 della Legge di Bilancio 2025:

“le spese relative a prestazioni alberghiere e di somministrazione di alimenti e bevande e le spese per viaggio e trasporto, effettuati mediante autoservizi pubblici non di linea indicati nella lettera precedente, addebitate analiticamente al committente, nonché i rimborsi analitici relativi alle medesime spese sostenute per le trasferte dei dipendenti ovvero corrisposti a lavoratori autonomi, sono deducibili se effettuate con i metodi tracciabili“.

Allo stesso modo sarà possibile portare in deduzione, solo se pagati con strumenti tracciabili, anche le spese di rappresentanza, pubblicità e propaganda. Ne consegue che, a partire dal 2025, per beneficiare delle deduzioni e detrazioni sulle spese effettuate, i soggetti interessati dovranno effettuare i pagamenti tramite strumenti tracciabili, quali bonifico bancario, postale, bancomat o carta di credito.

Obbligo collegamento registratore di cassa e Pos per contrastare l’evasione fiscale

Se tutto questo non bastasse, l’articolo 9 della legge di bilancio introduce il collegamento tra il registratore di cassa e il POS. Entrando nei dettagli si legge che:

“lo strumento hardware o software mediante il quale sono accettati i pagamenti elettronici è sempre collegato allo strumento mediante il quale sono registrati e memorizzati, in modo puntuale, e trasmessi, in modo aggregato, i dati dei corrispettivi nonché i dati dei pagamenti elettronici giornalieri”.

Grazie a questa misura, che dovrebbe diventare operativa a partire da gennaio 2026, si intende evitare che il titolare di partita Iva registri il pagamento con il POS, salvo poi emettere uno scontrino non fiscale.

Introducendo l’obbligo di collegamento tra il POS e il registratore di cassa, invece, i dati dei pagamenti e dei corrispettivi vengono memorizzati e trasmessi puntualmente all’Agenzia delle Entrate. Salvo rettifiche apportate con i vari emendamenti, quindi, sono queste le misure che l’esecutivo intende mettere in campo per contrastare l’evasione fiscale. Restiamo comunque in attesa di ulteriori comunicazioni ufficiali da parte delle autorità competenti per capire come e in quali termini i titolari di partita Iva dovranno fare i conti con questi nuovi obblighi.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

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