Pensioni 2025: si esce più facilmente ma con meno soldi

Nel corso del 2025 si esce più facilmente dal mondo del lavoro ma con meno soldi. Ecco come cambia il mondo delle pensioni.
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Meno soldi per le pensioni nel corso del 2025? Come canta Enrico Nigiotti con il brano Nonno Hollywood: “E quindi mi tengo stretto addosso i tuoi consigli perché lo sai che qua non è mai facile”. La vita, purtroppo, non è tutte rose e fiori. Tante sono le difficoltà con cui tutti quanti noi possiamo, prima o poi, dover fare i conti. A complicare ancor di più le cose ci pensa la burocrazia che molto spesso si rivela essere così farraginosa da rendere difficile l’acceso alle varie agevolazioni e sussidi.

Ne sono un chiaro esempio i requisiti anagrafici e contributivi richiesti per accedere al trattamento pensionistico.

Quest’ultimi sono spesso così stringenti da rendere l’accesso alla pensione quasi un’utopia. Proprio in tale ambito giungono buone notizie per molte persone che potranno a breve andare in pensione. Nel corso del 2025, infatti, si esce più facilmente dal mondo del lavoro. Come sovente accade, però, non è tutto oro quel che luccica. A fronte di un’uscita semplificata, infatti, bisogna purtroppo fare i conti con un assegno più basso del previsto.

Legge di bilancio 2025: confermate Quota 103, Ape Sociale e Opzione Donna

Anche nel corso del 2025 molti lavoratori potranno uscire dal lavoro prima grazie alle formule di pensione anticipata. Attraverso l’ultima legge di Bilancio, infatti, il governo ha confermato diverse misure già operative l’anno passato. Entrando nei dettagli, come riportato sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze:

“Il pacchetto previdenziale comprende la conferma anche per il 2025 dei canali di uscita anticipata attualmente vigenti (Quota 103, Ape sociale e Opzione donna) e viene introdotta la possibilità di anticipare la pensione a 64 anni attraverso il cumulo della previdenza obbligatoria con quella complementare”.

Pensioni 2025: si esce più facilmente ma con meno soldi

Uscire dal mondo del lavoro nel corso del 2025, quindi, può risultare più facile, poiché sono diverse le misure messe in campo dal governo.

Questo, però, non vuol dire che sia conveniente. Coloro che decidono di accedere alla pensione anticipata, infatti, devono essere consapevoli che l’importo dell’assegno sarà più basso rispetto a quello a cui avrebbero diritto nel caso in cui attendessero di compiere 67 anni e pertanto accedere alla pensione di vecchiaia. Basti pensare a quota 103 a cui possono accedere coloro che hanno un’età anagrafica di almeno 62 anni e un’anzianità contributiva di almeno 41 anni.  Per poter accedere a tale misura è fondamentale che l’importo lordo non superi di cinque volte il trattamento minimo previsto dall’Inps, ovvero circa 3 mila euro lordi. Questo almeno fino al momento in cui il lavoratore non raggiunga l’età di 67 anni.

Non sono migliori le sorti delle lavoratrici che decidono di usufruire di Opzione Donna. In tal caso, infatti, il calcolo viene effettuato utilizzando il sistema contributivo. Ne consegue che le lavoratrici interessate rischiano di subire un taglio sull’assegno pari a circa il 20% – 30% dell’importo a cui avrebbero diritto se il calcolo venisse effettuato attraverso il sistema misto o retributivo. Per quanto concerne l’Ape Sociale si ricorda che l’importo massimo erogabile è pari a 1.500 euro lordi al mese, fino al momento in cui il soggetto interessato raggiunge l’età per la pensione di vecchiaia, ovvero 67 anni. Prima di optare per la pensione anticipata, pertanto, si invita ad effettuare gli opportuni calcoli in modo tale da valutare l’effettiva convenienza economica, oppure se sia meglio attendere la pensione di vecchiaia.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

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