L’assegno unico rappresenterà anche nel 2025 una misura fondamentale per il sostegno alle famiglie con figli a carico, prevista per semplificare e unificare diverse agevolazioni fiscali e contributive.
Sebbene non siano ancora state pubblicate le linee guida ufficiali dell’INPS per il 2025, è possibile delineare alcune regole sulla base delle disposizioni applicate negli anni precedenti. Di seguito, una panoramica completa sulle scadenze da segnare. Si tratta, comunque, di date che dovranno essere ufficialmente confermate dall’INPS.
Chi deve fare domanda per assegno unico 2025?
L’obbligo di presentare una nuova domanda per l’assegno unico 2025 non coinvolge tutte le famiglie.
- Presentazione obbligatoria della domanda: chi non ha mai richiesto l’assegno unico in passato e chi aveva inoltrato la domanda per il 2024, ma si trova con la pratica in stato di decadenza, revoca, rinuncia o respinta.
- Esclusione dall’obbligo di nuova domanda: le famiglie che hanno già beneficiato dell’assegno unico negli anni precedenti e non hanno subito modifiche significative nelle condizioni familiari o lavorative. In questi casi, sarà sufficiente aggiornare l’ISEE e comunicare eventuali variazioni dei dati personali o del nucleo familiare.
L’importanza dell’ISEE: tempistiche per il rinnovo
L’importo dell’assegno unico è strettamente legato al valore dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente). Questo strumento consente di calcolare la capacità economica del nucleo familiare, determinando così l’ammontare del sostegno economico spettante.
Il rinnovo dell’ISEE deve essere effettuato entro precise scadenze per evitare di ricevere solo l’importo minimo dell’assegno unico. Se al momento della domanda l’ISEE non è in corso di validità, sarà possibile aggiornarlo successivamente, ma con alcune importanti conseguenze:
- Rinnovo entro il 30 giugno 2025: l’INPS effettuerà un conguaglio sugli importi già erogati, riconoscendo eventuali arretrati a partire da marzo 2025.
- Rinnovo dopo il 30 giugno 2025: non sarà possibile ottenere il conguaglio degli arretrati e l’assegno sarà calcolato esclusivamente sull’importo minimo fino al momento del rinnovo.
Scadenze per chi deve fare domanda 2025
L’assegno unico ha una durata annuale che copre il periodo da marzo a febbraio dell’anno successivo.
- Domanda assegno unico presentata entro gennaio e febbraio 2025: i pagamenti inizieranno a partire da marzo 2025.
- Domande presentate tra marzo e il 30 giugno 2025: l’INPS riconoscerà comunque gli arretrati a partire da marzo 2025.
- Domande presentate dopo il 30 giugno 2025: non verranno riconosciuti gli arretrati. L’assegno sarà corrisposto solo a partire dal mese di presentazione della domanda.
Queste tempistiche rendono fondamentale agire tempestivamente per garantire l’accesso pieno al sostegno economico e non perdere eventuali arretrati.
Come funziona l’erogazione dell’assegno Unico
L’assegno unico viene erogato direttamente dall’INPS e non confluisce nella busta paga. Si tratta di una misura che sostituisce altri benefici preesistenti, come le detrazioni fiscali per figli a carico fino a 21 anni e l’assegno familiare. L’obiettivo è offrire un supporto finanziario uniforme, con importi modulati in base alla situazione economica del nucleo familiare.
Il calcolo tiene conto non solo dell’ISEE, ma anche di fattori quali il numero di figli a carico e la presenza di eventuali disabilità (c.d. maggiorazioni assegno unico). Gli importi sono soggetti a variazioni annuali in base agli aggiornamenti normativi.
Riassumendo
- Domanda obbligatoria assegno unico: necessaria per chi non l’ha mai fatta o con pratica decaduta.
- Scadenze domanda: Presentare entro giugno 2025 per non perdere gli arretrati da marzo.
- ISEE essenziale: rinnovarlo entro giugno 2025 per evitare arretrati persi e importo minimo.
- Pagamenti INPS: l’assegno unico è erogato direttamente, non in busta paga.
- Validità ISEE: aggiornare tempestivamente per calcoli corretti ed evitare importi ridotti.