Partite IVA 2025: iscrizione al VIES e novità

L'archivio Vies è uno strumento chiave per garantire trasparenza e regolarità nelle operazioni intracomunitarie tra soggetti IVA
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1 mese fa
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partita iva
Foto © Licenza Creative Commons

L’archivio Vies (Vat Information Exchange System) in effetti è una risorsa essenziale per i soggetti IVA che intendono effettuare operazioni commerciali tra i paesi membri dell’Unione europea. Si tratta di un sistema di scambio di informazioni sull’IVA gestito dalla Commissione europea, progettato quindi per verificare la validità delle partite IVA e agevolare il controllo delle transazioni intracomunitarie.

L’obbligo di inclusione nell’archivio Vies interessa tutti i soggetti che operano in ambito imprenditoriale, artistico o professionale nel territorio italiano, compresi dunque coloro che stabiliscono una sede permanente nello Stato.

Anche i soggetti non residenti possono richiedere l’iscrizione, purché presentino una dichiarazione per l’identificazione diretta ai fini IVA (mediante il modello ANR) o tramite la nomina di un rappresentante fiscale.

Come avviene l’iscrizione al VIES

La manifestazione di volontà di entrare nel Vies avviene compilando appositi campi nei modelli di dichiarazione di inizio attività (apertura partita IVA):

  • Modello AA7, per soggetti diversi dalle persone fisiche;
  • Modello AA9, per imprese individuali e lavoratori autonomi.

Gli enti non commerciali non soggetti passivi IVA possono anch’essi esprimere l’intenzione di effettuare operazioni intracomunitarie selezionando l’apposita casella del quadro A del modello AA7.

Inclusione postuma nell’archivio

I titolari di partita IVA che non hanno richiesto l’inclusione nell’archivio al momento dell’avvio dell’attività possono successivamente presentare domanda tramite i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

Infine, questa procedura può essere eseguita direttamente o con il supporto di intermediari autorizzati. Una volta inclusi nell’archivio, i soggetti sono sottoposti a controlli periodici sulla regolare trasmissione degli elenchi riepilogativi delle operazioni intracomunitarie.

Esclusione dal Vies: le conseguenze dei controlli

L’Agenzia delle Entrate monitora la conformità dei soggetti inclusi nell’archivio Vies. Qualora emergesse che un operatore non ha trasmesso alcun elenco riepilogativo per quattro trimestri consecutivi, l’Agenzia procede con l’esclusione automatica dal sistema.

Tale misura mira a garantire l’affidabilità dei dati presenti nell’archivio e la corretta applicazione delle norme fiscali in ambito intracomunitario.

Novità per i soggetti IVA extra-UE

Un’importante novità riguarda i soggetti IVA non residenti nell’Unione europea che desiderano effettuare operazioni intracomunitarie. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha introdotto nuove disposizioni che regolano il rilascio della garanzia necessaria per l’inclusione nell’archivio Vies. Queste misure sono state definite dal decreto del 4 dicembre 2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Il decreto stabilisce che i soggetti non residenti in un paese UE o in uno Stato aderente allo Spazio Economico Europeo (SEE), che adempiono agli obblighi IVA tramite un rappresentante fiscale, devono fornire una garanzia per poter essere inclusi nel Vies. Questo requisito è previsto dall’articolo 35, comma 7-quater, del decreto IVA, introdotto dal Dlgs n. 13/2024.

La garanzia può essere fornita sotto forma di:

  • cauzione in titoli di Stato (o garantiti dallo Stato);
  • fideiussione bancaria, prestata in favore del direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate competente.

Il valore minimo della garanzia è di 50.000 euro, con una durata non inferiore a 36 mesi. Tale obbligo si applica non solo ai nuovi richiedenti, ma anche agli operatori già registrati nel Vies al momento della pubblicazione del provvedimento dell’Agenzia delle Entrate. Questi ultimi avranno un termine di 60 giorni per adeguarsi, pena l’esclusione dall’archivio.

Archivio Vies: si attende il provvedimento sulle novità

L’attuazione delle nuove regole sarà definita da un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, previsto entro 120 giorni dalla pubblicazione del decreto di cui sopra. Inoltre, il MEF, in collaborazione con la Guardia di Finanza e sulla base di specifici accordi operativi, stabilirà i termini e le modalità per verificare il rispetto degli adempimenti previsti.

Questi controlli sono progettati per garantire che solo i soggetti che rispettano pienamente gli obblighi fiscali possano accedere ai benefici del sistema intracomunitario.

L’obiettivo è creare un ambiente trasparente e affidabile per le transazioni tra Stati membri, riducendo il rischio di frodi fiscali e garantendo la concorrenza leale.

Riassumendo…

  • Archivio Vies: sistema europeo per verificare la validità delle partite IVA intracomunitarie.
  • Obbligo d’iscrizione: necessario per soggetti IVA operanti in attività d’impresa, arte o professione.
  • Richiesta d’iscrizione: tramite modelli AA7, AA9 o servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.
  • Esclusione dal Vies: avviene dopo quattro trimestri senza elenchi riepilogativi trasmessi.
  • Operatori extra-UE: devono fornire garanzia minima di 50.000 euro per l’iscrizione.
  • Controlli e verifiche: MEF e Agenzia delle Entrate assicurano la conformità agli obblighi fiscali.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

1 Comment

  1. Altre “semplificazioni” della pubblica amministrazione statale ( come promesso) verso i lavoratori. 😄
    Per colpa di qualcuno che il fisco ha reso pazzo inadempiente ed evasore…. complicano ulteriormente la vita a chi si affida al Padre eterno per continuare a lavorare il più sereno possibile.
    La serenità si è persa da parecchio tempo tra codici a 6 cifre, spid di secondo livello, pec, pin, parole d’ordine, tutte racchiuse in matriosche critiche..codici univoci, fatturazioni rebus elettroniche cui solo un astronauta riesce a in qualche modo a venirne fuori e il tutto per avere solo accesso ai propri dati personali….
    Il tutto per la presunzione dello Stato che inculca nella mente di ogni Italiano che la notevole pressione fiscale e dovuta alla forte evasione 😄
    In parole povere e come il cane che si morde la coda!!
    Intanto chi si inventa queste UTILI regole che portano ulteriore serenità….si diverte guadagnando puliti minimo 15.000 euro al mese.
    E scusate se e poco.

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