Tagliola bonus casa 2025: senza questo requisito passa dal 50 al 36%

La Legge di Bilancio 2025 ridisegna il bonus ristrutturazione, introducendo uno specifico requisito per avere la detrazione al 50%
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bonus casa
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La Legge di Bilancio 2025 (legge n. 207/2024), introduce rilevanti modifiche al bonus ristrutturazione, uno degli strumenti fiscali più utilizzati dagli italiani per migliorare e riqualificare le proprie abitazioni. Questo aggiornamento normativo delinea un percorso di cambiamento graduale che culminerà nel 2028, ridisegnando le aliquote di detrazione e i limiti di spesa ammessi.

In redazione è arrivato un quesito.

“Salve, sono a conoscenza che per la spese di ristrutturazione sulla casa dal 2025 sono cambiate molte cose. Devo ristrutturare la casa dove abito e alcuni lavori saranno fatti anche su due pertinenze (un garage e un deposito). Leggo che l’aliquota di detrazione IRPEF resta al 50% solo se i lavori riguardano l’abitazione principale. La cosa si applica anche alle pertinenze dell’abitazione principale?”

Come cambia il bonus casa dal 2025

Uno degli aspetti più significativi della riforma riguarda le aliquote di detrazione fiscale, che ora dipendono dal tipo di immobile oggetto degli interventi.

Questo approccio differenziato mira a bilanciare il sostegno pubblico con la sostenibilità finanziaria. Questa la nuova situazione per il bonus casa dopo la legge bilancio 2025:

  • per le spese sostenute nel 2025, le regole del bonus casa restano in linea con il passato per quanto riguarda la prima casa: la detrazione si conferma al 50%, mantenendo un forte incentivo per chi intende migliorare la propria abitazione principale. Per le seconde case, tuttavia, l’aliquota si riduce al 36%, segnando un primo passo verso un regime fiscale più selettivo;
  • nel biennio 2026-2027, la diminuzione delle aliquote diventa più incisiva. Gli interventi sulla residenza principale garantiranno una detrazione del 36%, mentre per le altre abitazioni l’agevolazione fiscale scenderà ulteriormente al 30%. Questo progressivo abbassamento riflette l’intento del legislatore di modulare l’incentivo in modo graduale, senza tuttavia eliminare del tutto il supporto per la riqualificazione immobiliare.

Dal 2028 in poi, salvo ulteriori modifiche legislative, il quadro del bonus casa si uniforma: la detrazione prevista per tutti gli immobili, indipendentemente dalla tipologia, sarà del 30%.

Questa semplificazione normativa, sebbene meno vantaggiosa rispetto agli anni precedenti, garantisce comunque una misura di sostegno per promuovere il miglioramento del patrimonio edilizio nazionale.

Revisione massimali di spesa

Oltre alle aliquote, la Legge di Bilancio 2025 introduce significative modifiche ai limiti di spesa ammessi per beneficiare della detrazione fiscale bonus casa. Fino al 31 dicembre 2027, il tetto massimo rimane invariato a 96.000 euro per ogni unità immobiliare. Questo valore consente di pianificare interventi di ampio respiro, come ristrutturazioni strutturali o riqualificazioni energetiche, continuando a garantire un importante vantaggio fiscale per i contribuenti.

A partire dal 1° gennaio 2028, tuttavia, il limite di spesa subirà un’importante riduzione, scendendo a 48.000 euro per unità immobiliare. Questa misura, sebbene volta a contenere la spesa pubblica, potrebbe influenzare significativamente le scelte dei proprietari immobiliari, soprattutto per quanto riguarda gli interventi di maggiore entità. I contribuenti saranno quindi chiamati a pianificare con maggiore attenzione i propri investimenti, tenendo conto di un quadro normativo meno generoso rispetto al passato.

Solo con il requisito si applica il bonus casa 50% nel 2025

Venendo al quesito del lettore, dunque, poiché i lavori interessano l’abitazione principale, ossia quella in cui questi vive e risiede, per le spese del 2025 il bonus casa resta al 50% su un limite massimo di spesa pari a 96.000 per unità immobiliare.

Detto limite di spesa è pertinenze incluse. Pertanto, questo significa anche che la detrazione 50% si applica anche per le spese relative ai lavori sulle due pertinenze.

Il lettore non deve dimenticare che ai fini del bonus ristrutturazione le spese devono essere pagare con bonifico parlante, ossia quello da cui risultano:

  • la causale di versamento riconducibile al bonus ristrutturazione;
  • il codice fiscale del beneficiario delle detrazione;
  • i dati fiscali dell’impresa/fornitore destinataria del bonifico.

Questo bonifico è anche soggetto a ritenuta d’acconto che dal 1° marzo 2024 è passata dall’8% all’11%.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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