Taglio cuneo fiscale 2025. Simulazioni Irpef e calcolo in busta paga

La Legge di bilancio conferma il taglio del cuneo fiscale con alcune novità che riducono ulteriormente la tassazione in busta paga
55 minuti fa
3 minuti di lettura

La conferma del taglio al cuneo fiscale anche per il 2025 rappresenta una delle misure centrali della Legge di Bilancio, mirata a incrementare il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti e a ridurre il divario tra il costo del lavoro sostenuto dalle aziende e il netto percepito in busta paga. Questa misura si propone di offrire un beneficio diretto alle famiglie, soprattutto a quelle con redditi medi e bassi, in un contesto economico ancora influenzato dall’inflazione e dall’aumento del costo della vita.

Nel 2025 saranno confermate le aliquote Irpef alleggerite nonchè il Bonus Irpef, ex bonus Renzi. Confermata anche la no tax area già in essere per il 2024. Rispetto allo scorso anno però, viene accantonato il taglio sui contributi previdenziali a carico del lavoratore in busta paga sostituito da un’indennità/detrazioni Irpef aggiuntive per i redditi fino a 40.000 euro. Rimane però l’esonero contributivo per le lavoratrici madri.

Partendo dalle novità e dalle conferme contenute nella Manovra 2025, con alcuni esempi pratici vediamo quali saranno in busta paga gli effetti del taglio al cuneo fiscale.

Le nuove aliquote Irpef e la no tax area dipendenti

Le aliquote IRPEF 2024 sono state modificate, passando da quattro a tre scaglioni di reddito già con effetti dal 2024. Ciò è avvenuto grazie alla riforma fiscale.

Questa semplificazione è stata introdotta per ridurre la pressione fiscale sui redditi medi e per rendere il sistema tributario più lineare.

Le aliquote e gli scaglioni in vigore per il 2024 e il 2025 sono i seguenti:

  • 23% per i redditi fino a 28.000 euro.
  • 35% per i redditi oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro.
  • 43% per i redditi superiori a 50.000 euro.

Tali aliquote diventano strutturali, dunque varranno non solo per il 2025 ma anche per i periodo d’imposta successivi.

Parlando di aliquote non si può prescindere dal citare la c.d. no tax area 2025. Per i lavoratori dipendenti, fino a 8.500 euro non è dovuta Irpef.

Il bonus Irpef. Conferma per il 2025

Anche nel 2025 i lavoratori dipendenti lo riceveranno in busta paga il c.d. bonus Irpef. Ex bonus Renzi. Si tratta di 100 euro mensili fino ad un importo massimo annuo di 1200 euro.

Le fasce reddituali che determinano il diritto al bonus sono le seguenti:

  • redditi fino a 15.000 euro annui, si conferma l’erogazione del bonus pieno.
  • redditi tra 15.001 e 28.000 euro annui: il bonus è parziale, con un calcolo che tiene conto delle detrazioni spettanti.

Questa misura si conferma uno strumento di sostegno per i redditi medio-bassi, aiutando a contrastare l’erosione del potere d’acquisto dovuta all’inflazione e garantendo un incremento diretto del netto percepito in busta paga.

Il Bonus Irpef 2025 non sarà invece riconosciuto ai contribuenti con redditi complessivi superiori a 28.000 euro, in linea con le regole già applicate.

Addio al taglio contributivo ma c’è una nuova indennnità

La Manovra 2025 attualmente in bozza prevede una nuova indennità cash in busta paga per i lavoratori dipendenti con un reddito complessivo fino a 20.000 euro.

L’indennità sarà calcolata in percentuale sul reddito da lavoro dipendente: 7,1% per redditi fino a 8.500 euro; 5,3% per redditi tra 8.500 e 15.000 euro; 4,8% per redditi tra 15.000 e 20.000 euro.

Per i redditi complessivi tra 20.000 e 40.000 euro invece, è prevista una detrazione aggiuntiva in busta paga. Anch’essa applicata direttamente in busta paga. La detrazione, questa varia a seconda del reddito del lavoratore ed è pari a: 1.000 euro per redditi fino a 32.000 euro, decresce oltre tale limite fino ad azzerarsi a 40.000 euro.

Taglio cuneo fiscale 2025. Simulazioni Irpef e calcolo in busta paga

Considerando la no tax area, le aliquote Irpef alleggerite, il Bonus Irpef nonchè la nuova indennità, il prelievo fiscale effettivo sul lavoratore è molto più basso rispetto a quello teorico individuato applicando le sole aliquote Irpef.

Vediamo con alcuni esempi quale sarà la tassazione effettiva che subirà il lavoratore in busta paga.

Non si terrà conto di addizionali regionali e comunali posto che ogni regione/Comune ha aliquote proprie.

Considereremo tre livelli di reddito:

  • 8500 euro;
  • 12.000 euro;
  • 17.000 euro.
REDDITO IMPONIBILE IRPEF IRPEF LORDA DETRAZIONI DA LAVORO DIPENDENTE Bonus Irpef (ex bonus Renzi) Nuova indennità Irpef % IRPEF NETTA + TRATT. INTEGRATIVO (e nuova indennità) ALIQUOTA EFFETTIVA % IRPEF
8.500 NO TAX AREA NO TAX AREA NO TAX AREA 603,50 603,50 NO TAX AREA
12.000 2.760 1.955,00 1.200,00 636 euro -1031,00 0,00
17.000 3.910 2.916,92 816 euro 177,08 0,01

Nei fatti, fino a 17.000 la tassazione sarà nulla.

Riassumendo…

  • Conferma delle Aliquote IRPEF 2025: la Legge di Bilancio 2025 rende strutturali le aliquote introdotte nel 2024, con tre scaglioni (23%, 35%, 43%) e una no tax area fino a 8.500 euro per i lavoratori dipendenti.
  • Bonus IRPEF Confermato: i lavoratori dipendenti continueranno a ricevere il Bonus IRPEF (ex Bonus Renzi), pari a 100 euro mensili fino a un massimo di 1.200 euro l’anno, per redditi fino a 15.000 euro. È parzialmente riconosciuto per redditi fino a 28.000 euro.
  • Introduzione di una Nuova Indennità: per redditi fino a 20.000 euro, è prevista un’indennità aggiuntiva calcolata come percentuale sul reddito (7,1% fino a 8.500 euro, 5,3% tra 8.500 e 15.000 euro, 4,8% tra 15.000 e 20.000 euro). Per redditi tra 20.000 e 40.000 euro, è prevista una detrazione aggiuntiva decrescente fino ad azzerarsi.
  • Superamento del Taglio Contributivo: viene accantonato il taglio sui contributi previdenziali in busta paga, sostituito da queste nuove misure di sostegno diretto ai redditi medio-bassi.
  • Tassazione Effettiva Ridotta: grazie alla no tax area, alle detrazioni, al Bonus IRPEF e alla nuova indennità, il peso fiscale effettivo è sensibilmente ridotto rispetto alla tassazione teorica, come mostrato negli esempi con aliquote effettive vicine allo 0% per redditi fino a 17.000 euro.
  • Rimane però l’esonero contributivo per le lavoratrici madri.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

sprechi alimentari
Articolo precedente

Per sensibilizzare sugli sprechi Carrefour rimuove le scadenze

pensioni
Articolo seguente

Rivalutazione pensioni 2025: che significa e qual è l’impatto economico