Sul c.d. emendamento Romeo scende in campo il MEF (Ministero Economia e Finanza) con una proposta. Il Ministero intenterebbe allargare a tutti i contribuenti, e non solo alle partite IVA con ricavi/comensi entro un certo limite, la possibilità di rinvio e rateizzo del secondo o unico acconto imposte 2024. Versamento che, in base alla scadenza ordinaria, ricadrebbe il 2 dicembre (il 30 novembre è domenica) senza possibilità di rateizzo.
Lo stesso Ministero, inoltre, sarebbe anche propenso alla quinta edizione della rottamazione cartelle.
Rinvio e rateizzo acconto novembre: l’edizione del 2023
Già con riferimento al secondo o unico acconto imposte 2023, ricordiamo, il legislatore permise il rinvio e rateizzo. In sostanza, i contribuenti avevano possibilità di pagare entro il 30 novembre 2023 tutto l’importo dovuto oppure di rinviare e rateizzare. La norma prevedeva la chance di:
- rinvio acconto novembre 2023 in unica soluzione al 16 gennaio 2024 (senza sanzione e interessi);
- rateizzare, con la prima rata in scadenza il 16 gennaio 2024 e le restanti entro il 16 di ciascun mese fino a maggio.
Sulle rate successiva alla prima cadevano interessi. Ad ogni modo la possibilità di rinvio e rateizzo non fu data a tutti ma solo a partite IVA con fatturato anno 2022 non superiore a 170.000 euro.
L’emendamento Romeo
Ebbene, un emendamento al DL n. 155/2024 (collegato fiscale alla manovra di bilancio 2025) prevede la stessa possibilità anche con riferimento al secondo o unico acconto imposte 2024. Pertanto, se la proposta dovrebbe trovare spazio nella definitiva conversione in legge del detto collegato fiscale, i contribuenti partita IVA con fatturato anno 2023 non superiore a 170.000 euro, potrebbero:
- pagare entro il 2 dicembre;
- rinviare al 16 gennaio 2025 (pagamento unica soluzione senza sanzioni e interessi);
- rateizzare, con la prima rata in scadenza il 16 gennaio 2025 e le restanti entro il 16 di ciascun mese fino a maggio.
Anche qui, sulle rate successive alla prima andrebbero a cadere interessi.
Rinvio acconto novembre 2024 e rottamazione quinquies: il MEF favorevole
Una prima osservazione da avanzare è che oggi siamo al 27 novembre 2024. Ossia quasi a ridosso della scadenza ordinaria per il versamento del secondo o unico acconto 2024 (2 dicembre). E il DL n. 155/2024 non ancora è stato convertito in legge. Ciò lascia, ancora, nell’incertezza i contribuenti.
Il MEF (Ministero Economia E Finanze) ha deciso di scendere in campo proponendo che la chance di rinvio e rateizzo sia data a tutti i contribuenti. Senza, dunque, discriminazioni tra titolari e non titolari di partita IVA. E senza nemmeno discriminazioni in merito al fatturato. Inoltre, il MEF propone la rateizzazione fino al 16 giugno 2025, invece che 16 maggio 2025.
Da diverse fonti, inoltre, parrebbe che il MEF sarebbe anche propenso ad appoggiare un emendamento ad hoc per una possibile quinta edizione della sanatoria cartelle. Una sanatoria che andrebbe ad abbracciare quelle cartelle rimaste fuori dalla rottamazione-quater. Quindi, quelle riguardati debiti affidati all’Agente Riscossione dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2024. Intanto, il 9 dicembre 2024 rappresenta l’ultimo giorno utile per il versamento della 6° rata della rottamazione quater.
Riassumendo…
- L’emendamento Romeo (al DL n. 155/2024) prevede la chance di rinvio e rateizzo del secondo o unico acconto imposte 2024.
- La possibilità sarebbe riservata solo ai titolari di partita IVA con fatturato anno 2023 non superiore a 170.000 euro.
- Il MEF vorrebbe che la chance sia data a tutti i contribuenti.
- Probabile che arrivi anche un emendamento contenente la proposta di una rottamazione quinquies.