Avvisi Bonari: la pausa di dicembre e casi in cui non vale

Al via la pausa avvisi bonari di dicembre con la sospensione temporaneamente delle comunicazioni di irregolarità. Ecco cosa sapere
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Con l’arrivo di dicembre, entra in campo la seconda pausa annuale degli avvisi bonari, una misura introdotta per offrire un po’ di respiro ai contribuenti durante le festività.

Questo provvedimento è disciplinato dal decreto Adempimenti, che definisce precise finestre temporali in cui l’Agenzia delle Entrate sospende l’invio di determinate comunicazioni fiscali. Nonostante il sollievo che questa pausa può offrire, ci sono eccezioni significative che meritano attenzione. Analizziamo in dettaglio il funzionamento di questa misura ei casi in cui la sospensione non è applicabile.

Cosa prevede la pausa avvisi bonari

Il decreto Adempimenti, operativo da quest’anno (2024), prevede che ogni anno, nei periodi dal 1° al 31 agosto e dal 1° al 31 dicembre, siano sospesi i seguenti tipi di comunicazioni fiscali:

  • Controlli automatizzati sulle dichiarazioni: riguardano la verifica della correttezza delle dichiarazioni fiscali presentate dai contribuenti (art. 36-bis del DPR n. 600/1973 e art. 54-bis del DPR n. 633/1972).
  • Controlli formali: sono verifiche più approfondite sui dati delle dichiarazioni (art. 36-ter del DPR n. 600/1973).
  • Liquidazione delle imposte tassate separatamente: attengono alla gestione di specifiche tipologie di redditi.
  • Lettere di compliance: invitare ai contribuente per correggere spontaneamente eventuali anomalie riscontrate.

Questa sospensione avvisi bonari ha l’obiettivo di garantire che i contribuenti possano godere di periodi di pausa, come le ferie estive e le festività natalizie, senza la preoccupazione di notifiche fiscali che richiedono attenzione immediata.

Quando la sospensione non si applica

Nonostante la sospensione avvisi bonari rappresenti un importante sollievo per molti, non tutte le situazioni rientrano nel blocco previsto. L’Agenzia delle Entrate mantiene la facoltà di inviare comunicazioni urgenti, ugualmente nel mese di dicembre (e agosto) in casi di indifferibilità e urgenza , come stabilito nella circolare esplicativa sul decreto Adempimenti (la n. 9/E del 2024).

Cosa significa indifferibilità e urgenza

Questi termini si sono presentati in situazioni in cui l’invio delle comunicazioni non può essere posticipato senza rischi significativi.

Un esempio frequente è il rischio di prescrizione o decadenza: se il rinvio di un avviso bonario comportasse, al 31 dicembre, la scadenza dei termini legali per la riscossione, l’Agenzia può intervenire inviando l’avviso bonario. In tali casi, non inviare la comunicazione comprometterebbe la capacità dello Stato di recuperare le somme dovute, con conseguenti perdite finanziarie.

Ulteriori eccezioni alla pausa avvisi bonari

Oltre al rischio di prescrizione, ci sono altri casi in cui l’Agenzia delle Entrate può procedere con l’invio delle comunicazioni (avvisi bonari) anche durante i periodi di sospensione (agosto e dicembre).

Segnalazioni di reati

Se nel corso delle verifiche fiscali emergono indizi di una possibile violazione di natura penale, l’Agenzia può trasmettere una notizia di reato all’autorità giudiziaria, come previsto dall’articolo 331 del codice di procedura penale. In questi casi, la tempestività è cruciale per garantire che le procedure legali possano essere avviate nei tempi richiesti.

Comunicazioni legate a procedure concorsuali

Un altro contesto rilevante riguarda i contribuenti soggetti a procedure concorsuali, come fallimenti o liquidazioni coatte. Qui, l’Agenzia deve inviare gli atti necessari per insinuarsi nel passivo fallimentare e assicurare il recupero delle somme dovute. Posticipare l’invio di comunicazioni potrebbe compromettere la posizione dello Stato come creditore.

La pausa avvisi bonari come opportunità e sfida

La pausa avvisi bonari rappresenta una misura bilanciata tra le esigenze dei contribuenti e quelle dell’amministrazione finanziaria. Da un lato, offre ai cittadini un momento di tregua in periodi tradizionalmente dedicati al riposo e alla famiglia. D’altro, però, non deve compromettere l’efficacia dell’attività di riscossione fiscale.

I contribuenti beneficiano di un clima di maggiore serenità, senza l’urgenza di monitorare costantemente la posta elettronica certificata (PEC) o il proprio domicilio fiscale. Tuttavia, è essenziale comprendere che alcune situazioni richiedono comunque un intervento immediato dell’Agenzia per tutelare gli interessi dello Stato.

Riassumendo

  • Pausa avvisi bonari: sospensione invio comunicazioni fiscali in agosto e dicembre.
  • Tipologie sospese: controlli automatizzati, formali, liquidazioni imposte, lettere compliance.
  • Eccezioni sospensione: invio possibile per urgenza o rischio prescrizione termini.
  • Rischio prescrizione: necessario invio se superamento termini legali compromette riscossione.
  • Deroghe penali: comunicazioni in caso di violazione penali rilevate durante controlli.
  • Procedura concorsuali: invii necessari per insinuazione crediti nei passivi fallimentari.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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