Il Decreto Legge n. 202/2024, noto come “milleproroghe”, ha introdotto un’importante modifica riguardante i termini entro cui le imprese operanti in Italia devono adempiere all’obbligo di stipulare contratti assicurativi per i danni causa da eventi catastrofali.
Questo adempimento, stabilito dalla Legge n. 213/2023 (Legge di Bilancio 2024), rappresenta un passaggio cruciale per garantire la protezione dei beni materiali delle imprese contro i rischi derivanti da disastri naturali.
Assicurazione catastrofi: ambito applicativo e obblighi previsti
L’assicurazione catastrofi riguarda tutte le imprese con sede legale in Italia, nonché quelle straniere con una organizzazione stabile nel territorio italiano, iscritte al Registro delle Imprese.
- terreni e fabbricati;
- impianti e macchinari;
- attrezzature industriali e commerciali.
Questi beni, infatti, devono essere tutelati contro gli effetti devastanti di eventi naturali quali terremoti, alluvioni, frane, inondazioni e straripamenti che si verificano sul territorio nazionale.
Esclusioni dall’obbligo: chi e cosa resta fuori
Non tutte le imprese sono obbligate a stipulare la copertura assicurativa contro i rischi catastrofali. Sono esonerate le imprese agricole, definite ai sensi dell’articolo 2135 del Codice Civile. Inoltre fuori dall’ambito oggettivo gli immobili con abusi edilizi, che non rientrano tra i beni ammissibili per la copertura e i danni derivanti da particolari eventi, quali conflitti armati, atti di terrorismo, esposizione a sostanze pericolose e rischi legati a inquinamento o contaminazione.
Queste esclusioni riflettono, dunque, la volontà normativa di focalizzare l’obbligo su attività economiche e immobili conformi agli standard legislativi. E su rischi strettamente connessi alle calamità naturali.
Nuova scadenza per adempiere e aspetto sanzionatorio
Originariamente previsto per il 31 dicembre 2024, il termine per adempiere all’obbligo è stato prorogato al 31 marzo 2025 grazie al decreto milleproroghe.
Effettivamente, la mancata stipula dell’assicurazione catastrofi può comportare gravi ripercussioni per le imprese inadempienti. Le principali sanzioni includono:
- multe amministrative significative, che variano da un minimo di 100.000 euro a un massimo di 500.000 euro. Queste sono erogate dall’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS);
- esclusione da aiuti e benefici economici pubblici, compresi quelli destinati a gestire situazioni di emergenza causate da calamità naturali. Questo può limitare fortemente la capacità dell’impresa di affrontare crisi legate a eventi disastrosi.
La severità delle sanzioni mira a incentivare le imprese ad adempiere tempestivamente all’obbligo assicurativo, riducendo al contempo i rischi economici e sociali derivanti da calamità naturali.
Obbligo assicurazione catastrofi: un passo necessario
Per le imprese, adempiere all’obbligo di assicurazione catastrofi non è solo un dovere legale, ma anche una scelta strategica per salvaguardare il proprio patrimonio. Nel processo di adeguamento, è fondamentale:
- identificare i beni soggetti a copertura, in linea con quanto stabilito dall’articolo 2424 del Codice Civile;
- valutare le offerte assicurative disponibili, ovviamente tenendo conto della specificità dei rischi legati alla posizione geografica e al settore di attività;
- collaborare con consulenti assicurativi qualificati, per assicurarsi che la polizza scelta risponda pienamente ai requisiti normativi e, dunque, anche alle necessità aziendali.
L’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni svolge un ruolo cruciale nella supervisione del rispetto dell’obbligo assicurativo. Oltre a vigilare sull’adempimento delle imprese, l’IVASS ha il compito di garantire la trasparenza del mercato assicurativo e di sanzionare le eventuali violazioni. La sua azione contribuisce quindi a mantenere un equilibrio tra gli interessi delle imprese e la necessità di tutelare il sistema economico nazionale.
Riassumendo…
- Obbligo assicurazione catastrofi: tutte le imprese italiane devono stipulare coperture contro rischi naturali.
- Esclusioni: imprese agricole, immobili abusivi e danni da conflitti o inquinamento sono esenti.
- Proroga termini: nuova scadenza fissata al 31 marzo 2025 dal decreto milleproroghe.
- Sanzioni: multa da 100.000 a 500.000 euro ed esclusione da benefici pubblici.
- Beni coperti: terreni, fabbricati, macchinari e attrezzature contro terremoti, alluvioni, frane e inondazioni.
- Importanza normativa: protegge il patrimonio aziendale e migliora la resilienza contro eventi catastrofici.