La legge di bilancio 2025 introduce una misura di rilievo per il settore sanitario, con particolare riferimento agli infermieri dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Si tratta di un’imposta sostitutiva con aliquota al 5% (flat tax) che interessa i compensi derivanti dalle ore di lavoro straordinario, come previsto dall’articolo 47 del Contratto Collettivo Nazionale del comparto sanità relativo al triennio 2019-2021.
Secondo i commi 354 e 355 della legge di bilancio 2025, i compensi per il lavoro straordinario maturati dagli infermieri dipendenti del SSN saranno soggetti a un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle relative addizionali regionali e comunali.
La normativa chiarisce che le disposizioni relative all’accertamento, alla riscossione, alle sanzioni e al contenzioso saranno regolate dalle stesse norme valide per le imposte sui redditi. L’obiettivo principale è quello di incentivare il personale infermieristico a effettuare ore straordinarie, rispondendo alla carenza di personale che rappresenta una delle criticità più significative del settore.
Flat tax 5% infermieri: il quadro normativo di riferimento
L’articolo 47 del CCNL del comparto sanità per il triennio 2019-2021 stabilisce le condizioni per il ricorso al lavoro straordinario. Tale strumento è riservato esclusivamente a situazioni di natura eccezionale e non può essere considerato un elemento ordinario nella programmazione delle attività lavorative. Le prestazioni straordinarie devono rispondere a specifiche necessità organizzative e di servizio e possono essere autorizzate solo dal dirigente o dal responsabile aziendale preposto.
In situazioni di emergenza, ove non sia possibile ottenere un’autorizzazione preventiva, il ricorso allo straordinario è consentito per garantire i livelli essenziali di assistenza. Tuttavia, queste situazioni rappresentano un’eccezione e non possono configurarsi come una pratica sistematica o generalizzata.
Un incentivo mirato per affrontare la crisi del personale
La scelta di introdurre una flat tax al 5% per gli straordinari degli infermieri ((da non confondere con la flat tax 15% medici) appare come una risposta diretta alla crisi di organico che il comparto sanitario italiano sta attraversando.
Riducendo il carico fiscale sui compensi per gli straordinari, il governo mira a rendere più attrattivo il lavoro aggiuntivo per gli infermieri, incentivandoli a coprire turni extra e situazioni di emergenza. Si tratta di un approccio pragmatico che, pur non risolvendo la carenza strutturale di personale, punta a tamponare le criticità più urgenti.
Flat tax infermieri: impatti pratici sul lavoro infermieristico
Con questa misura fiscale, gli infermieri che accetteranno di svolgere ore straordinarie potranno beneficiare di un maggiore ritorno economico. La tassazione ridotta al 5% rappresenta un netto vantaggio rispetto all’aliquota IRPEF ordinaria, che varia in base agli scaglioni di reddito e può raggiungere livelli molto più elevati.
Questo incentivo potrebbe contribuire a migliorare la motivazione del personale, rendendo meno gravoso il sacrificio di lavorare oltre l’orario contrattuale. Specialmente in contesti già particolarmente impegnativi. Tuttavia, è fondamentale che le aziende sanitarie rispettino il principio di eccezionalità nell’autorizzazione dello straordinario. Evitando così abusi che potrebbero compromettere il benessere psicofisico degli operatori sanitari.
Riassumendo…
- La legge di bilancio 2025 introduce una flat tax del 5% per straordinari infermieristici.
- L’imposta sostitutiva riguarda compensi straordinari autorizzati ai sensi del CCNL sanità 2019-2021.
- L’obiettivo è incentivare il lavoro straordinario per affrontare la carenza di personale sanitario.
- Gli straordinari devono rispondere a necessità eccezionali e non essere ordinari nella programmazione lavorativa.
- La misura riduce il carico fiscale, aumentando la convenienza economica per il personale infermieristico.