Dal 2 gennaio il sito dell’INPS è stato aggiornato con una nuova misura richiedibile. Si tratta della Prestazione Universale che alcuni anziani adesso potranno chiedere e ottenere. Naturalmente se rispettano i requisiti. La novità nasce da lontano, cioè dal decreto anziani e adesso è stata avviata ufficialmente. In risposta ai nostri tanti lettori che ci chiedono di questa novità, ecco una nostra dettagliata guida.
Via alla nuova e sperimentale misura chiamata Prestazione Universale
Una nuova prestazione dell’INPS come dicevamo. Perché la novità che il governo ha deciso di introdurre con il Decreto Anziani si richiede all’Istituto ed è l’Istituto che la erogherà.
Non solo l’indennità di accompagnamento, arriva una nuova misura
La prestazione universale come si chiama questa novità appena introdotta non è altro che una prestazione che unifica le misure a sostegno di anziani di una certa età affetti da gravi patologie ed invalidità altrettanto gravi. La misura infatti è appannaggio di soggetti con almeno 80 anni di età, titolari di indennità di accompagnamento o quantomeno, in possesso di una completa invalidità permanente al 100%. Soggetti che hanno un alto grado di bisogno assistenziale e che pertanto adesso vengono agevolati con questa nuova prestazione che si aggiunge a quanto già prendono con l’indennità di accompagnamento.
La nuova misura infatti prevede una erogazione in due quote di un beneficio mensile che ai 530 euro circa di indennità di accompagnamento aggiunge anche 850 euro di assegno di assistenza.
Via alla Prestazione Universale per anziani invalidi, una misura divisa in due quote
Si chiama Prestazione Universale perché di fatto, destinata come è ad anziani oltre gli 80 anni di età e titolari dell’indennità di accompagnamento, questa prestazione diventa unica e assorbe proprio l’indennità di accompagnamento.
In pratica gli interessati che presenteranno domanda e riceveranno l’ok da parte dell’INPS otterranno una prestazione che sarà divisa in due quote. Una sempre relativa all’assegno di accompagnamento e monetaria, e l’altra invece al nuovo assegno di assistenza.
La divisione in due quote è fondamentale sia perché effettivamente distingue in due questa Prestazione Universale in modo tale che se si decade dal nuovo assegno di assistenza si salvaguarda almeno il diritto all’indennità di accompagnamento, ma anche per capire di che genere di misure si parla.
I chiarimenti sulla nuova misura in vigore adesso
L’indennità di accompagnamento continuerà ad essere erogata anche sotto forma di Prestazione Universale in forma monetaria. Per gli usi che il beneficiario vorrà fare di questi soldi. Invece per l’assegno di assistenza, si parla di una sorta di voucher. Perché i soldi percepiti serviranno solo ed esclusivamente per pagare una badante piuttosto che i servizi di aziende specializzate nell’assistenza a persone non autosufficienti. I soldi di assegno di assistenza vanno spesi tutti, e non si accumulano. Chi non li utilizza perde il diritto e decade dalla misura. Così come decade dalla misura chi usa queste erogazioni per finalità che non coincidono con quelle prima citate e previste dal Decreto Anziani.
Va detto infine che in sede di presentazione della domanda deve essere già in corso di validità la propria certificazione ISEE.