Investire in bond nel 2025 può continuare ad essere un buon affare, grazie a Trump

Investire in bond può continuare ad essere un buon affare anche nel 2025, in conseguenza del repricing seguito alla vittoria di Trump.
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Investire in bond anche nel 2025?
Investire in bond anche nel 2025? © Licenza Creative Commons

Da quando la Federal Reserve ha iniziato a tagliare i tassi di interesse, il costo del denaro negli Stati Uniti si è ridotto dello 0,75%. Al contrario, i rendimenti decennali sono risaliti dello 0,84%. E lo stesso dicasi per il Treasury a 2 anni. Uno dei due si sta sbagliando. E’ rarissimo vedere sul mercato obbligazionario più grande e liquido al mondo un trend in netta contrapposizione alle mosse della banca centrale. Per questa ragione investire in bond nel 2025 potrebbe continuare ad essere un buon affare.

Avevamo dato per scontato che i rendimenti sarebbero scesi quasi incessantemente, facendo svanire l’appeal dei titoli a reddito fisso. Pare che le cose andranno diversamente.

Repricing sui mercati con Trump

Il fattore nuovo e che rimescola le carte si chiama Donald Trump. E’ tornato alla Casa Bianca più forte che mai. Ora controlla anche Camera e Senato, avendo dalla sua parte anche la Corte Suprema. Ciò ha portato al “repricing” degli asset finanziari. Chi aveva deciso di investire nei bond alla fine dell’estate, intravedendo una risalita dei prezzi certa, adesso è costretto a leccarsi le ferite. Il mercato non è uscito pazzo, bensì più semplicemente ha iniziato a scontare una politica economica di ulteriore sostegno alla crescita e tale da determinare inflazione e tassi più alti.

Movimenti dei rendimenti a breve e lungo termine

Questo trend ribassista può durare ancora a lungo con la Fed che continuerà a tagliare i tassi anche a dicembre e nel corso del 2025? Le banche centrali hanno una certa capacità di controllo della parte corta della curva dei tassi. Per capirci meglio, il Treasury a 2 anni è inverosimile che offra sempre di più nei prossimi mesi. D’altra parte c’è da dire che, per quanto segni +80 punti base o +0,80% in due mesi esatti, al 4,35% resta al di sotto del range 4,50-4,75% fissato dalla Fed per i tassi.

Il fatto è che gli obbligazionisti avevano fatto il passo troppo lungo, prevedendo un crollo dei tassi che forse non ci sarà da qui al medio termine. Il discorso cambia per chi volesse investire in bond a lunga scadenza. Questo è un tratto della curva che sfugge al diretto controllo della Fed. Esso risente più che altro delle aspettative d’inflazione. Ed è proprio questo che nei prossimi mesi può accadere: le scadenze brevi renderanno di meno e quelle più lunghe di più. La curva s’inclinerà positivamente, a differenza che nel recente passato. Già è un processo in atto: la differenza tra rendimenti decennali e biennali negli Stati Uniti era negativa fino allo 0,47% a luglio, ora è positiva dello 0,09%.

Investire in bond business anche nel 2025?

L’impatto c’è stato anche in Europa. Lo spread 10/2 anni in Italia sfiora oggi i 100 punti base o l’1%. Era dello 0,83% un mese fa e di mezzo punto percentuale agli inizi di luglio, all’apice delle tensioni seguite alle elezioni in Francia. Anche da noi il mercato sta scontando tassi di interesse in ulteriore calo, ma allo stesso tempo il tratto lungo della curva non arretra con la medesima convinzione. A meno che l’inflazione non risalga bruscamente per restare elevata per molto tempo, investire in bond a lungo termine può diventare il business dei prossimi mesi per tenere alto il rendimento del portafoglio per un periodo prolungato di tempo.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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