a legge di la legge di bilancio 2025 (comma 12), ricordiamo, ha innalzato da 35.000 euro (rispetto a 30.000 euro) il limite annuo di reddito da lavoro dipendente anno precedente da non superare per potere avere partita IVA nel regime forfettario. Per il resto nulla cambia rispetto al passato.
A seguire, dunque, il questionario aggiornato al 2025 per capire se si può essere o meno nel regime forfettario nell’anno d’imposta appena iniziato.
Regime forfettario 2025: il questionario sui requisiti
Per chi, al 1° gennaio 2025 risulta già partita IVA aperta, tre sono le domande che bisogna farsi per capire se nel 2025 stesso si può continuare ad operare in detto regime.
Il presente è un aggiornamento dell’articolo su questionario regime forfettario 2024. I chiarimenti sul regime forfettario dopo le modifiche della Legge bilancio 2023 sono contenuti nella Circolare Agenzia Entrate n. 32/E del 2023.
Nel 2024 ho incassato ricavi/compensi superiori a 85.000 euro?
- Risposta “Si” – allora nel 2025 non si può essere forfettari
- Risposta “No” – allora nel 2025 si può essere forfettari
Durante il 2025 sto superando 85.000 di ricavi/compensi ma non 100.000 euro?
- Risposta “Si” – allora nel 2025 si può essere forfettari
- Risposta “No” – allora nel 2025 non si potrà essere forfettario
Nel 2025 sto superando 100.000 euro di ricavi/compensi?
- Risposta “Si” – allora si dovrà uscire immediatamente dal forfettario nel 2025 (dal momento del superamento della soglia)
- Risposta “No” – si uscirà dal forfettario dal 2026
Per chi, invece, apre partita IVA nel corso del 2025, si può essere nel regime forfettario laddove si presume di rispettare il requisito dei ricavi/compensi per essere in questo regime. Tuttavia, se nel corso del 2025 si dovessero superare i 100.000 di ricavi/compensi, si uscirà dal regime già a partire dal 2025 (con decorrenza dall’operazione che ha determinato il superamento di detta soglia).
La verifica sul costo del personale
Il secondo requisito da rispettare, per essere in regime forfettario per chi al 1° gennaio 2025 era già in attività è che
nel 2024 NON bisogna aver sostenuto spese per un importo complessivo superiore a 20.000 euro lordi per lavoro accessorio, lavoro dipendente e compensi a collaboratori, anche a progetto, comprese le somme erogate sotto forma di utili da partecipazione agli associati con apporto costituito da solo lavoro e quelle corrisposte per le prestazioni di lavoro rese dall’imprenditore o dai suoi familiari.
Quindi, se il requisito NON è rispettato, significa che nel 2025 non si può essere forfettari. Se, invece, il requisito è rispettato, allora nel 2025 si può essere forfettari.
Anche qui, per coloro che, invece, aprono partita IVA nel corso del 2025, è possibile essere nel regime forfettario se si presume di rispettare il requisito in commento per essere in questo regime. Se nel corso del 2025 si superano i 20.000 euro di costo per il personale, allora si uscirà dal regime dal 2026.
Le cause di esclusione dal regime forfettario aggiornate
Per essere nel regime forfettario nel 2025 è anche necessario chiedersi se si rientra in una delle c.d. cause di esclusione. In pratica, il legislatore, espressamente dice che non possono essere forfettari:
- le persone fisiche che si avvalgono di regimi speciali ai fini Iva o di regimi forfetari di determinazione del reddito
- i non residenti, ad eccezione di coloro che risiedono in uno degli Stati membri dell’Unione europea o in uno Stato aderente all’Accordo sullo Spazio economico europeo che assicuri un adeguato scambio di informazioni e che producono in Italia almeno il 75% del reddito complessivamente realizzato
- i soggetti che effettuano, in via esclusiva o prevalente, operazioni di cessione di fabbricati o porzioni di fabbricato, di terreni edificabili o di mezzi di trasporto nuovi
- gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni che partecipano contemporaneamente a società di persone, associazioni professionali o imprese familiari ovvero che controllano direttamente o indirettamente società a responsabilità limitata o associazioni in partecipazione, le quali esercitano attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte individualmente
- le persone fisiche la cui attività sia esercitata prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d’imposta ovvero nei confronti di soggetti direttamente o indirettamente riconducibili a tali datori di lavoro, fatta eccezione per chi inizia una nuova attività dopo aver svolto il periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni
- coloro che nell’anno precedente hanno percepito redditi di lavoro dipendente e/o assimilati di importo superiore a 35.000 euro (così modificato dalla legge bilancio 2025), tranne nel caso in cui il rapporto di lavoro dipendente nell’anno precedente sia cessato (sempre che in quello stesso anno non sia stato percepito un reddito di pensione o un reddito di lavoro dipendente derivante da un altro rapporto di lavoro).
Cosa chiedersi per la cause esclusione
Bisogna, quindi, domandarsi se si rientra o meno in uno o più dei citati casi.
Il regime cessa di avere efficacia dall’anno successivo a quello in cui si verifica la causa di esclusione. Ad esempio, un soggetto nel 2025 può essere forfettario se in corso di anno subentra una delle citate cause. Ma non lo potrà essere nel 2026 (salvo il caso in cui, entro il 31 dicembre 2025 quella causa è eliminata).