A pochi giorni dall’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca il mercato si riposiziona e per alcuni sono note dolenti. I rendimenti obbligazionari sono tornati a salire, mentre la quotazione dell’oro (in dollari) è scesa dai massimi dei mesi scorsi. Aveva sfiorato i 2.800 dollari l’oncia, mentre oggi giace sotto 2.690. Tuttavia, in euro non era mai stata così alta: sopra 2.630, corrispondente a 84,60 euro al grammo. Su base annua un rincaro di oltre il 40%.
Salta correlazione negativa con rendimenti bond
Può sembrare paradossale che la quotazione dell’oro salga insieme ai rendimenti. In genere, la correlazione tra i due è negativa. Se i bond offrono di più, la concorrenza ai danni del metallo giallo si fa più forte e ne intacca i prezzi.
A spingere la quotazione dell’oro è l’incertezza per il futuro. Il cambio della guardia presso prima economia mondiale è forse senza precedenti. Sul piano geopolitico, della politica economica e di visione del mondo sussiste una differenza netta tra l’amministrazione uscente di Joe Biden e quella nascente di Trump. Il nuovo governo americano vuole cessare la guerra in Ucraina, sostenere massimamente Israele contro Hamas e al contempo minaccia i dazi anche contro gli alleati per ridurre il deficit commerciale.
Euro debole e super dollaro
Il cambio euro-dollaro verso la parità non fa che innalzare la quotazione dell’oro in euro. A settembre viaggiava a 1,11, oggi a poco più di 1,02. Il deprezzamento della moneta unica è stato più che compensato dalla discesa dei prezzi internazionali in valuta americana. E’ possibile un ulteriore rinvigorimento nelle prossime settimane.
Quotazione oro e petrolio in rialzo
Un petrolio più caro tende a generare aspettative d’inflazione più alte, che a loro volta si riflettono sulla quotazione dell’oro. Questi è storicamente un asset protettivo contro il carovita. Alla base del boom del greggio ci sono le ultime sanzioni comminate da Biden contro l’industria petrolifera russa, le più severe di sempre. Una polpetta avvelenata che il presidente uscente lascia al successore, tra cui il divieto di trivellare in acque statunitensi. Tutti provvedimenti che stanno generando un boom dei prezzi energetici e, di riflesso, una risalita della quotazione dell’oro anche in dollari: dai meno dei 2.555 dollari dopo le elezioni americane ai quasi 2.690 dollari odierni.