Bond di Israele in dollari a 100 anni, spread dimezzato dall’emissione e quotazione ancora a sconto

Il bond di Israele in dollari a 100 anni presenta ancora una quotazione dimezzata rispetto ai massimi, ma lo sconto è in forte calo.
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Bond a 100 anni di Israele in dollari
Bond a 100 anni di Israele in dollari © Licenza Creative Commons

I rendimenti a lunga scadenza sono risaliti bruscamente tra dicembre e gennaio, in scia ai timori per i tassi d’inflazione stagnanti. Ma nelle ultime due settimane è tornata la discesa, che equivale alla risalita dei prezzi. Vale lo stesso per il bond di Israele a 100 anni e denominato in dollari (ISIN: US46513JB593). L’emissione avvenne in pieno Covid nei primi giorni di aprile del 2020, quasi ormai 5 anni fa. I proventi raccolti servirono proprio per finanziare la lotta contro la pandemia, per la quale lo stato ebraico divenne un modello mondiale per l’elevata efficienza in fase vaccinale.

Outlook fiscale negativo

Questo bond di Israele a 100 anni venne emesso con cedola lorda fissa del 4,50% e pensate che pochi mesi dopo, a luglio, la quotazione sul mercato secondario giunse all’apice di 145.

Nell’ottobre del 2023, toccò il minimo a circa 64 centesimi. Ancora oggi, pur in risalita, giace appena sopra i 71 centesimi. Rispetto ai massimi di 4 anni e mezzo fa, siamo dinnanzi a un più che dimezzamento.

Nel frattempo, i bond di Israele hanno accusato la scure delle agenzie di rating. Il merito creditizio per loro risulta diminuito e i giudizi attuali sono A per S&P e Fitch, Baa1 per Moody’s. In tutti e tre i casi, l’outlook è negativo. Il problema è la crescita del debito pubblico, al 69% del Pil a fine 2024, a causa della guerra contro Hamas. L’aumento della spesa militare ha portato il disavanzo fiscale al 6,9% l’anno scorso e quest’anno è atteso in calo solo al 4,7%.

Ma è anche vero che il bond di Israele a 100 anni ha visto dimezzarsi lo spread con il Treasury a 30 anni, che è la massima scadenza sovrana negli Stati Uniti.

Era superiore ai 320 punti base all’emissione, mentre oggi si aggira intorno ai 163. Ai prezzi attuali, il rendimento lordo risulta di circa il 6,40%. Dunque, non è il declassamento del rating ad avere provocato l’aumento dei rendimenti, quanto la lievitazione di quelli americani.

Bond Israele con margini di rialzo a breve

Andando ai fondamentali, Israele possiede riserve valutarie per 215 miliardi di dollari, di gran lunga superiori ai 147 miliardi del debito estero. Di questo, è a breve termine per circa 45 miliardi. E considerato il saldo attivo delle partite correnti, c’è una tendenza all’accumulo delle riserve, cioè della liquidità a disposizione per pagare le esposizioni con l’estero.

Infine, il bond di Israele ha margini di risalita nei prossimi mesi, man mano che la Federal Reserve riesumerà il taglio dei tassi, essendo denominato nella divisa americana. Dal 13 gennaio scorso ha già messo a segno un rialzo del 5,6%, ma resta ben sotto i massimi recenti toccati nel settembre scorso a circa 76 centesimi. La ripresa potrà accelerare con l’eventuale cessazione del conflitto israelo-palestinese. La fragile tregua di questi giorni può essere un segnale incoraggiante in tal senso, subito prezzata dal mercato.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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