Affitti a canone concordato: ogni mese conta per ridurre l’IMU

Il tempo è prezioso: prima si formalizza il contratto di locazione a canone concordato, maggiore sarà il risparmio sull’IMU annuale.
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La gestione di un immobile inutilizzato spesso porta i proprietari a considerare la locazione come una soluzione efficace per monetizzare il bene. Affittare a terzi consente infatti di ottenere un reddito mensile stabilito in un contratto di locazione. Tuttavia, la scelta di affittare non esime il proprietario da alcuni obblighi fiscali, tra cui la tassazione del reddito derivante dall’affitto e il pagamento dell’IMU (Imposta Municipale Unica). Un’opportunità interessante per chi decide di locare è rappresentata dal contratto a canone concordato, che offre agevolazioni significative, tra cui uno sconto sull’IMU.

L’IMU: chi deve pagare e su cosa si calcola

L’IMU è un’imposta patrimoniale che grava sul possessore dell’immobile, indipendentemente dal fatto che questo sia abitato, locato o inutilizzato. Il proprietario, o chi detiene un diritto reale di godimento sull’immobile (usufrutto, enfiteusi, ecc.), è tenuto al pagamento del tributo.

Anche nel caso di una casa ceduta in affitto, l’obbligo di versare l’IMU spetta sempre al proprietario e non all’inquilino, anche se quest’ultimo utilizza l’immobile come abitazione principale. Questo principio generale è valido per tutte le tipologie contrattuali, ma il legislatore prevede un’agevolazione specifica per i contratti di locazione a canone concordato.

Ricordiamo che le scadenze IMU 2025 sono 16 giugno (acconto) e 16 dicembre (saldo). Entro il 30 giugno si presenta, se dovuta, la dichiarazione IMU.

Contratto affitto a canone concordato: caratteristiche e durata

Il contratto di locazione a canone concordato si distingue per alcune peculiarità che lo rendono vantaggioso sia per il proprietario che per l’inquilino. A differenza del contratto a canone libero, dove le parti possono stabilire autonomamente l’importo del canone, quello concordato è vincolato a fasce di prezzo stabilite da accordi locali tra associazioni di proprietari e inquilini. Questi accordi garantiscono che il canone risulti equo, tenendo conto delle caratteristiche dell’immobile e della zona in cui si trova.

Anche la durata del contratto a canone concordato differisce rispetto alla locazione a canone libero. La formula prevede un contratto iniziale di tre anni, rinnovabile automaticamente per ulteriori due anni alla scadenza, per un totale di cinque anni complessivi. Nel canone libero, invece, la durata standard è di 4 anni più 4 anni.

Agevolazione IMU per contratti a canone concordato

Uno dei principali vantaggi di optare per un contratto a canone concordato riguarda la riduzione dell’IMU. Per questi contratti, infatti, la normativa prevede uno sconto del 25% sull’imposta dovuta. Di conseguenza, il proprietario è tenuto a versare solo il 75% dell’importo ordinario.

Tale riduzione rappresenta un incentivo importante per favorire la diffusione di contratti a canone calmierato, che contribuiscono a rendere il mercato della locazione più accessibile per gli inquilini.

Risparmio IMU: contano i mesi di possesso

L’IMU si calcola in funzione dei mesi di possesso dell’immobile durante l’anno solare. Per determinare l’importo da versare, si considera come intero il mese in cui il possesso si è protratto per almeno metà dei giorni. Pertanto, lo sconto del 25% è applicabile solo per i periodi in cui il contratto di locazione a canone concordato è effettivamente in essere. Ne consegue che così come il tempo è denaro per lo sconto IMU comodato tra genitori e figli, lo è anche per lo sconto IMU canone concordato. Prima si fa la locazione più si risparmia sull’IMU.

Ad esempio:

  • caso 1 – se l’immobile è locato con contratto a canone concordato per l’intero anno 2025 (da gennaio a dicembre), lo sconto sull’IMU si applicherà su tutti i 12 mesi;
  • caso 2 – se l’immobile risulta locato con tale formula solo per 7 mesi, l’agevolazione sarà limitata a quel periodo, mentre per i restanti 5 mesi dell’anno  il proprietario dovrà calcolare l’IMU sull’importo pieno.

Affinché il proprietario possa usufruire della riduzione IMU prevista per i contratti a canone concordato, è indispensabile che il contratto di locazione sia regolarmente registrato presso l’Agenzia delle Entrate.

Questa registrazione della locazione è obbligatoria e garantisce la trasparenza del rapporto locativo, permettendo al proprietario di accedere ai benefici fiscali previsti dalla legge.

Riassumendo…

  • IMU obbligatoria per proprietari anche su immobili locati; agevolazioni per canone concordato.
  • Contratto a canone concordato: canone regolato da accordi locali e durata minima di tre anni.
  • Sconto IMU del 25% per immobili locati a canone concordato, registrazione obbligatoria.
  • Calcolo IMU proporzionale ai mesi di possesso e locazione concordata nell’anno.
  • Massimizzare il risparmio IMU: prima si formalizza la locazione più si risparmia.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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