Cartelle esattoriali 2000-2023: perché la rottamazione quinquies non è passata

La rottamazione quinquies, proposta per agevolare il pagamento delle cartelle esattoriali, è stata respinta durante la manovra 2025
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rottamazione quinquies bocciata
Foto © Pixabay

La proposta di una nuova misura per la rottamazione delle cartelle esattoriali, nota come rottamazione quinquies , è stata bloccata durante l’esame della manovra di bilancio 2025.

Nonostante le aspettative che questa misura potesse portare sollievo a molti contribuenti italiani, la Commissione ha dichiarato inammissibile l’emendamento presentato dalla Lega. Vediamo nel dettaglio cosa prevedeva la proposta e perché è stata respinta.

Rottamazione quinquies: cosa prevedeva la proposta

L’emendamento, firmato dall’onorevole Gusmeroli, puntava a introdurre un nuovo strumento di sanatoria fiscale per le cartelle esattoriali emesse tra il 2000 e il 2023.

L’obiettivo principale era quello di facilitare la regolarizzazione delle pendenze fiscali, consentendo ai contribuenti di rateizzare il debito è di 120 comode tariffe. Il tutto, con una significativa riduzione della somma dovuta. Un sorta di continuità con la rottamazione quater, la cui 6° rata intanto scade il 30 novembre 2024 (ovvero 9 dicembre con i giorni di tolleranza),

In particolare, la misura prevedeva che:

  • Cancellazione di interessi e sanzioni: i contribuenti non avrebbero dovuto pagare le somme relative agli interessi di mora e alle sanzioni accumulate nel tempo.
  • Pagamento del capitale e spese accessorie: sarebbe stato necessario versare solo l’importo originario del debito (il cosiddetto capitale) e le spese maturate per le procedure di riscossione e notifica.
  • Ampia finestra temporale: la proposta includeva tutte le cartelle emesse in un arco temporale di oltre vent’anni, dal 2000 al 2023.

La proposta è stata bocciata. E, per adesso, non viene prevista nessuna misura analoga da inserire in un futuro provvedimento dell’esecutivo.

Perché la commissione ha bocciato la proposta?

Nonostante la sua portata ambiziosa, la proposta, in manovra di bilancio 2025, della rottamazione quinquies è stata bocciata per una motivazione tecnica. La carenza o inidoneità di compensazione. Questo significa che, secondo la Commissione, l’emendamento non garantisce un’adeguata copertura finanziaria per bilanciare l’impatto della misura sulle casse dello Stato.

In termini pratici, la rottamazione quinquies comporterebbe una notevole riduzione delle entrate fiscali previste, poiché gran parte dei debiti relativi a interessi e sanzioni sarebbe stata annullata. Tuttavia, senza una strategia chiara su come compensare questa perdita di entrate, l’emendamento è stato giudicato inammissibile.

Il contesto: la necessità della rottamazione quinquies

La proposta di una nuova rottamazione delle cartelle non nasce dal nulla. Negli ultimi anni, l’Italia ha fatto ricorso più volte a strumenti simili per affrontare l’annoso problema dei debiti fiscali insoluti, che pesano sia sui bilanci delle famiglie che su quelli dello Stato. Misure come la “rottamazione ter”, la “rottamazione quater” o il “saldo e stralcio” hanno permesso a molti contribuenti di mettersi in regola con il Fisco, spesso con condizioni agevolate.

Tuttavia, il problema delle cartelle esattoriali continua a rappresentare una sfida significativa. Secondo recenti stime, i debiti accumulati dai contribuenti italiani ammontano a decine di miliardi di euro, una cifra che il sistema di riscossione fatica a recuperare integralmente. Proprio per questo motivo, l’idea di una rottamazione quinquies aveva raccolto consensi sia tra i contribuenti sia tra alcune forze politiche, che la vedevano come una soluzione pragmatica per sbloccare la situazione.

Quali sono le prospettive per il futuro?

Nonostante il rigetto della proposta, il dibattito sulla rottamazione quinquies è tutt’altro che chiuso. È probabile che nei prossimi mesi si torni a discutere di nuove misure per affrontare il problema delle cartelle esattoriali, magari con proposte più calibrate dal punto di vista finanziario.

La rottamazione quinquies, nella sua forma originale, potrebbe essere rivista per superare i limiti tecnici che ne hanno causato l’inammissibilità. Ad esempio, si potrebbero ridurre i benefici concessi ai contribuenti o limitare la misura in un periodo temporale più ristretto, in modo da contenere l’impatto sulle entrate dello Stato.

Rottamazione quinquies bocciata: l’impatto per i Contribuenti

Il rigetto della proposta rappresenta una delusione per molti contribuenti che speravano in una soluzione agevolata per regolarizzare ancora le proprie pendenze fiscali.

Senza una misura di questo tipo, chi ha debiti con il Fisco dovrà continuare a confrontarsi con l’attuale sistema di riscossione, che prevede il pagamento integrale di capitale, interessi e sanzioni.

Questo potrebbe creare ulteriori difficoltà, soprattutto per le famiglie e le imprese già colpite dagli effetti economici della pandemia e dall’attuale crisi energetica. Un numero crescente di contribuenti potrebbe trovarsi nell’impossibilità di saldare le proprie cartelle esattoriali, con il rischio di un ulteriore aumento dei debiti insoluti.

Riassumendo

  • Proposta bocciata: la rottamazione quinquies per le cartelle 2000-2023 è stata dichiarata inammissibile.
  • Obiettivo: sanare debiti fiscali rateizzando in 120 mesi, eliminando interessi e sanzioni.
  • Motivo del rigetto: mancata compensazione finanziaria per coprire la riduzione delle entrate statali.
  • Contesto: le sanatorie fiscali precedenti hanno alleviato ma non risolto il problema dei debiti insoluti.
  • Impatto sui contribuenti: il rigetto aumenta la difficoltà nel saldare cartelle con condizioni più attuali onerose.
  • Prospettive Future: necessarie nuove proposte equilibrate tra esigenze fiscali e sostenibilità economica.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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