Quando si raggiunge la pensione di vecchiaia, si potrebbe pensare che il percorso lavorativo sia concluso. Tuttavia, è sempre più frequente che i pensionati ricevano proposte per riprendere un’attività lavorativa, soprattutto come dipendenti. Questa possibilità solleva alcune domande su come gestire la nuova situazione e quali effetti possa avere sulla pensione e sul regime fiscale.
La pensione di vecchiaia, ricordiamo, è quella che scatta a 67 anni di età con 20 anni di contributi (ovvero 15 anni in cado di deroghe Amato).
Cumulabilità della pensione con un nuovo lavoro
È importante chiarire fin da subito che la pensione di vecchiaia è compatibile con l’avvio di una nuova attività lavorativa, sia essa dipendente, autonoma o di collaborazione.
La condizione necessaria è che l’attività lavorativa precedente sia stata cessata al momento della decorrenza della pensione. Fanno eccezione i lavoratori autonomi, che possono continuare a svolgere la propria professione anche dopo il pensionamento senza alcuna interruzione obbligatoria. Quindi, chi raggiunge i requisiti per la pensione vecchiaia deve staccare il contratto di lavoro per percepire la pensione. Solo dopo può riprendere una nuovo contratto di lavoro.
Aspetti da considerare nel rientrare al lavoro
Per chi decide di rientrare nel mercato del lavoro dopo la pensione vecchiaia, ci sono due aspetti fondamentali da tenere in considerazione: l’impatto fiscale e il supplemento di pensione.
Impatto fiscale: aliquote IRPEF e conguaglio
Il reddito derivante dalla nuova attività lavorativa si aggiunge all’importo della pensione vecchiaia percepita. Questo cumulo di redditi potrebbe determinare l’inserimento in uno scaglione IRPEF più elevato, comportando l’applicazione di un’aliquota IRPEF maggiore rispetto a quella originariamente calcolata sui singoli redditi.
Di conseguenza, al momento del conguaglio fiscale (ovvero in dichiarazione redditi), si potrebbe dover versare una differenza d’imposta.
Supplemento di pensione: perché, come e quando richiederlo
Riprendere a lavorare dopo la pensione vecchiaia comporta il versamento di ulteriori contributi previdenziali. Questi contributi, tuttavia, non vengono automaticamente aggiunti al montante già utilizzato per il calcolo della pensione stessa. Per integrarli, è necessario presentare una specifica domanda per ottenere il c.d. supplemento di pensione.
La richiesta del supplemento può essere effettuata dopo almeno due anni dalla decorrenza della pensione e deve avvenire entro cinque anni. Non è previsto un periodo minimo o massimo di attività lavorativa per poter accedere al supplemento, ma è fondamentale ricordare che il relativo importo non è retroattivo. Per questo motivo, conviene presentare la domanda nel momento più opportuno per ottimizzare il beneficio economico derivante dai nuovi contributi.
Solo il supplemento pensione permette di aumentare l’importo dell’assegno pensionistico mensile, considerando i nuovi contributi versati per la carriere lavorativa post pensione vecchiaia.
La strategia ottimale per tornano al lavoro in pensione
Riprendere a lavorare dopo la pensione di vecchiaia può essere una scelta dettata da motivazioni economiche, personali o professionali. Per gestire al meglio questa nuova fase della propria vita, è cruciale pianificare con attenzione gli aspetti fiscali e previdenziali.
Da un lato, conoscere le implicazioni fiscali è fondamentale per evitare situazioni di difficoltà economica dovute a imposte più elevate del previsto. Dall’altro, è essenziale essere consapevoli dei diritti relativi al supplemento di pensione, per non perdere l’opportunità di incrementare l’importo della propria prestazione pensionistica grazie ai nuovi contributi versati.
Riassumendo
- La pensione di vecchiaia è cumulabile con attività lavorative dipendenti, autonome o di collaborazione.
- Redditi cumulati da lavoro e pensione possono portare a scaglioni fiscali più alti.
- Per evitare sorprese fiscali, utile monitorare redditi e valutare supporto di consulenti fiscali.
I nuovi contributi lavorativi richiedono una domanda specifica per ottenere il supplemento di pensione. - Il supplemento è richiedibile tra due e cinque anni dopo il pensionamento, senza retroattività.
- Pianificazione fiscale e previdenziale è essenziale per ottimizzare reddito e benefici pensionistici.