Si chiama Assegno di Inclusione ed è la misura di contrasto alla povertà individuata dal Governo per sostituire il vecchio Reddito di Cittadinanza. Una misura che, rispetto alla precedente, ha qualche differenza, a partire dal fatto che la platea dei beneficiari è nettamente più ridotta. Resta comunque una misura che molte famiglie oggi stanno prendendo, e lo stanno facendo ormai da mesi.
Il sussidio, infatti, nasce nel 2024 ed è erogato a tutte le famiglie che hanno dei fragili al loro interno. Entrata in vigore dal primo gennaio 2024, la misura proseguirà pure nel 2025.
Assegno di Inclusione, cosa cambia nel 2025 per il sussidio
Siamo arrivati al primo giro di boa dell’Assegno di Inclusione. Infatti, come dicevamo, lo strumento di contrasto alla povertà è entrato in vigore dal primo gennaio 2024 e a dicembre la misura farà esattamente 12 mesi. Quindi chiuderà il primo anno di funzionamento.
Le famiglie che continueranno ad avere al loro interno disabili, over 60, under 18, soggetti con carichi di cura o soggetti presi in carico dai servizi sociali o sanitari, dovrebbero continuare a prenderlo anche l’anno venturo. Nella legge di bilancio del governo niente è stato inserito e quindi, dal punto di vista strutturale, nessuna novità verrà introdotta per il 2025. L’Assegno di Inclusione quindi continua ad essere erogato come quest’anno a chi avrà i requisiti previsti, che anche in questo caso rimangono gli stessi di sempre.
Ma allora cosa cambia nel 2025 sull’Assegno di Inclusione? La domanda può sembrare assurda dal momento che, come detto, non cambia niente, ma invece così non è. Perché proprio il fatto che la misura cambia annualità, alcune variazioni potrebbero sopraggiungere e, a seconda delle condizioni del contribuente, ci potrebbero essere sorprese in arrivo.
ISEE, requisiti, durata: tutto ciò che bisogna conoscere del sussidio
Per prendere l’Assegno di Inclusione bisogna avere un ISEE in corso di validità. Infatti, non basta la domanda di Assegno di Inclusione per poter prendere il benefit previsto. Serve prima presentare la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) per ottenere l’ISEE. Un adempimento a cui saranno chiamati tutti coloro che presenteranno la domanda nel 2025 per prendere il sussidio la prima volta, ma a cui saranno assoggettati pure quelli che devono continuare a prendere il sussidio.
Perché l’INPS deve verificare nuovamente se gli interessati all’Assegno di Inclusione, che già lo hanno preso nel 2024, sono ancora potenzialmente dei beneficiari del sussidio. E non è detto che chi risulta in linea con i requisiti nel 2024 lo sia anche nel 2025. Come può essere anche il contrario, cioè soggetti esclusi dal beneficio nel 2024 che nel 2025 potrebbero rientrare.
Cosa fare per continuare a prendere ancora una volta l’Assegno di Inclusione
Cambia l’anno di riferimento dell’ISEE perché quello valido per il 2024 faceva riferimento a redditi e patrimoni del 2022, mentre per il 2025 serviranno redditi e patrimoni del 2023. Già questo è un radicale cambiamento che potrebbe anche escludere dal sussidio alcuni attuali beneficiari, come detto prima. Come potrà anche essere che chi ha un ISEE 2025 più basso di quello 2024 riesca a rientrare dove lo scorso anno non poteva.
Ma per chi lo prende già oggi, se avrà la “fortuna” di continuare ad essere dentro il sussidio perché continua ad avere i giusti requisiti, nel 2025 ci sarà da espletare prima di tutto il rinnovo dell’ISEE. Ma poi, quasi per tutti questi soggetti, sarà necessario andare a presentare una nuova domanda di Assegno di Inclusione.
Perché effettivamente chi ha preso il sussidio da inizio 2024, cioè dalla sua entrata in vigore, deve considerare che la sua durata è di 18 mesi. Pertanto, se per ipotesi sono stati presi tutti i 12 mesi nel 2024, il sussidio nel 2025 durerà fino al mese di giugno. Per poi costringere l’interessato a presentare una nuova domanda a luglio e tornare a prendere l’Assegno di Inclusione da agosto.
Va ricordato anche che non ci sono limiti al rinnovo dell’Assegno di Inclusione, ma dopo il primo giro di 18 mesi, i periodi successivi, intervallati sempre da un mese di vuoto, sono di 12 mesi in 12 mesi.