Un bonus da 100 euro ai lavoratori è stato introdotto e confermato ormai da tempo. A Natale, o meglio, con le buste paga di dicembre, ecco arrivare 100 euro di bonus per molti lavoratori. Il cosiddetto Bonus Natale da 100 euro, che aumenta alcune buste paga, è una misura introdotta dal Decreto Omnibus, adesso corretta dal governo con un ritocco a cura del Consiglio dei Ministri, che di fatto ha esteso la platea dei potenziali beneficiari.
Alla luce delle tantissime domande circa il diritto a questo beneficio che ci arrivano in redazione, ecco una sintetica guida alla misura, con tanto di schema di chi effettivamente arriverà a percepire il bonus, per cui, sottolineiamo, serve opportuna domanda.
Bonus 100 euro a Natale, ecco lo schema ufficiale di chi lo prende se presenta domanda adesso
Quest’anno ai lavoratori, insieme alla solita tredicesima mensilità, arriverà anche il bonus da 100 euro. Ma solo a chi rispetta i requisiti previsti, che somigliano al vecchio bonus Befana del 2023. Infatti, la platea dei beneficiari deve avere innanzitutto un reddito fino a 28.000 euro. Se il reddito è più alto, il bonus non spetta.
Inoltre, serve avere almeno un figlio a carico. Anche se nel nucleo familiare è presente un solo genitore, basta avere almeno un figlio a carico. Rispetto al bonus Befana, che veniva erogato a gennaio, adesso si passa al bonus Natale erogato a dicembre. Stesso importo fisso, ovvero 100 euro in più in busta paga. Platea più vasta perché adesso è stato eliminato il vincolo di avere necessariamente il coniuge a carico.
Ecco chi sono adesso i potenziali beneficiari del bonus Natale da 100 euro
Ecco uno schema dei potenziali beneficiari, per fugare ogni dubbio riguardo a chi deve presentare domanda e per chi non è necessario. Da ricordare, infatti, che la domanda per avere il bonus si presenta direttamente al datore di lavoro. Nella domanda si deve indicare il codice fiscale del coniuge a carico e dei figli a carico.
Sempre nella domanda, alla luce del fatto che non è più necessario avere il coniuge a carico, occorre indicare che il bonus sarà percepito solo da uno dei genitori se entrambi lavorano e rientrano nell’agevolazione. Infatti, il bonus è per un solo nucleo familiare e non può essere duplicato anche nei casi in cui i genitori vivono in case separate.
L’erogazione del bonus è insieme allo stipendio di dicembre, quello comprensivo anche della tredicesima. Le date di accredito cambiano in base ai Contratti Collettivi di categoria e alle date di accredito che comunemente seguono settore per settore.
La domanda nel settore pubblico scade il 22 novembre
Il bonus spetta anche ai dipendenti pubblici. Per loro, però, la domanda ha una scadenza prefissata. Per tutti i lavoratori del pubblico impiego, il bonus da 100 euro prevede che la domanda, da presentare telematicamente tramite il portale NoiPa, debba pervenire entro le ore 12:00 del 22 novembre ormai prossimo. Probabilmente la procedura si bloccherà alla scadenza prefissata e, pertanto, chi non riesce a produrre l’istanza per tempo perderà il diritto al beneficio.
Tornando allo schema citato prima, i beneficiari sono molti di più rispetto a quanto stabilito originariamente nel decreto che ha introdotto il bonus. E sono di più anche rispetto al vecchio bonus Befana.
Come fare a prendere il bonus da 100 euro se tutti e due i genitori lavorano
Possono avere diritto i nuclei familiari in cui, per esempio, uno tra padre, madre o convivente sotto legge Cirinnà, lavoratore dipendente con reddito fino a 28.000 euro, ha a carico fiscalmente l’altro genitore (padre, madre o convivente) e almeno un figlio a carico fiscalmente del lavoratore.
Si ha diritto anche nel caso in cui solo uno dei due genitori, entrambi lavoratori, rientra sotto i 28.000 euro. Se il figlio è a carico di uno dei due o di entrambi, basta che uno dei due genitori sia sotto i 28.000 euro di reddito e questo genitore può godere del bonus.
Bisogna ricordare che chi non lo richiede adesso avrà sempre la possibilità di goderne in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi. Quindi potrà richiederlo con il suo modello 730 nel 2025 sotto forma di sgravio fiscale per ottenerlo eventualmente a rimborso, con la prima busta paga utile del 2025 dopo la dichiarazione dei redditi. Oppure entro dicembre 2025 per chi usa il modello 730 senza sostituto d’imposta.