Assegno di Inclusione 2025 e nuovi importi, ma da quando cambiano le cifre?

Tutte le novità sull'Assegno di Inclusione 2025 con nuovi requisiti, nuove platee e nuovi importi, ecco da quando.
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22 ore fa
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Tutte le novità sull'Assegno di Inclusione 2025 con nuovi requisiti, nuove platee e nuovi importi, ecco da quando.
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Ormai è definito che, nel 2025, per le mensilità in cui i beneficiari (vecchi e nuovi) dell’Assegno di Inclusione riceveranno il sussidio, gli importi saranno più alti rispetto a prima. Questo, naturalmente, se le condizioni per ricevere il beneficio resteranno invariate. Nel 2025, infatti, bisognerà procedere con l’aggiornamento dell’ISEE, passando dal 2022 al 2023 come anno di riferimento per i patrimoni e i redditi del nucleo familiare. E non è affatto detto che la situazione del nucleo resti identica col cambio di anno.

Resta il fatto che dalla Legge di Bilancio emergono un aumento dell’Assegno di Inclusione e alcune variazioni nei requisiti. Novità che produrranno due conseguenze. La prima è che si percepiranno importi ADI più elevati rispetto al 2024. La seconda è che la platea dei beneficiari potrebbe aumentare. Ora, chi sta già ricevendo l’Assegno di Inclusione, perché risultava beneficiario nel 2024, si chiede quando arriveranno i nuovi importi con gli aumenti.

“Buonasera, ho sentito che l’Assegno di Inclusione nel 2025 crescerà come importi. Io lo sto prendendo da marzo 2024. Ho sempre percepito 500 euro al mese e adesso sembra che salirà a circa 540 euro. Posso contare su questo aumento già a gennaio? Nel frattempo sto provvedendo ad aggiornare l’ISEE. Alle poste, però, mi hanno detto che dopo il 15 gennaio devo andare a ritirare il saldo e la giacenza media del mio libretto di risparmio, documenti necessari per rinnovare l’ISEE. Ma se non faccio in tempo a rinnovarlo, succede qualcosa in vista della ricarica dell’ADI del 27 gennaio?”

Assegno di Inclusione 2025 e nuovi importi, ma da quando cambiano le cifre?

L’Assegno di Inclusione, che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza e che dunque possiamo definire come una misura di assoluta continuità per chi ha beneficiato di entrambe dal 2019 al 2024, per la prima volta si trova di fronte a delle variazioni di importo.

Una delle critiche più ricorrenti rivolte a questi sussidi riguardava proprio la mancanza di adeguamenti all’inflazione. In pratica, gli importi intesi per il singolo – al netto di variazioni dovute al nucleo familiare o all’esclusione di soggetti non più rientranti nell’Assegno di Inclusione rispetto al vecchio RDC – sono rimasti invariati.

Se un singolo con casa in locazione e contratto di affitto regolarmente registrato percepiva 780 euro al mese di Reddito di Cittadinanza, altrettanto prendeva con l’Assegno di Inclusione. Se un singolo senza casa in affitto e con reddito zero riceveva 500 euro, lo stesso importo continuava a percepire.

Nel frattempo, però, i 500 euro che nel 2019 o nel 2020 erano già pochi per vivere dignitosamente, nel 2024 lo sono diventati ancora di più. Basti pensare all’aumento del costo della vita, delle bollette, dei carburanti e persino dei beni alimentari di prima necessità.

Cosa cambia effettivamente per l’Assegno di Inclusione 2025, requisiti, cifre e platea dei beneficiari

Proprio per questo, il governo ha deciso di aumentare gli importi del sussidio, modificando la soglia del reddito familiare e dell’ISEE. Di fatto, ciò comporterà un incremento del valore del sussidio stesso.

L’Assegno di Inclusione nel 2025 resterà un sussidio riservato alle famiglie in cui sono presenti soggetti fragili, e verrà calcolato soltanto sui componenti fragili del nucleo familiare.

Se, ad esempio, una famiglia è composta da 4 persone, ma solo 2 rientrano tra quelle categorie protette (che ora vedremo), la prestazione sarà calcolata su quelle due e non su tutti i 4 componenti, a differenza di quanto accadeva con il Reddito di Cittadinanza. È doveroso sottolineare questo aspetto per evitare false aspettative riguardo agli aumenti del sussidio nel 2025.

Nello specifico, i soggetti beneficiari devono alternativamente rientrare in almeno una di queste categorie:

  • Anziani oltre i 60 anni di età;
  • Ragazzi sotto i 18 anni di età;
  • Invalidi civili con almeno il 67% di disabilità;
  • Soggetti con carichi di cura (assistenza a familiari invalidi o figli piccoli);
  • Soggetti con patologie o altre problematiche, già presi in carico dai servizi sociali e sanitari.

