Il panorama delle detrazioni fiscali per interventi sulle facciate degli edifici ha subito importanti trasformazioni negli ultimi anni, riflettendo un cambiamento nella politica di incentivazione fiscale italiana. Il cosiddetto “bonus facciate”, introdotto nel 2020, ha cessato formalmente di esistere dal 1° gennaio 2023, ma alcune sue caratteristiche continuano a vivere in altre misure di detrazione fiscale.
Analizziamo nel dettaglio come si è evoluta questa agevolazione, quali sono le opzioni attuali e cosa aspettarsi nei prossimi anni.
L’origine del bonus facciate e il suo funzionamento iniziale
Il bonus facciate è stato introdotto con l’obiettivo di incentivare la riqualificazione estetica degli edifici, promuovendo la valorizzazione del patrimonio immobiliare urbano.
Uno dei requisiti essenziali per accedere a questo incentivo era la localizzazione dell’immobile in zona classificata come A o B (o in zona equivalente secondo il regolamento urbanistico comunale). La misura si caratterizzava per l’assenza di limiti massimi di spesa e per un’aliquota di detrazione particolarmente generosa. Per le spese sostenute nel 2020 e nel 2021, la percentuale era fissata al 90%, da ripartire in dieci quote annuali di pari importo. Nel 2022, invece, la percentuale è stata ridotta al 60%, mantenendo invariato il meccanismo di distribuzione temporale.
La scomparsa del bonus facciate e il passaggio al bonus ristrutturazione
Con l’inizio del 2023, il bonus facciate non è stato rinnovato. Tuttavia, per chi intende realizzare lavori di rifacimento delle facciate, esiste un’alternativa nel bonus ristrutturazione, che comprende tra le spese ammissibili anche quelle relative alla modifica o al rinnovo dei materiali e/o dei colori delle facciate, anche solo parzialmente.
Il bonus ristrutturazione ha offerto negli anni una detrazione del 50% delle spese, applicabile fino a un massimo di 96.000 euro per unità immobiliare Questo incentivo rappresenta una valida soluzione per coloro che desiderano riqualificare esteticamente gli edifici, pur con una percentuale di sgravio meno generoso rispetto al bonus facciate originale.
Modifiche future e nuove aliquote per la detrazione lavori facciata
La normativa attuale non prevede una stabilità a lungo termine per il bonus ristrutturazione nella sua configurazione attuale, ossia con uno sgravio al 505. La Legge di Bilancio 2025 introduce, infatti, modifiche significative al bonus ristrutturazione che influenzeranno anche la detrazione applicabili ai lavori sulla facciata.
Ecco come cambieranno le aliquote ei limiti di spesa nel corso dei prossimi anni.
Spese anno 2025
La detrazione per lavori sulle facciate sarà pari al 50% solo se eseguiti sull’abitazione principale. Per interventi su seconde caso, l’aliquota scende al 36%. Il tetto massimo di spesa rimane invariato a 96.000 euro per unità immobiliare.
Spese 2026-2027
Per le abitazioni principali, la detrazione scenderà al 36%. Per le seconde case, la percentuale si ridurrà ulteriormente al 30%. Il limite massimo di spesa continuerà a essere di 96.000 euro per unità immobiliare.
Spese anno 2028 e successivi
La detrazione sarà uniforme al 30%, indipendentemente dal fatto che i lavori riguardino l’abitazione principale o una seconda casa. Il tetto massimo di spesa sarà dimezzato a 48.000 euro per unità immobiliare.
Aspetti operativi: il bonifico parlante come requisito essenziale
Indipendentemente dalla percentuale di detrazione applicabile, le modalità operative per accedere al beneficio fiscale rimangono invariate nel tempo. È indispensabile, per avere la detrazioni lavori sulla facciata, effettuare i pagamenti tramite il cosiddetto bonifico parlante, che consente di tracciare la transazione e garantire il rispetto delle normative fiscali.
Questo tipo di bonifico deve riportare specifiche informazioni, tra cui il riferimento normativo e i dati del beneficiario della detrazione e del fornitore. Il bonifico parlante resta soggetto a ritenuta d’acconto (attualmente con aliquota 11%) che sarà applicata direttamente dalla banca/posta.
Riassumendo…
- Origini del bonus facciate: detrazione introdotta nel 2020 per rifacimento estetico degli edifici.
- Percentuali iniziali: sgravio del 90% (2020-2021), poi ridotto al 60% nel 2022.
- Transizione al bonus ristrutturazione: dal 2023 detrazione al 50% per lavori sulle facciate.
- Modifiche 2025: aliquota ridotta al 36% (si resta al 50% solo se i lavori sulla facciata riguardano l’abitazione principale)
- Modifiche 2026-2027: aliquota detrazione 36% (abitazione principale) o 30% (seconde case).
- Nuove regole dal 2028: detrazione uniforme al 30%, tetto massimo spesa ridotto a 48.000 euro (rispetto a 96.000 euro).
- Obbligo bonifico parlante: pagamento tracciabile richiesto con bonifico parlante per ottenere qualsiasi agevolazione fiscale.
Il problema sta per coloro che abbisognerebbero di sistemare facciate e infissi per rendere ecosostenibile l’abitazione ma non possiedono mezzi economici o meglio bassi redditi.
Senza la cessione del credito (che le banche dato i profitto ed extraprofitti potrebbero assumere) i cittadini si trovano in completo abbandono
Oltre che a voler ridurre l’inquinamento e risparmiare sarebbe doveroso prevedere una misura di aiuti.
Grazie