Negli ultimi anni, il settore dell’influencer marketing ha vissuto una crescita esponenziale, diventando una parte integrante delle strategie comunicative di molte aziende. Tuttavia, mancava ancora un riconoscimento formale e istituzionale che regolamentava questa professione.
Questo vuoto è stato recentemente colmato con l’introduzione del codice ATECO 73.11.03 , un traguardo che rappresenta una pietra miliare per i creatori digitali. Il risultato non è arrivato per caso, ma grazie a un lavoro congiunto tra diversi enti e associazioni che hanno collaborato per anni per ottenere questo importante riconoscimento.
Codice ATECO influencer: la collaborazione che ha cambiato le regole
La nascita della classificazione del codice ATECO per gli influencer è frutto della collaborazione tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy , rappresentato dal Sottosegretario Massimo Bitonci, e diverse organizzazioni di categoria. Tra queste, un ruolo fondamentale è stato svolto dall’Associazione Italiana Content Digital Creators (AICDC) , Assoinfluencer e Confcommercio Professioni . La proposta è stata presentata a Istat ed Eurostat sotto la sigla C32, ed è il risultato di un impegno durato ben tre anni.
Jacopo Ierussi, presidente di Assoinfluencer, ha espresso soddisfazione per il risultato, sottolineando quanto sia stato cruciale il supporto delle istituzioni e delle associazioni di categoria. Ierussi ha definito il riconoscimento un “traguardo storico” per il settore, ma ha anche evidenziato che c’è ancora molto da fare per consolidare e rafforzare la professionalità degli influencer. Sara Zanotelli, presidente di AICDC, ha aggiunto che questa vittoria rappresenta un passo importante per sensibilizzare ulteriormente le istituzioni e costruire una normativa dedicata all’intero ecosistema digitale.
Che cos’è un codice ATECO
Il codice ATECO (acronimo di Attività Economiche) è uno strumento di classificazione adottato in Italia per identificare in maniera univoca le attività economiche esercitate da imprese e professionisti. Ogni codice corrisponde a una specifica attività e serve a scopi statistici, fiscali e contributivi. Ad esempio, il codice ATECO di un’attività serve a individuare anche se quell’attività è soggetta a regime fiscale speciale.
L’introduzione di un codice ATECO specifico per l’influencer marketing, come il 73.11.03, rappresenta, quindi, un passo cruciale per regolamentare e riconoscere questa attività come una professione a tutti gli effetti. Questo significa non solo maggiore chiarezza dal punto di vista normativo e fiscale, ma anche l’opportunità per i creatori digitali di accedere a forme di tutela e rappresentanza più strutturate. Un altro passo in avanti anche per circoscrivere le tasse che gli influencer devono pagare sui guadagni.
Perché il Codice ATECO 73.11.03 è cambiamento epocale?
L’influencer marketing, fino a poco tempo fa, era una professione priva di un’identità ufficiale all’interno del sistema economico italiano. Gli influencer venivano spesso classificati sotto categorie generiche o non del tutto pertinenti, creando confusione sia per i professionisti che per le istituzioni. Con l’introduzione del codice ATECO 73.11.03, questa attività ottiene finalmente il riconoscimento che merita, consentendo una regolamentazione più trasparente e l’accesso a diritti e doveri specifici.
Questo cambiamento non riguarda solo gli influencer, ma anche le aziende e le agenzie che collaborano con loro. La nuova classificazione facilita, infatti, l’identificazione delle competenze professionali degli influencer, rendendo più agevole stipulare contratti chiari e rispettare le normative fiscali. Inoltre, contribuisce a conferire maggiore credibilità al settore, eliminando ambiguità e promuovendo standard professionali elevati.
Un traguardo che rappresenta solo l’inizio
Nonostante l’importanza di questo traguardo, gli attori coinvolti hanno sottolineato che il lavoro è tutt’altro che concluso. Il riconoscimento ufficiale è un primo passo verso una regolamentazione sistemica e completa del settore dell’influencer marketing. La strada da percorrere include la definizione di normativa che garantisce maggiore trasparenza e tutela per tutti gli attori coinvolti, dagli influencer alle aziende, passando per i consumatori.
La presidente di AICDC, Sara Zanotelli, ha posto l’accento sull’importanza di continuare a sensibilizzare le istituzioni. Sottolineando che una normativa chiara e strutturata è essenziale per sostenere la crescita del settore. Dal canto suo, Jacopo Ierussi di Assoinfluencer ha ribadito l’importanza di lavorare verso un obiettivo comune, che possa portare benefici concreti a tutta la filiera del digital marketing.
Prospettive future per il settore degli influencer
Con l’introduzione del codice ATECO 73.11.03, il settore dell’influencer marketing entra in una nuova fase della sua evoluzione. Questo riconoscimento non solo legittima la professione, ma offre anche nuove opportunità per promuovere standard di qualità e professionalità. Le associazioni di categoria, come AICDC e Assoinfluencer, avranno ora il compito di guidare il settore verso un futuro in cui gli influencer sono pienamente riconosciuti come professionisti del digitale.
Le prospettive future includono anche la possibilità di accedere a incentivi e agevolazioni per i professionisti del settore, come già avviene per altre categorie. Inoltre, l’adozione di un codice ATECO specifico potrebbe favorire l’introduzione di corsi di formazione dedicati, pensati per migliorare le competenze degli influencer. E prepararli ad affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione.
Riassumendo…
- Introduzione del codice ATECO 73.11.03: riconoscimento ufficiale per la professione di influencer.
- Collaborazione istituzionale e associativa: ministero, AICDC, Assoinfluencer e Confcommercio hanno lavorato insieme per tre anni.
- Ruolo del codice ATECO: classifica le attività economiche per scopi normativi, fiscali e statistici.
- Benefici per il settore: regolazione chiara, maggiore credibilità e diritti specifici per gli influencer.
- Prospettive future: standard professionali, normative trasparenti e accesso a incentivi e formazione dedicata.
- Traguardo storico, ma non definitivo: necessità di ulteriori normative per sostenere la crescita del settore.