Il voto di fiducia al Bundestag ci sarà il prossimo 16 dicembre e quasi certamente il governo di Olaf Scholz non la riceverà. Da quel momento scatterà il conto alla rovescia per le elezioni anticipate. E’ il segreto di pulcinella che si terranno in data 23 febbraio. Il cancelliere non è riuscito a portare a compimento la legislatura, trovandosi alla guida di una maggioranza lacerata su tutto. E il reddito di cittadinanza in Germania, chiamato Bürgergeld, è stato quasi sin da subito motivo di forte frizione tra liberali (FDP) da una parte e socialdemocratici (SPD) e Verdi dall’altra.
Niente reddito di cittadinanza in Germania, avvertono i conservatori
Il colpo di grazia è arrivato proprio con l’addio dei liberali al governo, anche se formalmente è stato Scholz a licenziarne i ministri. I partiti sono già in campagna elettorale. E la novità di questi giorni arriva dal governatore bavarese Markus Söder, anche a capo della CSU, il partito conservatore gemellato con la CDU di Friedrich Merz, quest’ultimo candidato alla cancelleria e con il vento in poppa nei sondaggi.
Söder ha un grosso problema: teme l’avanzata anche in Baviera dell’AfD, partito della destra euroscettica e tacciato di filo-nazismo. Sa che molti suoi temi sono anche vecchie bandiere della CSU, tra cui la lotta all’immigrazione clandestina e la tenuta dei conti pubblici. Ed è forse anche per questo che ha lanciato una sorta di monito ai suoi stessi alleati in vista del dopo elezioni: sì all’accordo con l’SPD, a patto che Scholz non faccia parte del nuovo esecutivo, anzi che non guidi neppure il partito. E nessun accordo con i Verdi, giudicati “il partito più distante” dalle istanze conservatrici. Infine, stop al reddito di cittadinanza in Germania, “il più grande errore mai commesso dalla SPD”.
Lavorare per alcuni non conviene più
Questi proclami, spera, potranno accreditare la CSU come principale riferimento per l’elettorato di centro-destra, specie adesso che l’FDP rischia di neanche restare al Bundestag, dato per morente nei sondaggi.
Questo reddito di cittadinanza così generoso in Germania può arrivare a garantire oltre 2.000 euro al mese ad una famiglia di quattro componenti, di cui due figli. Söder è tra i tanti tedeschi che sostengono che sia diventato quasi inutile lavorare, visto che il sussidio riesce a garantire entrate persino superiori ai redditi da lavoro percepiti da diverse categorie sociali.
Per il 2024 il governo federale ha stanziato 26,5 miliardi a questa voce di spesa. Va detto, però, che non si tratta di un’erogazione del tutto nuova. In gran parte rimpiazza il vecchio Hartz IV introdotto nel 2005 da un altro cancelliere socialdemocratico: Gerhard Schröder. Ma allora la misura costò il posto al capo del governo, mandando su tutte le furie la base elettorale di sinistra. Infatti, tale sussidio risultava meno generoso dei due rimpiazzati e noti come Arbeitslosengeld (sussidio di disoccupazione) e Sozialhilfe (aiuti sociali).
Il precedente di Hartz IV
Sembra che la sinistra tedesca come la fa, sbaglia. A differenza di venti anni fa, l’elettorato non si mostra favorevole al mantenimento di questo apparato assistenziale, perché si presta ad abusi da parte di chi non vuole lavorare. Il reddito di cittadinanza in Germania è limitato ai residenti, anche se provenienti dal resto dell’Unione Europea.
Davvero i conservatori riusciranno a cancellare il sussidio? Più probabile che imporranno una sua revisione. Anche perché il prossimo governo vedrà con ogni probabilità ancora una volta la presenza dell’SPD, cioè dei perdenti ad oggi al governo. La CDU-CSU da sola non avrà sufficienti seggi per sperare di governare da sola e le alternative sarebbero allearsi con l’AfD da una parte e i Verdi dall’altra. Scartata la prima ipotesi, almeno finora, la seconda sarebbe meno gradita di una Grosse Koalition vecchio stampo. Gli ambientalisti si sono rivelati ideologici e sconnessi dalla realtà. Né la presenza dell’FDP in Parlamento farebbe granché la differenza, visti i presumibili pochi voti (e seggi) che otterranno.
Reddito di cittadinanza in Germania modello passeggero
Il reddito di cittadinanza in Germania ha rappresentato una sorta di appiglio ai fautori di casa nostra, i quali mostravano come la prima economia europea avesse seguito il modello italiano per assistere la popolazione più bisognosa. Ma Berlino non aveva capito che la pacchia fosse finita, che dopo la pandemia l’economia tedesca si sarebbe fermata, travolta dalla crisi energetica e dalla progressiva chiusura dei mercati stranieri. E senza soldi non ci sono prebende da distribuire nemmeno qui, a maggior ragione che l’attenzione all’equilibrio dei conti pubblici sia molto più seria che in Italia.