Cartelle esattoriali, tra nuova rottamazione e scadenza di febbraio, tutte le novità 2025

Cartelle esattoriali, novità in arrivo ed altre già attivate, ecco cosa cambia tra nuova rottamazione e scadenza di febbraio.
1 ora fa
2 minuti di lettura
Cartelle esattoriali, tra nuova rottamazione e scadenza di febbraio, tutte le novità 2025
Foto © Pixabay

Sulle cartelle esattoriali novità in arrivo in questo 2025. Si parte dalle novità entrate in vigore dopo la riforma della riscossione, per poi proseguire con la nuova scadenza della rottamazione quater. E concludere con il progetto della nuova sanatoria chiamata rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali. Ma andiamo con ordine e iniziamo dalle novità della riforma.

Cartelle esattoriali, tra nuova rottamazione e scadenza di febbraio, tutte le novità 2025

Dal 2025, cioè da gennaio, saranno disponibili più rate per i contribuenti indebitati con le cartelle esattoriali. Infatti, dalle solite 72 rate, la riforma della riscossione ha introdotto 12 mesi in più sfruttabili senza grandi problemi da parte dei contribuenti.

Mentre fino al 2024 il massimo era di 72 rate mensili con cui si potevano spalmare le cartelle senza particolari documenti da produrre all’Agenzia delle Entrate Riscossione, adesso si passa a 84 mesi.

Resta confermato che c’è sempre la rata minima da rispettare, pari a 50 euro. Per i piani di dilazione a 10 anni con 120 rate, è necessario produrre all’Agenzia delle Entrate Riscossione le prove della situazione di grave bisogno economico e reddituale, tramite ISEE, per esempio.

Nel frattempo, sempre grazie alla riforma della riscossione, vengono cancellate automaticamente e senza domanda alcuna le cartelle che, per 5 anni, l’Agenzia delle Entrate Riscossione ha provato a incassare inutilmente. Le cartelle spariscono dagli estratti di ruolo e il debito torna nella disponibilità degli enti da cui originava. Siano essi l’Agenzia delle Entrate per l’IRPEF, l’INPS per i contributi previdenziali omessi, la Regione per il bollo auto o il Comune per IMU e TASI.

A febbraio nuovo appuntamento anti decadenza della rottamazione quater

A febbraio arriva una importante scadenza per quanto riguarda la rottamazione quater.

Si tratta della rottamazione delle cartelle esattoriali le cui domande sono scadute il 30 giugno 2023 e su cui moltissimi contribuenti stanno pagando le rate.

Dopo le due maxi rate iniziali di ottobre e novembre 2023, che coprivano il 20% del debito totale, il piano di rientro della rottamazione quater è proseguito con le 4 rate del 2024 (febbraio, maggio, luglio e novembre). Ora, ecco la prima rata del 2025, in scadenza il 28 febbraio prossimo.

Attenzione però: c’è la possibilità di pagare senza conseguenze entro i 5 giorni lavorativi di tolleranza. Infatti, entro il 7 marzo scade il termine ultimo per pagare la rata di febbraio senza decadere dai benefici della rottamazione quater.

Va ricordato che anche il semplice saltare una delle rate della vecchia rottamazione delle cartelle esattoriali porta alla decadenza dal beneficio. Chi salta la rata di febbraio e non paga entro il 7 marzo successivo, perde il diritto a sconti su sanzioni e interessi della sanatoria. I pagamenti precedenti delle vecchie rate finiscono così per diventare acconti sul debito totale, riportato al lordo di diritti di riscossione, sanzioni e interessi per ritardata iscrizione a ruolo.

Ecco la nuova rottamazione delle cartelle e come funzionerebbe

Decadenza e regole severe sono alcune delle caratteristiche che la nuova rottamazione delle cartelle cerca di eliminare con il decreto Milleproroghe.

Infatti, la Lega (ma non solo, ci sono proposte anche dei Noi Moderati, per esempio) sta tentando di portare a compimento il progetto di una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, che nella legge di Bilancio non è stato possibile introdurre, nonostante gli emendamenti alla manovra prodotti proprio dalla Lega.

Si cerca ora di produrre una nuova sanatoria, con più rate, meno vincoli e più cartelle da includere. La proposta parte infatti da una rottamazione quinquies basata su 120 rate mensili e non trimestrali. In pratica, 10 anni di dilazione, con la possibilità di saltare fino a 8 rate senza incorrere nella decadenza dal beneficio.

Inoltre, al posto delle cartelle fino al 30 giugno 2022, la nuova rottamazione quinquies coprirebbe le cartelle fino al 31 dicembre 2023. O al 31 dicembre 2024, come proposto dai Noi Moderati.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

piattaforma siisl
Articolo precedente

NASPI, cosa succede a chi non si iscrive a SIISL

Cannavacciuolo
Articolo seguente

Quanto costano i dolci di San Valentino creati da Cannavacciuolo