Il Superbonus è una misura fiscale che ha rivoluzionato il panorama delle detrazioni fiscali in Italia, favorendo interventi di efficienza energetica e adeguamento sismico. Anche se negli ultimi tempi è stato oggetto di numerosi restrizioni che lo porteranno a sparire dal panorama dei bonus edilizi.
Originariamente previsto con una suddivisione in cinque quote annuali di pari importo, o in quattro quote per le spese sostenute dal 2022, questa agevolazione è stata oggetto di successive modifiche normative che ne hanno ampliato anche la flessibilità. A queto proposito in redazione è giunto un quesito.
“Salve, nel 2023 ho sostenuto spese ammesse al superbonus. Ho indicato la prima delle quattro rate di detrazione nella mia Dichiarazione redditi 2024 (anno d’imposta 2023). Avevo letto da qualche parte che la legge di bilancio 2025 avrebbe previsto la possibilità, per le spese del 2023, di ripartire la detrazione in 10 quote annuali invece che quattro. Sono a chiedervi se questa cosa è stata confermata. E se sì in che modo posso procedere a fare la scelta (se sono ancora in tempo)?”
L’evoluzione normativa del superbonus
La possibilità di optare per la ripartizione decennale è stata introdotta inizialmente per le spese sostenute nel 2022. Successivamente, il decreto Salva Conti ha reso questa modalità obbligatoria di ripartizione per tutte le spese sostenute a partire dal 2024. L’altra novità arriva con la Legge n . 207/2024 (manovra bilancio 2025) che estende la possibilità di dilazione decennale anche alle spese sostenute nel 2023.
Questo consente il cambiamento ai contribuenti di scegliere come gestire le detrazioni relative al 2023. La ripartizione in 10 anni permette di distribuire il carico fiscale su un periodo più lungo, riducendo l’impatto annuale sul bilancio familiare o aziendale e semplificando la gestione dei crediti d’ imposta.
Un’opportunità da cogliere: la ripartizione decennale
La scelta di distribuire il Superbonus in 10 anni rappresenta un’importante opportunità per i contribuenti. In particolare per colo per potrebbero avere problemi di capienza fiscale.
Grazie a questa modalità, è possibile beneficiare della detrazione con un peso fiscale annuale più contenuto rispetto alla suddivisione in quattro quote. Tuttavia, questa opzione non è automatica. Per poterla applicare, i contribuenti devono dichiarare esplicitamente la loro scelta nella Dichiarazione dei Redditi 2024, relativa all’anno d’imposta 2023. Ciò significa che la decisione deve essere formalizzata attraverso i modelli Redditi 2024 o 730 /2024.
Un aspetto critico da considerare è il fatto che molti contribuenti hanno già presentato la propria dichiarazione dei redditi entro la scadenza naturale del 31 ottobre 2024 (30 settembre per i modelli 730). Poiché la Legge n. 207/2024 è stata approvata dopo questi termini, chi ha già inviato la dichiarazione senza optare per la ripartizione decennale dovrà, se ne ha intenzione di godere del superbonus in 10 anni, necessariamente procedere con una dichiarazione integrativa. Un’azione che può essere fatta fin da subito e da non confondere con la Dichiarazione redditi 2024 tardiva.
Superbonus in 10 anni per le spese 2023: aspetti pratici
In termini pratici, chi ha presentato la dichiarazione fiscale 2024 (anno d’imposta 2023) e intende beneficiare della ripartizione in 10 anni, dovrà seguire un iter preciso.
Nella dichiarazione integrativa, occorre rimuovere la prima quota di detrazione già indicata e trasferirla alla Dichiarazione Redditi 2025, che riguarda l’anno d’imposta 2024.
Se dalla dichiarazione integrativa dovesse emergere una maggiore IRPEF dovuta, i contribuenti non dovranno preoccuparsi di sanzione o interessi, poiché la normativa prevede espressamente la possibilità di sanare queste differenze senza ulteriori costi. Si tratta di un vantaggio significativo per chi intende adeguarsi alla nuova normativa senza incorrere in penalizzazioni fiscali.