Stupore, preoccupazione ma anche clamore. Questo è l’effetto suscitato da una novità introdotta nel simulatore INPS per le pensioni future a partire dal 2027. Parliamo del simulatore disponibile sul sito ufficiale dell’Istituto di previdenza sociale italiano, che permette ai cittadini di verificare quando andranno in pensione in base alla propria situazione anagrafica e contributiva.
Si tratta di uno strumento molto utilizzato ogni anno dai contribuenti e che l’INPS aggiorna, di norma, a inizio anno per recepire eventuali novità legislative.
Eppure, con stupore, poiché non vi era alcuna novità in vista, si è scoperto che l’INPS ha aggiornato i simulatori inserendo tre mesi in più come età pensionabile per la quiescenza di vecchiaia. In pratica, l’Istituto ha anticipato i tre mesi di aumento dell’età pensionabile di cui si parla da tempo. E dovrebbero scattare nel 2027, ma per cui manca ancora l’intero apparato dell’ufficialità e dell’iter burocratico.
Pensioni: 3 mesi di aumento nel 2027 nascondono 12 mesi di lavoro in più per molti
In primo luogo, va detto che per far salire l’età pensionabile occorre un iter specifico. Per aumentare i requisiti di accesso alle pensioni, l’ISTAT (Istituto nazionale di statistica) deve prima certificare che l’età media della popolazione italiana sia effettivamente cresciuta.
Solo dopo questa ratifica, il governo in carica, tramite decreto, può confermare l’aumento dei requisiti per la pensione di vecchiaia. Come è noto, ogni biennio, l’aumento della speranza di vita può comportare un innalzamento dei requisiti per accedere alle misure pensionistiche ordinarie.
Di conseguenza, l’età pensionabile può subire incrementi. L’ultimo risale al 2019, quando si passò da 66 anni e 7 mesi a 67 anni, tetto attualmente in vigore dal 1° gennaio 2019. È noto che i 67 anni rimarranno l’età pensionabile di vecchiaia fino al 2026; successivamente, sarà necessaria una conferma.
INPS, errore o giocato troppo in anticipo con l’aggiornamento dei simulatori?
Nel frattempo, l’INPS ha provveduto a correggere il simulatore, rimuovendo quei tre mesi aggiuntivi senza conferme ufficiali. Tuttavia, resta il fatto che, in base ai dati più recenti dell’ISTAT, la vita media della popolazione è in aumento. Perfino nell’ultimo rapporto sulla salute del sistema previdenziale, elaborato dal Centro Studi Itinerari Previdenziali di Alberto Brambilla, risulta che la vita media abbia ormai raggiunto la soglia degli 83 anni.
Ecco perché c’è il timore che quello che al momento appare come un errore dell’INPS, derivante forse da un eccesso di anticipo, possa presto trasformarsi in realtà. Molti siti e media stanno infatti evidenziando la notizia che a breve potrebbero servire tre mesi in più per andare in pensione. Per chi, ad esempio, confidava di raggiungere i 67 anni nel 2027, questo ulteriore requisito potrebbe rivelarsi spiazzante.
Da soli 3 mesi di aumento per l’età delle pensioni dal 2027 a 12 mesi di lavoro in più è un attimo
È importante non trascurare il fatto che passare da 67 anni a 67 anni e 3 mesi può significare, per qualcuno, ben 12 mesi di lavoro in più. Sebbene possano sembrare “soltanto” tre mesi, in certi settori lavorativi ciò comporta uno slittamento notevole.
Come sottolineano diversi siti autorevoli del comparto scuola, il problema potrebbe essere particolarmente sentito. In questo specifico settore del pubblico impiego, infatti, l’uscita dal lavoro non segue l’anno solare ma l’anno scolastico: la finestra unica è fissata al 1° settembre. Di conseguenza, chi si ritrovasse a superare il limite di età di tre mesi nel 2027 sarebbe costretto a rimandare la pensione dal settembre 2027 al settembre 2028.