Un caso che ha fatto il giro del web e che non smette di sorprendere. Tale Loris M., possessore di un bond emesso dal Regno di Romania nel 1929 con annesse 32 cedole semestrali, è stato condannato dalla Corte di Cassazione al pagamento delle spese processuali per 20.000 euro e ben 21 milioni di euro di multa. Il 24 novembre del 2017, ormai sette anni fa, viaggiava sul treno tra Chiasso e Como. Gli agenti della dogana gli hanno chiesto se detenesse contante o valori sopra i 10.000 euro.
I fatti risalenti al 2017
A nulla sono valse le rimostranze del malcapitato, secondo cui il bond del Regno di Romania della serie 212.627 ormai non valesse nulla. Esso era stato emesso nel 1929 con scadenza in data 1 febbraio 2059 e tasso al 7%, garantito dall’oro. Un prestito richiesto dal governo per sostenere l’economia subito dopo il collasso globale conseguente alla crisi di Wall Street negli Stati Uniti. Il fatto è che il Regno di Romania non esiste più. E’ durato tra il 1881 e il 1947, lasciando successivamente il posto al regime comunista. Ciò non ha impedito ai giudici italiani di trovare un possibile legame giuridico tra il vecchio debitore e l’attuale stato rumeno.
A mettere nei guai il possessore è stata la documentazione trovata in allegato. C’erano un contratto di compravendita datato 14 giugno 2017, una perizia di autenticità del 22 maggio 2017 e una valutazione effettuata in data 30 giugno 2017, in base alla quale il bond del Regno di Romania varrebbe quasi 80 milioni di dollari, circa 70 milioni di euro. In più, era stato trovato un contratto per l’apertura di un conto in banca all’estero datato 7 novembre 2017. L’uomo si è difeso sia in primo grado che in appello, sostenendo di ritenere che tale titolo possa valere solo qualche centinaio di euro al massimo come oggetto da collezione.
Bond Regno di Romania rimborsabile?
Siamo dinnanzi a un caso curioso. I giudici si sono basati sulla valutazione di cui lo stesso Loris era in possesso nel momento dei controlli. Essa ha costituito prova, anzitutto, che l’uomo abbia in malafede mentito agli agenti. Ma possiamo mai pensare che quel bond del Regno di Romania emesso nel 1929 per appena 100 dollari Usa oggi venga realmente rimborsato per 70 milioni di euro? Paradossale che accada in un Paese, dove è negata la conversione dalle lire italiane all’euro sin dal 2012. In forza di una legge del Parlamento, infatti, il contante denominato nel vecchio conio non ha più alcun valore e coloro che volessero scambiarlo, tornerebbero a mani vuote dalla filiale della Banca d’Italia in cui si sono recati.