Il MEF blocca la rottamazione quinquies. Consigli per i contribuenti

Il MEF ha bocciato la rottamazione-quinquies, in alcuni casi poche alternative per i contribuenti
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1 giorno fa
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rottamazione quater
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“Adesso non se ne parla”. Questa l’affermazione del Viceministro dell’Economia Leo durante un intervento alla Camera in data 2 dicembre in risposta a quanto chiedevano novità su una possibile rottamazione-quinquies.

Questa posizione riflette una strategia di rigore fiscale che pone l’accento sulla necessità di rispettare i vincoli di bilancio. E di non compromettere ulteriormente i conti pubblici.

Dunque si tratta di una chiusura netta, nella Manovra 2025 non ci sarà alcuna pace fiscale. Non è la notizia che attendevano milioni di contribuenti che da alcune settimane speravano in una nuova pace fiscale.

Intanto, chi era in dubbio se pagare o meno la rata della rottamazione-quater in scadenza al 9 dicembre non avrà altra possibilità che rispettare la data. In alcuni casi non ci saranno alternative.

La rottamazione-quinquies

Nelle scorse settimane sia in fase di conversione in legge del DL 155/2024, c.d. decreto fiscale sia ora che siamo in fase di discussione della Legge di bilancio 2025, si è parlato con insistenza di una nuova rottamazione delle cartelle.

Ci sono stati diversi emendamenti che prevedevano una nuova pace fiscale o comunque una riapertura dei termini di quella attuale. Il riferimento è alla rottamazione-quater, c.231-252 della L.n°197/2022.

Ad esempio, la Lega proponeva di estendere la definizione agevolata ai carichi affidati all’agente della riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023. Consentendo il pagamento in un massimo di 120 rate. Un ulteriore emendamento  di Forza Italia al decreto Fisco invece proponeva di riaprire i termini della rottamazione quater. Estendendoli alle cartelle dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2023, con la possibilità di pagare in un’unica soluzione o in 18 rate.

Chiaro che in questa situazione i contribuenti già pregustavano una nuova pace fiscale.

Il MEF  blocca la rottamazione quinquies. Consigli per i contribuenti

Le parole del viceministro dell’Economia, pronunciate ieri, hanno chiuso definitivamente la porta all’ipotesi di una rottamazione-quinquies.

Ovvero una nuova possibilità per i contribuenti di regolarizzare le proprie posizioni fiscali attraverso il pagamento agevolato di cartelle esattoriali.

La decisione, che ha destato reazioni contrastanti, è motivata dalla volontà di preservare l’equilibrio dei conti pubblici in un contesto economico già segnato da incertezze e crescenti pressioni finanziari.

Non bisogna trascurare però le conseguenze negative che avranno i contribuenti posto che una volta che le cartelle sono scadute non ci sarà altra possibilità che pagare.

Infatti, la mancata approvazione della “rottamazione-quinquies” comporta per i contribuenti l’obbligo di saldare integralmente i propri debiti fiscali. Comprensivi di sanzioni e interessi, senza poter beneficiare di agevolazioni o riduzioni.

Questo potrebbe rendere più gravoso l’adempimento delle obbligazioni tributarie, soprattutto per coloro che versano in condizioni economiche difficili.

Inoltre, l’assenza di una nuova sanatoria espone i contribuenti al rischio di azioni esecutive da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, come pignoramenti, fermi amministrativi o ipoteche, in caso di mancato pagamento. È quindi fondamentale che i contribuenti valutino attentamente le opzioni disponibili. Come la rateizzazione ordinaria dei debiti, per gestire al meglio le proprie pendenze fiscali e prevenire conseguenze più severe.

La prima opzione è la rateazione delle cartelle esattoriali

Chi ha ricevuto una cartella esattoriale o un avviso di addebito o un avviso di accertamento, la prima cosa che dovrà fare è quella di valutare una rateazione del debito.

Soprattutto in considerazione del fatto che dal 2025 sarà più facile allungare la durata del piano di dilazione.

Ad esempio, grazie alla riforma fiscale, per i debiti pari o inferiori a 120.000 euro, i contribuenti che dichiarano (senza necessità di documentazione) di trovarsi in una “temporanea situazione di obiettiva difficoltà” potranno beneficiare di un progressivo aumento del numero di rate mensili per la dilazione del pagamento.

In particolare, su semplice richiesta, la rateizzazione potrà essere concessa con le seguenti modalità:

  • fino a 84 rate mensili per le richieste inoltrate nel biennio 2025-2026;
  • fino a 96 rate per le richieste presentate nel biennio 2027-2028;
  • fino a 108 rate per quelle avanzate a partire dal 1° gennaio 2029.

A ogni modo, ci sono diverse alternative alla rottamazione-quinquies.

Non per tutti però.

Chi ha in corso la rottamazione-quater deve prestare la massima attenzione alla scadenza del 9 dicembre per il pagamento della 6° rata della pace fiscale.

Infatti in alcuni casi la decadenza della pace fiscale bloccherà anche una nuova rateazione del debito residuo. Ci riferiamo a quei soggetti che hanno incluso nella rottamazione una cartella precedentemente soggetta a un piano di rateizzazione non rispettato.

Se il piano di rateazione originale era stato avviato dopo il 16 luglio 2022 e successivamente sono state lasciate insolute delle rate, causando la decadenza della rateizzazione, la perdita della rottamazione implica che non sarà possibile richiedere una nuova rateizzazione per il debito residuo.

Riassumendo…

  • Mancata rottamazione-quinquies: l’assenza della rottamazione-quinquies nella Legge di Bilancio priva i contribuenti di un’ulteriore opportunità di regolarizzare i propri debiti fiscali in modo agevolato.
  • Impatto sui decaduti dalla rottamazione-quater: i contribuenti che hanno perso i benefici della rottamazione-quater, specialmente in caso di cartelle già oggetto di rateazioni precedenti, si trovano in una posizione ancora più critica senza la possibilità di accedere a nuove sanatorie.
  • Esclusione dalla rateizzazione: per chi ha avviato un piano di rateazione dopo il 16 luglio 2022 e non lo ha rispettato, la mancata rottamazione-quinquies impedisce di ottenere una nuova rateizzazione per gli stessi debiti.
  • Conseguenze finanziarie: senza la rottamazione-quinquies, i contribuenti inadempienti sono obbligati a saldare integralmente i debiti residui, comprensivi di sanzioni e interessi, con un impatto economico significativo.
  • Futuri scenari incerti: la mancanza di una sanatoria immediata lascia i contribuenti con poche opzioni, creando attese e incertezze su eventuali future misure di rottamazione.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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