Nel 2025 ci saranno diverse possibilità di uscita dal mondo del lavoro per i nati nel 1963. Alcuni di loro, che compiono 62 anni proprio nel 2025, potranno andare in pensione con misure differenti, anche se bisogna fare i conti con requisiti spesso stringenti e con norme che variano in base ai requisiti richiesti.
In certi casi, per accedere alla pensione a 62 anni potrebbero servire molti anni di contributi, mentre in altri basteranno solo 20 anni, a patto di raggiungere un importo minimo della prestazione.
“Buonasera, ho un quesito da porvi sulla possibilità di pensionamento per chi è nato nel 1963. Sono un vostro lettore e compirò 62 anni a luglio. Vorrei capire quali pensioni potrei eventualmente sfruttare per uscire subito dal posto di lavoro.”
Pensione nati nel 1963, ecco due misure valide nel 2025, bastano 20 anni di versamenti a volte
I nati nel 1963 possono avvalersi di alcune misure che favoriscono il pensionamento. Partiamo, ad esempio, dalla quota 103, destinata a chi ha già compiuto almeno 62 anni di età e maturato 41 anni di contributi. Questa misura, confermata nel 2025 con i medesimi requisiti del 2024, prevede comunque limitazioni.
Non ci sono limiti di platea: la quota 103 è accessibile a lavoratori dipendenti e autonomi, sia del settore privato sia del settore pubblico, senza differenze tra uomini e donne. Tuttavia, chi accede alla pensione nel 2025 con la quota 103 dovrà accettare il ricalcolo contributivo dell’assegno, più sfavorevole soprattutto per chi, alla data del 31 dicembre 1995, vanta oltre 18 anni di versamenti (e avrebbe quindi diritto al calcolo retributivo fino a dicembre 2011).
Inoltre, con la quota 103 l’importo della pensione non può superare 4 volte il trattamento minimo. E non è possibile svolgere alcuna attività lavorativa.
Ecco le due pensioni che si possono sfruttare nel 2025 a 62 anni di età
Per i nati nel 1963, il 2025 potrebbe rivelarsi l’anno giusto per sfruttare al massimo la pensione anticipata contributiva, che – come noto – scatta a 64 anni di età e 20 anni di contributi, con un assegno non inferiore a 3 volte l’assegno sociale.
Chi è nato nel 1963, per accedere a questa misura, dovrebbe attendere il 2027. Quando compirà 64 anni. Tuttavia, se il contribuente è una lavoratrice che ha avuto dei figli, può anticipare la pensione già nel 2025. Usufruendo così delle riduzioni derivanti dallo sconto di 4 mesi per ogni figlio. Per le donne, inoltre, la soglia minima di 3 volte l’assegno sociale subisce un abbassamento. Con un figlio, l’importo richiesto scende a 2,8 volte l’assegno sociale. Mentre chi ha due o più figli può ottenere la pensione già a 2,6 volte l’assegno sociale.
Ma il vantaggio non finisce qui. Per le lavoratrici madri con 4 o più figli, lo sconto massimo può arrivare a 16 mesi, consentendo di centrare la pensione anticipata contributiva addirittura a 62 anni e 8 mesi (anziché a 64). Diverse nate nel 1963, dunque, tra fine 2025 e inizio 2026, si troveranno a 62 anni e 8 mesi. Se hanno raggiunto 20 anni di contributi e un importo pensionistico pari a 2,6 volte l’assegno sociale, potranno uscire dal lavoro in anticipo. E senza dover attendere il 2027 per compiere i 64 anni.