Ecco come funzionerà il sussidio nel nuovo anno

Fermo restando chi può beneficiarne, vediamo come cambia l’Assegno di Inclusione 2025 in termini di requisiti e, soprattutto, di importi.

La prima novità riguarda la soglia ISEE, che passa da 9.360 (in vigore dal 2019 con il Reddito di Cittadinanza fino al 2024 con l’ADI) a 10.140 euro.

Il reddito familiare fissato a 6.000 euro per gli anni passati sale invece a 6.500 euro. Per i nuclei familiari composti solo da soggetti over 67 o da soggetti oltre i 67 anni di età e invalidi, la soglia del reddito familiare passa da 7.560 a 8.190 euro.

Parliamo di quello che era il perimetro di applicazione della vecchia pensione di cittadinanza. Le cifre di reddito familiare in questione si adeguano comunque alla composizione del nucleo familiare, pertanto variano in base alla scala di equivalenza: le somme citate sono relative a un nucleo di 1 persona (scala di equivalenza pari a 1).

Diversi requisiti di accesso e quindi diversi importi, ecco perché per l’Assegno di Inclusione 2025

Con i requisiti che cambiano, con l’ISEE e il reddito familiare che salgono, anche gli importi dell’Assegno di Inclusione variano. Facendo due conti, un reddito familiare di 6.000 euro, che con il RDC o l’ADI del 2024 era la soglia massima per un singolo, corrisponde all’importo massimo mensile di 500 euro moltiplicato per 12 mesi.

Allo stesso modo, un sussidio da 780 euro al mese per 12 mesi risulta in 9.360 euro di soglia ISEE, rimasta in vigore fino al 2024.

Ora, dividendo le nuove soglie (6.500 euro di reddito familiare e 10.140 euro di soglia ISEE) per 12 mesi, si ottengono 541,67 euro (nuovo importo minimo di sussidio). E 845 euro (appannaggio di chi vive in affitto).

È chiaro che anche la componente per l’affitto, prima fissata a 280 euro (o 150 euro per chi rientrava nella pensione di cittadinanza), aumenterà con le nuove regole.

Si arriverà infatti a 303,33 euro al mese (per gli over 67 nel vecchio perimetro della pensione di cittadinanza, 162,50 euro al mese).

I nuovi importi ok, ma da quando?

E ora veniamo alle date da cui scatteranno i nuovi importi e aumenti. Partendo dal presupposto che la certezza si avrà soltanto ora che usciranno le disposizioni sulle prime ricariche del nuovo anno, molto dipenderà dall’ISEE. Innanzitutto, perché – come detto – bisogna verificare il nuovo ISEE rispetto a quello che i richiedenti avevano nel 2024. Con il cambio di anno di riferimento per redditi e patrimoni, l’indicatore potrebbe variare.

Non è detto, quindi, che gli importi del sussidio resteranno identici per tutti, né che aumenteranno per tutti. Essendo una misura che integra i redditi, l’Assegno di Inclusione 2025 può cambiare rispetto al 2024, anche in peggio. Per quanto riguarda l’entrata in vigore dei nuovi requisiti e dei nuovi importi, tutto risulta già operativo. Chi fa richiesta di ADI per la prima volta potrà utilizzare le nuove soglie ISEE e di reddito familiare.

Per quanto concerne le nuove cifre, invece, la situazione è più complessa. Dall’esperienza passata, non è affatto scontato che a gennaio arriveranno subito i nuovi importi. Almeno non per tutti.

In genere, nel primo mese di ogni anno la ricarica non tiene ancora conto obbligatoriamente del nuovo ISEE. Anche perché, come dimostra il lettore, aggiornarlo nei primi giorni di gennaio non è sempre facile. È probabile che chi non rinnova l’ISEE in tempo, prima dell’elaborazione della ricarica, riceverà lo stesso importo di dicembre 2024.

Soltanto a febbraio, probabilmente, i nuovi importi inizieranno a essere applicati a regime all’Assegno di Inclusione 2025.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

1 Comment

  1. Buongiorno, io dovrei iniziare a prendere l’ ADI questo mese, è la prima volta. Ho 55 anni, sono solo, ho qualche patologia tipo diabete Melito di tipo 2. A Causa di una emorragia cerebrale che mi ha bloccato un po’ nei movimenti non posso più lavorare . La commissione medica mi ha dato una percentuale del 75/100 . Non ho figli e nessuno a carico. Vorrei sapere quanto dovrei prendere. Grazie e buona giornata. Aspetto risposta.

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