Da quando Donald Trump ha vinto le elezioni degli Stati Uniti, l’oro è precipitato fino ad una quotazione minima da due mesi a questa parte. Aveva sfiorato poco prima i 2.800 dollari per oncia, mentre è arrivato a scendere sotto 2.555 dollari nelle scorse sedute. La perdita è stata fino al 9%. Questa mattina, il metallo viaggia in area 2.585 dollari sulla notizia che l’amministrazione Biden ha autorizzato l’Ucraina all’impiego di missili a lungo raggio in territorio russo. La mossa sarebbe un espediente per consentire a Kiev di resistere alla controffensiva di Mosca nel Kursk, così da barattare da una posizione di minore svantaggio i territori da cedere con l’accordo in programma sotto la prossima amministrazione del tycoon.
Bitcoin e rendimenti su
Mentre l’oro arretra, zavorrato anche dal +3,2% messo a segno dal dollaro in media contro le altre valute mondiali, Bitcoin avanza. E’ arrivato fino a ridosso dei 92.000 dollari, segnando l’ennesimo record in pochi mesi. Rispetto al giorno delle elezioni americane, un guadagno massimo del 35%. Il mercato delle “criptovalute” è eccitato all’idea che Trump rimuova molti ostacoli regolamentari e persino dia seguito alla promessa di costituire una riserva federale in Bitcoin.
La crisi dell’oro ha a che vedere molto anche con la drastica risalita dei rendimenti sovrani. Il Treasury a 10 anni stamattina offre il 4,43% contro il 4,08% di un mese fa. Rispetto a due mesi fa, quando la Federal Reserve iniziò a tagliare i tassi di interesse, il rendimento è esploso di oltre 80 punti base o 0,80%. Ciò rende meno appetibile il metallo, che è un asset senza cedola. Il mercato inizia a dubitare anche del prossimo taglio dei tassi Fed a dicembre. L’ipotesi che questi restino invariati è scontata adesso al 35% delle probabilità, quando fino a poche sedute fa era considerata quasi marginale.
Oro debole con allentamento tensioni geopolitiche
Vi avevamo avvertiti prima delle elezioni su quanto sarebbe stato difficile fare previsioni sull’oro con il ritorno di Trump alla Casa Bianca.