Il 30 novembre 2024 rappresenta una data cruciale per chi ha aderito alla rottamazione delle cartelle esattoriali . Questo termine riguarda in particolare la sesta rata prevista dal piano di rateizzazione offerto dalla sanatoria edizione legge bilancio 2023.
In redazione è giunto un quesito.
“Buongiorno, sono un contribuente che ha aderito alla rottamazione cartelle scegliendo un piano di rateizzo di 10 rate. Dunque, il 30 novembre 2024 mi scade la 6° rata delle 10 previste. Tuttavia, per il 30 novembre non ho la disponibilità economica per pagare in quanto devo aspettare il pagamento dello stipendio di novembre. Lo stipendio mi verrà pagato il 5 dicembre e solo allora potrò andare alla posta per pagare il bollettino della rata. Sarò ancora in tempo oppure decadrò dalla sanatoria?”
Rottamazione cartelle: per chi è la scadenza del 30 novembre 2024
La rottamazione delle cartelle esattoriali edizione legge bilancio 2023 è una misura agevolativa che consente ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione fiscale pagando in forma agevolata i debiti con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
Chi ha deciso di aderire a questa opportunità ha avuto la possibilità di scegliere, in sede di domanda, tra il versamento unico o una rateizzazione. La seconda opzione, che prevedeva un piano massimo di 18 rate da poter scegliere, è stata pensata per agevolare chi non può affrontare un pagamento in un’unica soluzione.
La scadenza del 30 novembre è, quindi, rilevante per coloro che hanno optato per un piano rateale che supera le cinque rate complessive.
Cosa succede nel caso di ritardo o mancato pagamento?
Il mancato rispetto della scadenza del 30 novembre può avere conseguenze significative. Se il pagamento non viene effettuato, viene effettuato oltre i termini stabiliti, o risulta incompleto, il contribuente perde i vantaggi concessi dalla rottamazione delle cartelle. In pratica, i versamenti effettuati fino a quel momento vengono considerati semplicemente come acconti sul debito originario, senza più i benefici derivanti dall’adesione alla sanatoria.
Questo significa che il saldo restante includerà sanzioni e interessi di mora, riportando la posizione debitoria al suo stato iniziale. È quindi essenziale comprendere le implicazioni e agire tempestivamente per evitare il decadimento della misura agevolativa.
Ricordiamo che, almeno per ora, è saltata la proposta dei una rottamazione quinquies. Una proposta che si voleva inserire nella manovra di bilancio 2025.
Una finestra di opportunità per evitare la decadenza
Nonostante l’importanza della scadenza del 30 novembre, esistono alcune circostanze che possono giocare a favore di chi rischia di non riuscire a rispettare i termini. Poiché il 30 novembre cade di sabato, la scadenza è automaticamente posticipata al primo giorno lavorativo successivo, ovvero lunedì 2 dicembre 2024.
A questa proroga si aggiungono i cosiddetti cinque giorni di tolleranza, una disposizione prevista dalla normativa fiscale che concede ulteriore flessibilità ai contribuenti. Considerando tali giorni, il termine effettivo si sposta al 7 dicembre. Anche in questo caso, però, il calendario offre un’ulteriore possibilità: poiché il 7 dicembre è sabato, la nuova scadenza si estende al lunedì successivo, 9 dicembre.
Il 9 dicembre: la vera scadenza della 6° rata rottamazione cartelle
In definitiva, il termine per il pagamento della sesta rata della rottamazione cartelle slitta al 9 dicembre 2024. Superata questa data, non sarà più possibile recuperare i benefici legati alla misura agevolativa.
Pertanto, chi si trova in difficoltà, come il lettore, nel rispettare il termine iniziale del 30 novembre per la 6° rata rottamazione cartelle, avrà ancora qualche giorno di respiro per regolarizzare la propria posizione e salvaguardare i vantaggi ottenuti grazie alla rottamazione. Pagando il 5 dicembre sarà ancora nei tempi.