La manovra di bilancio 2025, attualmente ancora in discussione presso il Parlamento italiano, potrebbe portare con sé importanti novità sul fronte dei contributi pensione.
Le proposte legislative mirano a introdurre incentivi significativi sia per i lavoratori neoassunti sia per categorie vulnerabili, come gli anziani con pensioni minime e gli invalidi. L’obiettivo principale sarebbe garantire un sistema previdenziale più equo e sostenibile nel lungo periodo, assicurando maggiore sicurezza economica durante l’età pensionabile.
Aumento contributi pensione per i neoassunti: la scelta volontaria
Una delle proposte più rilevanti riguarda la contribuzione previdenziale dei neoassunti.
La proposta introdurrebbe anche un vantaggio fiscale significativo: la deduzione (non detrazione) del 50% dell’importo aggiuntivo versato dai lavoratori. Questo significherebbe che la metà della cifra destinata alla contribuzione pensionistica potrebbe essere sottratta dal reddito imponibile, riducendo così il carico fiscale annuo.
Impatto sulla pensione futura
L’intento della misura è chiaro. Incentivare un aumento volontario della contribuzione previdenziale per costruire un assegno pensionistico più solido. Secondo le previsioni, un versamento superiore di contributi pensione potrebbe tradursi in una pensione più elevata al raggiungimento dell’età pensionabile, fissata attualmente a 67 anni.
Questa soluzione si rivolgerebbe in particolare ai giovani lavoratori, i cui stipendi iniziali spesso risultano modesti e non garantiscono, attraverso la normale contribuzione, una pensione adeguata alle esigenze future. Un incremento della percentuale versata potrebbe, quindi, rappresentare una strategia previdenziale utile per contrastare il rischio di pensioni basse negli anni a venire.
Sostegno economico per gli over 70 con pensioni minime
Parallelamente alla proposta per i neoassunti, la manovra bilancio 2025 affronterebbe anche il problema delle pensioni insufficienti percepite da anziani in difficoltà economica.
- Anziani over 70 con pensioni inferiori a 660 euro mensili;
- Invalidi civili di età superiore ai 18 anni.
Questi soggetti già beneficiano di assegni di sostegno che variano, attualmente, tra 136 e 402 euro al mese. L’incremento proposto, pur contenuto, mirerebbe ad alleviare parzialmente la condizione economica di individui che vivono con redditi estremamente bassi. Il governo potrebbe considerare questa misura un primo passo verso un rafforzamento delle politiche di inclusione sociale a favore degli anziani più disagiati.
Aumento contributi pensioni: vantaggi e possibili criticità
L’introduzione di una contribuzione volontaria più elevata per i neoassunti offrirebbe, senza dubbio, un beneficio a lungo termine. Tuttavia, la scelta di incrementare la quota destinata alla previdenza potrebbe risultare difficile per chi, all’inizio della carriera, percepisce stipendi ridotti e deve affrontare altre spese prioritarie.
D’altra parte, l’incremento di 8 euro per i pensionati più svantaggiati, pur rappresentando un passo nella giusta direzione, solleverebbe alcune perplessità. La cifra proposta è modesta rispetto alle difficoltà economiche affrontate da queste categorie e potrebbe non essere sufficiente a migliorare in modo significativo la loro qualità della vita.
Riassumendo
- Incentivo per neoassunti: versamento volontario maggiore all’INPS con deducibilità fiscale del 50%.
- Beneficio futuro: aumento dei contributi garantisce una pensione più alta al raggiungimento dei 67 anni.
- Supporto over 70: incremento di 8 euro per pensioni sotto 660 euro e invalidi adulti.
- Obiettivo equità: equilibrio tra sostenibilità del sistema e supporto alle fasce più vulnerabili.
- Criticità: benefici fiscali difficili per chi ha stipendi bassi; aumento limitato per pensionati fragili.