Perché alle casse della Serie A conviene che il campionato lo vinca l’Atalanta?

Il Napoli è ormai la superfavorita, ma potrebbe essere un male per il campionato di serie A la vittoria dei partenopei.
1 giorno fa
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Serie A

Gli introiti economici, si sa, sono tutto in qualsiasi campo. Lo sport però esige che sia il migliore per altre qualità a trionfare, ma purtroppo la logica del denaro non fa sconti a nessuno. La Serie A si sta trovando di fronte a un grande problema, continuare a perdere appeal, e in questo senso le prestazioni delle big non stanno certamente aiutando. Ma perché l’Atalanta potrebbe essere l’unica salvezza per il nostro campionato da un punto di vista economico? Il motivo è semplice, insieme all’Inter è l’unica che gioca un calcio spettacolare come piace all’estero.

Un calcio efficace, ma rischioso economicamente

Molti tifosi hanno ancora negli occhi la terribile prestazione offerta da Milan e Juventus due turni fa, quando uno scialbo zero a zero è stato accompagnato da una performance obbrobriosa. Questa partita ha avuto un’eco particolarmente forte a livello mediato, poiché si trattava di un big match acquistato in pay tv in tutto il mondo. Milioni di paesi collegati e proteste a non finire sui social per lo spettacolo completamente assente. Possiamo dire che nessuna delle due squadre ha fatto un tiro importa in oltre 90 minuti di match. La partita in questione però è l’emblema di un calcio italiano che è diventato ancora più tattico di quel che era in passato, con squadre che giocano uomo contro uomo al solo scopo di impedire le strategie avversarie.

Insomma, il nostro calcio non è un calcio propositivo che mira a imporsi, ma un calcio distruttivo che si prefigge lo scopo principale di distruggere il gioco avversario. Gli appassionati di giochi di carte conoscono bene questo tipo di strategia; infatti in alcuni giochi di questo tipo esistono appunto carte che hanno l’effetto di eliminare i bonus delle carte avversarie, così da vincere la partita semplicemente annullando l’azione del competitor.

In sostanza, il calcio italiano sta andando in questa direzione, e lo dimostrano i risoltati ottenuti dal Napoli di Conte che oggi è probabilmente l’emblema di questo tipo di calcio. La squadra partenopea infatti in appena due anni si è trasformata nell’antitesi di quel calcio propositivo e spettacolare che era il calcio di Spalletti.

Oggi il Napoli di Conte gioca un classico calcio all’italiana, quello che si vedeva negli anni 50′, blocca le iniziative avversarie, fa sponda su un pivot come Lukaku per far salire la squadra, si affida all’estro dei singoli come Kvhara e, dopo aver ottenuto l’eventuale vantaggio, abbassa il baricentro per difendere il risultato. Non è un caso che molte delle sue vittorie siano finite 1 a 0. Si tratta di un gioco profittevole (anche perché sicuramente più facile di un calcio propositivo), ma allora perché non giocano tutti in questo modo? In realtà, è proprio questo il punto, la tendenza è che tutti i club italiano stanno andando in questa direzione. E il rischio è enorme per le casse della Serie A.

La Serie A rischia grosso

Il Napoli oggi è la squadra che lo fa meglio, ma la Juve in quanto a difesa sembra non avere rivali. La squadra di Motta fa un grande possesso palla, e attacca soltanto quando è sicura che l’avversario è vulnerabile. Questo le consente di non sbilanciarsi quasi mai. Inoltre, ha una capacita impressionante nel riprendere le posizioni, quando raramente l’avversario riesce a impostare un contropiede. Di contro, però, la fase offensiva latita, proprio perché il calcio poco rischioso di Motta finisce per creare pochissime occasioni da gol. Oggi la Serie A sembra ormai già indirizzata, il Napoli ha trovato la strategia vincente, inoltre l’assenza di impegni in settimana gioca a suo favore. Inter e Atalanta sono le uniche vere alternative, e rappresentano anche quella speranza del bel giuoco che può rinfoltire le casse della Serie A.

Insomma, senza un calcio spettacolare l’appeal del nostro campionato è destinato a scendere sotto i piedi. I numeri parlano chiaro e ci dicono che le proteste dopo Milan Juve avranno seguiti dolorosi. Difficilmente gli stranieri compreranno nuovamente una partita di cartello se dovesse ripetersi uno spettacolo del genere. Stessa cosa per una squadra vincitrice che non riesce a entusiasmare. E questo problema non riguarda soltanto gli spettatori esteri, ma anche quelli nostrani. Cosa dire infatti del fatto che i giovani si stanno sempre più allontanando da questo sport? Un tempo in Italia si parlava di calcio perfino nei fumetti dei supereroi. Gli spillatini della Mondadori dedicati a Batman negli anni 60 infatti proponevano anche storie di calcio, con racconti su Gigi Riva, Altafini e altri campioni del tempo.

Questo palesava l’enorme interesse che c’era per la Serie A anche da parte dei più piccoli. Oggi il calcio è quasi sparito tra i ragazzi delle scuole elementari, e anche i post adolescenti sembrano trovarlo poco interessante. Parliamo quindi di un fenomeno in chiaro calo e le prestazioni di queste big sparagnone non giocano certo a suo favore. Ma l’Atalanta può davvero vincere il campionato? Sicuramente l’Inter potrebbe, e il suo calcio è senza dobbio più spettacolare e interessante, ma le sirene della Champions sembrano distrarla non poco. La Dea invece potrebbe pagare l’inesperienza, oltre al fatto che, come dicevamo, le carte Malus spesso sono più efficaci di quelle Bonus.

In sintesi…

  • il calcio italiano è in crisi, troppo difensivo e poco spettacolare;
  • l’appeal sta scemando e la vittoria di Napoli o Juve, potrebbe far sprofondare l’interesse dei tifosi esteri;
  • anche i giovani stanno abbandonando il circo, una vittoria atalantina potrebbe risollevarlo.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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