Il diritto ad assentarsi dal lavoro per un dipendente in malattia è un diritto sacrosanto. Quando un lavoratore si ammala e si assenta dal lavoro per via di questa situazione fisica, è tutelato da normative prestabilite. Ma così come il diritto del lavoratore è tutelato dalla legge, la stessa legge prevede che durante la malattia il lavoratore possa essere controllato. E questo controllo ha un nome, che è “visita fiscale”.
Parliamo della visita domiciliare di controllo sui lavoratori assenti per malattia dal loro posto di lavoro.
Visita fiscale 2025 e orari per il lavoratore in malattia, la guida aggiornata
Un medico fiscale dell’INPS, incaricato dallo stesso istituto ha facoltà di procedere con la visita domiciliare a casa del lavoratore o dove lui ha indicato sia la sua dimora durante i giorni di assenza dal lavoro.
I medici INPS non fanno altro che svolgere questa visita per controllare lo stato di malattia del lavoratore. In modo tale da avvalorare la legittimità dell’assenza collegandola effettivamente alla situazione fisica del lavoratore assente. Visite mediche fiscali che devono seguire un calendario prestabilito.
Infatti la visita fiscale può avvenire solo in due fasce orarie giornaliere. Ricapitolando, si tratta della visita che i medici INPS incaricati dallo stesso istituto o dal datore di lavoro effettuano per evitare che i lavoratori abusino di questo diritto. E che l’assenza sia davvero necessaria in base alla situazione di salute del diretto interessato.
Le fasce orarie di reperibilità 2025
Durante la malattia, il lavoratore deve quindi restare a casa a disposizione della visita fiscale, ma solo in quelle fasce orarie prestabilite che sono:
- Dalle ore 10:00 alle ore 12:00 del mattino;
- Dalle ore 17:00 alle ore 19:00 del pomeriggio.
La visita medica non distingue tra giorni festivi e feriali, perché di fatto l’obbligo di reperibilità vale 7 giorni su 7 a prescindere.
Ma ormai, come confermato dall’INPS con il messaggio numero 4640 del 22 dicembre 2023, a seguito della sentenza del TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) del Lazio numero 16305 del 3 novembre 2023, le fasce per le visite fiscali sono uniformate tra i due settori del lavoro dipendente.
Saltare la visita, cioè rendersi irreperibile può portare a gravi conseguenze. Perché si rischia di perdere l’indennità di malattia che invece si incassa durante i periodi di assenza. Ma in casi gravi può portare anche a richiami disciplinari e perdita del posto di lavoro.
Durante le fasce di reperibilità il lavoratore quindi deve necessariamente essere disponibile al controllo da parte del medico fiscale. Che può essere ripetuto anche due volte nello stesso giorno, anche in giorni consecutivi e come detto, anche nei giorni festivi.
La procedura corretta per la malattia del lavoratore
Tutto deve partire dal certificato di malattia, cioè da quell’attestazione che emette il medico di base o un medico riconosciuto dal SSN (Sistema Sanitario Nazionale) e dove sono riportate le patologie di cui è affetto il lavoratore che si assenta dal posto di lavoro.
Dal momento che oggi questo certificato di malattia è telematico, non appena l’ha emesso il medico, finisce all’INPS e quindi il lavoratore immediatamente diventa assoggettabile agli obblighi di reperibilità per la visita fiscale.
Oltretutto sul lavoratore dipendente pende l’obbligo di comunicare e rendere edotto il datore di lavoro della sua malattia. Entro 2 giorni dalla data del verbale infatti, l’interessato deve comunicare il numero di protocollo del certificato al proprio datore di lavoro.