Con un 2025 entrato da due settimane, tornano di attualità alcuni tempi fiscali di grande rilevanza. Tra questi la tassa sulla casa, ossia l’IMU, una delle imposte più significative per i proprietari di immobili in Italia. Sebbene il pagamento ufficiale sia ancora lontano, è essenziale prepararsi per tempo, soprattutto se si intende beneficiare di agevolazioni specifiche come lo sconto IMU 2025 comodato.
Pianificare con attenzione e agite tempestivamente consente di ridurre sensibilmente l’importo del tributo, sfruttando al meglio le possibilità offerte dalla normativa.
IMU 2025: i principi fondamentali
L’IMU, acronimo di Imposta Municipale Unica, è un tributo locale che grava sul possesso di immobili. Soggetti passivi dell’imposta sono i proprietari oi titolari di diritti reali di godimento sull’immobile, come usufrutto o enfiteusi. Non sono invece tenuti al pagamento né gli inquilini né i comodatari, poiché non sono considerati possessori ai fini fiscali.
L’imposta è disciplinata da una normativa nazionale, ma i Comuni possono deliberare specifiche variazioni, purché non limitino i benefici già previsti a livello statale. Possono, tuttavia, introdurre ulteriori agevolazioni, amplificando le possibilità di risparmio per i contribuenti.
In merito alle scadenze IMU 2025, l’acconto si paga entro il 16 giugno e il saldo entro il 16 dicembre. Poi entro il 30 giugno 2025, se dovuto, occorre fare anche la dichiarazione IMU riferita all’anno d’imposta 2024.
Lo sconto IMU in caso di comodato
Tra le agevolazioni più rilevanti rientra lo sconto del 50% sull’IMU per gli immobili concessi in comodato tra genitori e figli o viceversa. Questa riduzione, introdotta dalla Legge di Bilancio 2020, permette di dimezzare l’imposta per coloro che soddisfano determinati requisiti, ossia:
- la casa data in comodato NON deve appartenere a categoria catastale di lusso (A/1, A/8 e A/9);
- il comodatario (ossia chi riceve la casa in comodato), deve destinare tale immobile a propria abitazione principale;
- il contratto di comodato (scritto o verbale che sia) deve risultare regolarmente registrato all’Agenzia delle Entrate (la registrazione, quindi, è richiesta anche in caso di comodato verbale);
- il comodante (ossia chi cede la casa in comodato), deve possedere in Italia la sola abitazione concessa in comodato. Oppure deve possedere oltre a quest’ultima, solo un altro immobile (intesi come immobile abitativo) adibito a propria abitazione principale, ad eccezione delle unità abitative classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9;
- il comodante deve avere residenza anagrafica nonché dimora abituale nello stesso comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato.
Ad esempio, NON può applicarsi l’agevolazione se la casa data in comodato si trova a Verona e il comodante ha la sua abitazione principale anch’essa a Verona ma è proprietario anche di un altro immobile abitativo che però si trova a Vercelli.
Come funziona lo sconto IMU comodato 2025
L’importo dell’IMU, come noto, è calcolato in base ai mesi di possesso dell’immobile nel corso dell’anno. Questo significa che, affinché lo sconto si applichi, è necessario che i requisiti per il comodato siano soddisfatti per il maggior numero possibile di mesi. Per il calcolo, si considera un mese intero quando il possesso si estende per più della metà dei giorni di quel mese.
Un’aspetto da tenere sempre ben presente è che per beneficiare di questo vantaggio, è fondamentale che il comodato venga formalizzato (registrato) e che vengano rispettate tutte le condizioni previste dalla legge.
Ad esempio
Se il comodato viene registrato il 1° aprile 2025 (con decorrenza dalla stessa data), lo sconto sarà applicabile solo per i 9 mesi rimanenti dell’anno.
Nel caso in cui il comodato (registrato) inizia il 3 gennaio 2025 e il figlio trasferisce la residenza nell’immobile solo il 1° giugno 2025, il beneficio fiscale si estenderà da giugno a dicembre, ossia per 7 mesi.
Se, invece, tutti i requisiti sono già soddisfatti dal 1° gennaio 2025, lo sconto potrà essere applicato per l’intero anno.
In conclusione, dunque, uno degli aspetti più cruciali per massimizzare il risparmio è la tempistica con cui si soddisfano i requisiti. Ogni mese in cui il comodato non è formalizzato o i requisiti non sono rispettati comporta il pagamento dell’IMU in misura piena. Pertanto, procedere tempestivamente con la conclusione del contratto e con l’adempimento delle condizioni richieste può fare la differenza in termini di risparmio.
Riassumendo…
- Sconto IMU comodato: riduzione del 50% per immobili concessi tra genitori e figli.
- Requisiti essenziali: contratto registrato, uso come abitazione principale, ecc..
- Calcolo mesi: lo sconto si applica per i mesi con requisiti soddisfatti.
- Tempistica cruciale: ad esempio, ritardi nel trasferimento di residenza o ritardi nel comodato riducono il beneficio fiscale.
- Delibere comunali: i Comuni possono ampliare agevolazioni, ma non limitarle rispetto alla normativa nazionale.
- Pianificazione fiscale: agire tempestivamente ottimizzando il risparmio fiscale.