Ok alla tredicesima mensilità sulla pensione di dicembre. E ok anche all’ipotetico anticipo del conguaglio sulla rivalutazione 2024, che ha portato in dote un credito dello 0,3% al mese di pensione ai titolari di trattamenti fino a quattro volte il minimo. Ed è ok anche, eventualmente, alla quattordicesima spettante a chi ha compiuto 64 anni di età dopo il primo luglio 2024 e non ha ricevuto la mensilità in più a luglio scorso. Sono queste le cifre aggiuntive sulla pensione che fanno lievitare l’assegno in pagamento il 2 dicembre, sia in banca che alle Poste, visto che il 1° dicembre è domenica.
“Salve, volevo dei chiarimenti sulla pensione che prenderò a dicembre e, nello specifico, parlo del bonus tredicesima. Se non sbaglio, spetta a pensioni sotto il trattamento minimo. Io prendo 700 euro al mese di pensione e ho 70 anni di età. Mi spetta il bonus che, se non sbaglio, è di circa 150 euro?”
Ecco perché puoi ricevere sulla pensione di dicembre 154 euro di bonus
Nel mese di dicembre, con la tredicesima sulla pensione e con tutte le altre somme aggiuntive che potrebbero aumentare il rateo di fine anno, numerosi pensionati potrebbero prendere anche il bonus da 154 euro.
Statistiche alla mano, sono circa 400.000 i pensionati che dovrebbero rientrare in un bonus che ormai è in pianta stabile nel sistema, avendo avuto i natali con la legge numero 388 del 2000.
Infatti, con la Legge di Bilancio 2001, precisamente all’articolo 70, comma 7, della già citata legge 388 del 2000, fu stabilito che, a decorrere dall’anno 2001, a favore dei soggetti che siano titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico dell’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria), delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative della medesima e delle forme pensionistiche obbligatorie, c’è la possibilità di ottenere in automatico questo bonus.
Ma solo a condizione che i trattamenti percepiti non superino come importo il trattamento minimo annuo del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD). E per il 2024 questo limite è pari a 598,61 euro al mese. Per di più, il bonus è spettante a condizione che il reddito complessivo del pensionato non sia superiore a 1,5 volte il trattamento minimo. E nel caso di soggetti coniugati, il reddito cumulato con il coniuge non deve superare 3 volte il trattamento minimo INPS.
Come funziona questo trattamento aggiuntivo
Si ricorda che il bonus non è assoggettato ad imposta, non si rivaluta al tasso di inflazione e non concorre alla formazione del reddito imponibile ai fini IRPEF. Non è necessaria alcuna domanda da parte dei diretti interessati. Infatti, il bonus è erogato automaticamente dall’INPS, sulla base della pensione che attualmente percepisce il pensionato. E dei redditi del pensionato estrapolati dalle banche dati di cui dispone l’INPS.
Il bonus è esattamente pari a 154,94 euro. Questo perché, come detto, da quando è stato varato questo bonus non si adegua al tasso di inflazione. Nella Manovra Finanziaria del 2001 si era varato in misura pari a 300.000 lire. Proprio la trasformazione di 300.000 lire in euro, al cambio di allora che era di 1.936,27 lire per un euro, porta il beneficio esattamente a 154,94 euro.
Rispondendo alla lettrice, quindi, a prima vista per lei nessun bonus è ammesso, avendo un trattamento di 700 euro al mese. Superiore, quindi, al trattamento minimo che nel 2024, come abbiamo detto, è pari a 598,61 euro. Molti che hanno una pensione sotto questa soglia, per la verifica del diritto farebbero bene a controllare i redditi in base alle soglie prima citate. Soprattutto a quelle con il coniuge. Perché tra i motivi di esclusione dal bonus il limite di reddito è senza dubbio quello più plausibile.