Stanno facendo molto discutere le lettere inviate nei giorni scorsi dall’Agenzia delle entrate con le quali i contribuenti vengono invitati a verificare i redditi dichiarati con la dichiarazione 2024. Infatti, con queste lettere di compliance l’Agenzia delle entrate segnala delle possibili anomalie. Sollecitando il contribuente ad aderire al concordato preventivo entro il 12 dicembre oppure ad integrare la dichiarazione con eventuali nuovi redditi.
L’invio è collegato al fatto che l’Agenzia delle entrate ha rilevato che il reddito dichiarato dal contribuente è inferiore al c.
Visto l’allarme che si era creato nei giorni scorsi, l’Agenzia delle entrate ha pubblicato una FAQ per spiegare meglio il perchè dell’invio di queste lettere di compliance e come bisogna comportarsi una volta che sono state ricevute.
Le lettere di compliance sul CPB. Il contenuto
Nella lettere di compliance sul concordato preventivo si legge che:
“Ogni anno l’Agenzia, sulla base dei continui aggiornamenti delle informazioni che confluiscono nelle banche dati che costituiscono il proprio patrimonio informativo, individua casi anomali che, dopo ulteriori approfondimenti, sono selezionati per l’attività di controllo. In tale contesto, è stato rilevato che la sua dichiarazione per l’anno 2023 indica un reddito derivante da attività d’impresa inferiore a quello dei dipendenti che lavorano nello stesso settore economico. Questo aspetto, in assenza di giustificazioni oggettive, può essere considerato anomalo”.
Il contenuto delle lettere è uguale sia per i forfettari sia per i soggetti ISA effettivi. Infatti anche per i forfettari si fa riferimento al c.d. minimo settoriale.
Nei fatti, l’invio delle lettere riguarda quelle partite iva che hanno dichiarato un reddito inferiore allo stipendio medio dei dipendenti che operano nello stesso settore.
Ai contribuenti vengono dunque proposte due opzioni: integrazione del reddito dichiarato per il periodo d’imposta 2023. Adesione al concordato preventivo biennale per gli anni d’imposta 2024 e 2025. Adesione da effettuare entro il 12 dicembre (proroga art.1 DL 167/2024).
Regime forfettario. Che deve fare chi ha ricevuto la lettera di compliance sul CPB?
Nei giorni scorsi ci sono state proteste sia da parte dei contribuenti sia da parte dei professionisti del Fisco che hanno dovuto rispondere alle chiamate dei propri clienti preoccupati per la ricezione delle lettere di compliance sul cpb.
Tuttavia, per tranquillizzare i contribuenti è intervenuta l’Agenzia delle entrate con una specifica FAQ sulle lettere di compliance CPB.
L’Agenzia ha chiarito che:
Non occorre fare nulla. La comunicazione ricevuta ha un valore puramente informativo, non anticipa un’attività di controllo e non richiede di attivarsi per fornire un riscontro all’Agenzia delle entrate”. “In un’ottica di trasparenza e per far conoscere gli strumenti introdotti dal Legislatore, l’Agenzia delle entrate condivide preventivamente i dati di cui dispone. L’intento dell’informativa è di richiamare l’attenzione sulla possibilità di verificare quanto dichiarato e consentire la correzione in autonomia di eventuali errori”.
Tuttavia “Nel caso in cui, dopo aver ricevuto la comunicazione, riscontra un’anomalia nella sua dichiarazione, il nostro sistema tributario mette a sua disposizione diverse possibilità. A cominciare dal ravvedimento operoso che, dopo la recente riforma del sistema sanzionatorio, consente di beneficiare di sanzioni più favorevoli rispetto al passato”.
Quindi chi non ha aderito al CPB può stare tranquillo?
La risposta è no. Infatti, chi non aderisce con molta probabilità andrà a finire nelle liste selettive sui controlli da parte dell’Agenzia delle entrate e della Guardia di Finanza.
Riassumendo…
- Lettere di compliance e anomalie sui redditi: l’Agenzia delle Entrate ha inviato lettere a contribuenti con redditi dichiarati per il 2023 inferiori al minimo settoriale, evidenziando potenziali anomalie.
- Cosa fare: si suggerisce di integrare la dichiarazione o aderire al concordato preventivo biennale (CPB) entro il 12 dicembre 2024.
- Minimo settoriale come parametro: le lettere coinvolgono sia contribuenti forfettari che soggetti ISA, evidenziando redditi inferiori allo stipendio corrisposto in media ai dipendenti nello stesso settore economico.
- Opzioni per i contribuenti: ai destinatari sono offerte due alternative: correggere eventuali errori nella dichiarazione 2023 o aderire al CPB per gli anni 2024-2025.
- FAQ dell’Agenzia delle Entrate: l’Agenzia ha chiarito che le comunicazioni hanno scopo informativo e non obbligano i contribuenti a rispondere. Ma segnalano la possibilità di verificare e correggere eventuali anomalie tramite strumenti come il ravvedimento operoso.
- Rischio controlli per chi non aderisce: chi non aderisce al CPB potrebbe essere inserito nelle liste per controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza.