Quanto prende di pensione a 67 anni chi ha lavorato poco e ha pochi contributi

Chi ha lavorato poco e ha pochi contributi quanto può prendere di pensione all'età di 67 anni? Ecco cosa c'è da sapere.
1 giorno fa
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Foto © Pixabay

Chi ha pochi contributi quanto prende di pensione a 67 anni? Come canta Luciano Ligabue con il brano Una vita da mediano: “Una vita da mediano, da chi segna sempre poco, che il pallone devi darlo a chi finalizza il gioco”.

Proprio come in un campionato di calcio non tutti i calciatori riescono a segnare tanti gol, così nel sistema previdenziale non tutti i lavoratori riescono a versare tanti contributi.

Una situazione, quest’ultima, alquanto comune e che in futuro sembra destinata a riguardare un numero crescente di persone.

Questo a causa del precariato che interessa molti giovani. I quali si ritrovano pertanto a dover fare i conti con un futuro sia lavorativo che pensionistico incerto.

Da qui la speranza che il governo attui nel breve periodo una riforma che possa davvero rivoluzionare il sistema previdenziale. Ciò attraverso delle misure volte a garantire una pensione dignitosa, con requisiti di accesso meno stringenti.

Chi rischia di andare in pensione a 71 anni

In attesa di scoprire quale sarà il futuro del sistema pensionistico del nostro Paese, è possibile andare in pensione tenendo conto delle misure previste dalla normativa vigente. Entrando nei dettagli, ad oggi è possibile uscire dal mondo del lavoro all’età di 67 anni a patto di aver maturato almeno 20 anni di contributi.

Vi sono comunque determinati casi in cui è possibile andare in pensione a 67 anni anche se il lavoratore ha maturato meno di 20 anni di contributi. Ma quanto prende di pensione chi ha lavorato poco e ha pochi contributi?

A tal proposito è bene innanzitutto sottolineare che coloro che non raggiungono i requisiti prima citati, devono attendere almeno quattro anni per andare in pensione. In tal caso, infatti, non è possibile andare in pensione a 67 anni, bensì bisogna attendere il raggiungimento del 71esimo anno di età. Una volta raggiunta tale età, infatti, non sono previsti limiti per quanto riguarda la liquidazione della pensione.

E sono sufficienti cinque anni di contributi, rispetto ai 20 richiesti negli altri casi.

Quanto prende di pensione a 67 anni chi ha lavorato poco e ha pochi contributi

Non tutti, però, dovranno attendere di avere 71 anni per andare in pensione. Se in possesso di determinati requisiti, infatti, coloro che hanno maturato meno di venti anni di contributi possono andare in pensione per anzianità grazie all’assegno sociale.

Si tratta di una prestazione economica, erogata previa apposita richiesta, ai soggetti che si ritrovano alle prese con situazioni economiche disagiate. E con redditi inferiori a determinate soglie stabilite annualmente dalla legge. Entrando nei dettagli, come spiegato sul sito dell’Inps:

“L’importo dell’assegno per il 2024 è pari a 534,41 euro per 13 mensilità. Il limite di reddito è pari a 6.947,33 euro annui e 13.894,66 euro, se il soggetto è coniugato. Hanno diritto all’Assegno in misura intera:

  • i soggetti non coniugati che non possiedono alcun reddito;
  • i soggetti coniugati che hanno un reddito familiare inferiore al totale annuo dell’Assegno.

Hanno diritto all’Assegno in misura ridotta:

  • i soggetti non coniugati che hanno un reddito inferiore all’importo annuo dell’Assegno;
  • i soggetti coniugati che hanno un reddito familiare compreso tra l’ammontare annuo dell’Assegno e il doppio dell’importo annuo dell’Assegno”.

Assegno di inclusione come forma di sostegno per gli over 60

Ma non solo, tra le misure a favore delle persone alle prese con delle difficoltà economiche e che non hanno ancora maturato i requisiti per andare in pensione si annovera l’assegno di inclusione.

Hanno diritto a questa misura i nuclei famigliari che presentano al loro interno un minore, una persona disabile oppure con un’età superiore a 60 anni. Il tutto a patto di avere un Isee pari a massimo a 9.360 euro e reddito familiare inferiore a 6 mila euro annui.

Questo limite viene moltiplicato per il parametro di scala di equivalenza e può risultare più alto.

L’importo massimo annuo di tale sussidio è pari a 6 mila euro, ovvero fino a 500 euro al mese. A questo importo si va ad aggiungere eventualmente un contributo per l’affitto fino a 280 euro al mese.

In presenza di famiglie i cui componenti hanno tutti almeno 67 anni oppure 67enni e disabili, l’importo dell’assegno di inclusione aumenta fino a 630 euro al mese. In quest’ultimo caso, però, l’integrazione per l’affitto scende a quota 150 euro. L’importo dell’assegno di inclusione non può comunque essere inferiore a quota 480 euro all’anno.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

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