Siamo reduci da un mese negativo per il mercato obbligazionario e solamente nell’ultima settimana abbiamo intravisto, se non una stabile inversione di tendenza, perlomeno un arresto momentaneo dei cali. L’inflazione americana a dicembre ha rinvigorito i bond, risultando appena sotto le stime. Ne hanno beneficiato i titoli lunghi come il BTp 1 ottobre 2054 con cedola 4,30% (ISIN: IT0005611741), il cui recupero nelle ultime sedute appare evidente. La quotazione è risalita da un minimo di circa 98,30 centesimi toccato il martedì 14 gennaio ai 101,30 di ieri.
Timori di reflazione
Il trentennale italiano ha perso esattamente il 10% in poco più di un mese. Dai minimi il recupero del BTp 2054 è stato del 3%, per cui molto parziale. L’umore degli investitori è sostenuto dall’amministrazione Trump appena insediatasi. Il presidente non ha evocato dazi generalizzati per tutti gli stati, limitandosi a ribadire la minaccia contro Canada e Messico con l’innalzamento delle tariffe al 25%. Ciò allenta i timori di reflazione, anche se per il momento si tratta di un auspicio.
Questione tassi BCE
Il recupero del BTp 2054 sarebbe solo agli inizi se dalla Banca Centrale Europea (BCE) arrivassero segnali circa un ulteriore allentamento monetario anche dopo gennaio. Tassi di interesse più bassi riducono i rendimenti pretesi dal mercato e fanno risalire velocemente i prezzi dei bond con “duration” elevata. Ma le più recenti dichiarazioni arrivate da Francoforte vanno nel senso di una prudenza circa i prossimi passi da compiere. I dati sull’inflazione nell’Eurozona non sono di per sé positivi, restando la crescita dei prezzi al consumo sopra il target del 2% e in aumento tendenziale.
Per questa ragione il recupero del BTp 2054 può anche interrompersi bruscamente nelle prossime settimane, qualora emergesse una propensione per sospendere il taglio dei tassi. La Francia spinge per proseguire con l’allentamento, così come l’Italia e il resto del Sud Europa.
Recupero BTp 2054 incerto nel breve
Un euro debole prospetta prezzi più alti tramite le importazioni. Ciò lega le mani alla BCE, riducendone i margini di manovra sui tassi. Dunque, il recupero del BTp 2054 può essere soltanto agli inizi o già completato, a seconda di quale scenario prevarrà nelle prossime settimane. Nel medio termine, invece, sembra destinato a proseguire. I tassi per fine anno sono attesi intorno al 2% dal 3% attuale. Per la quotazione del trentennale implicherebbe un boom potenziale del 16% dai livelli attuali. Certo, lo stesso mercato scontava un costo del denaro fin sotto il 2% diverse sedute fa.