Obbligo PEC 2025: nuove regole per questi lavoratori

La manovra 2025 amplia l'obbligo PEC ad alcuni lavoratori, promuovendo digitalizzazione e semplificazione nelle comunicazioni ufficiali.
11 ore fa
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La Legge di Bilancio 2025 ha apportato una significativa modifica alla normativa relativa alla Posta Elettronica Certificata (PEC), ampliando il perimetro dei soggetti obbligati a possederne un indirizzo. Questo cambiamento è stato introdotto mediante una revisione dell’articolo 5, comma 1, del Decreto Legge n. 179/2012, segnando un ulteriore passo verso la digitalizzazione dei rapporti tra cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni.

L’evoluzione dell’obbligo PEC

L’obbligo di dotarsi di un indirizzo PEC non è una novità assoluta nel panorama normativo italiano. Inizialmente, la normativa già prevedeva l’obbligatorietà della PEC per le imprese individuali, le società e i professionisti iscritti ad albi professionali.

Questa misura era stata concepita per garantire maggiore sicurezza, tracciabilità e rapidità nelle comunicazioni ufficiali.

Con l’introduzione delle nuove disposizioni, l’obbligo viene esteso anche agli amministratori delle imprese costituite in forma societaria. Questa innovazione si inserisce in un contesto più ampio di semplificazione amministrativa e lotta alla burocrazia, favorendo al contempo una maggiore trasparenza nei rapporti societari.

Gli amministratori di società e il nuovo obbligo

La principale novità consiste nell’inclusione degli amministratori di società tra i soggetti tenuti a disporre di un indirizzo PEC attivo. Questa modifica risponde alla necessità di agevolare le comunicazioni tra enti pubblici e amministratori, riducendo i tempi e i costi legati alle notifiche cartacee. Dunque, non più solo chi decide di aprire partita IVA in forma individuale deve avere PEC e non solo la società (come persona giuridica). Anche gli amministratori di dette società dovranno obbligatoriamente dotarsi di indirizzo PEC.

L’indirizzo PEC personale degli amministratori consentirà, infatti, di veicolare in maniera diretta e sicura informazioni rilevanti, come comunicazioni ufficiali, notifiche e richieste da parte delle autorità competenti. Inoltre, la PEC offre garanzie di integrità e opponibilità delle comunicazioni, rendendola uno strumento cruciale per il funzionamento delle imprese.

Obiettivi della novità

L’estensione dell’obbligo PEC agli amministratori di società si inserisce in una strategia più ampia di digitalizzazione e modernizzazione del sistema amministrativo italiano.

Tra gli obiettivi principali figurano:

  • miglioramento dell’efficienza amministrativa: la PEC consente di snellire i procedimenti burocratici, eliminando molte delle inefficienze legate ai tradizionali sistemi di comunicazione;
  • riduzione dei costi: l’utilizzo della PEC comporta un abbattimento delle spese per l’invio di comunicazioni ufficiali, sia per le imprese che per le amministrazioni pubbliche;
  • aumento della trasparenza: l’obbligo di PEC per gli amministratori garantisce una maggiore chiarezza nelle relazioni tra società e istituzioni, facilitando il controllo e la tracciabilità delle operazioni.

Cosa fare

L’introduzione dell’obbligo di PEC per gli amministratori potrebbe comportare alcune implicazioni operative. In primo luogo, sarà necessario che i soggetti interessati si dotino di un indirizzo PEC personale, qualora ne siano sprovvisti. Questo potrebbe richiedere un investimento iniziale, sebbene i costi associati siano generalmente contenuti.

In secondo luogo, le imprese dovranno aggiornare i propri registri e sistemi interni per garantire che gli indirizzi PEC degli amministratori siano correttamente registrati e utilizzati. Questo aspetto è particolarmente rilevante per le società di dimensioni maggiori, dove il numero di amministratori può essere significativo.

La PEC come strumento di sviluppo digitale

L’estensione dell’obbligo PEC agli amministratori si inserisce in un contesto più ampio di transizione digitale. La PEC rappresenta infatti uno degli strumenti cardine per la realizzazione di una pubblica amministrazione più moderna e accessibile, nonché per favorire l’adozione di pratiche digitali nel settore privato.

La digitalizzazione non si limita alla semplice introduzione di nuovi strumenti tecnologici, ma implica un cambiamento culturale e organizzativo che coinvolge tutti gli attori economici. In questo senso, l’obbligo PEC costituisce un passo significativo verso un sistema più efficiente e innovativo.

Riassumendo…

  • Ampliamento obbligo PEC: esteso agli amministratori di società dalla Legge di Bilancio 2025.
  • Obiettivo: favorire digitalizzazione, trasparenza e comunicazioni rapide tra imprese e amministrazioni pubbliche.
  • Vantaggi: maggiore sicurezza, tracciabilità e riduzione dei costi delle notifiche ufficiali.
  • Impatti pratici: necessità di dotarsi di PEC personale e aggiornare i sistemi aziendali.
  • Sanzioni: previsti provvedimenti per mancato adempimento all’obbligo PEC per gli amministratori.
  • Transizione digitale: strumento cardine per modernizzare pubblica amministrazione e pratiche aziendali.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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