Dichiarazione di successione, quanto costa? Ecco cosa pagare e cosa no

Tasse e imposte sulla dichiarazione di successione ecco una dettagliata guida ai pagamenti, e quanto bisogna versare.
3 minuti fa
4 minuti di lettura
Dichiarazione di successione, quanto costa? Ecco cosa pagare e cosa no
Foto © Investireoggi

Un adempimento fondamentale è quello a cui sono chiamati tutti gli eredi nel momento in cui devono subentrare nei lasciti ereditari di un defunto. Nello specifico l’adempimento si chiama dichiarazione di successione.

Si tratta della dichiarazione con cui gli eredi subentrano nei diritti reali di godimento del defunto sia sui beni immobili che su debiti e crediti di altra natura. Ciò che analizziamo oggi in risposta al quesito di una nostra lettrice sono le imposte che si devono pagare anche quando il lascito non è di elevato importo. Perché le tasse sono sempre da pagare e spesso fanno paura.

“Ad agosto del 2024 ho perso mia madre e adesso sto per approntare la dichiarazione di successione. Mia madre aveva un libretto postale su cui prendeva la pensione e su cui ci saranno più o meno 500 euro. Ma adesso io che sono l’unica erede devo per forza fare la successione perché devo vedere se riesco a vendere la casa di mia madre. Ho letto da qualche parte che non devo versare le imposte di successione, perché il valore della casa è al di sotto di 1.000.000 di euro. Però un mio amico commercialista mi ha detto che devo versare comunque circa 700 euro oltre all’onorario del professionista che vorrò interessare, che sia lui o un altro. Ma allora come funziona tutto questo?”

Dichiarazione di successione, quanto costa? Ecco cosa pagare e cosa no

In effetti la nostra lettrice ha ragione quando cita la cosiddetta franchigia di 1.000.000 di euro come limite per le imposte di successione.

Quando però si va a presentare la dichiarazione di successione, ciò che si deve considerare non sono soltanto le imposte di successione ma anche le imposte ipotecarie, catastali, i diritti, le imposte di bollo e così via dicendo.

Entrando nel dettaglio di una dichiarazione di successione con lasciti che per importo non sono esagerati, e con eredi di un certo tipo, vediamo nello specifico di capire cosa grava su una dichiarazione di successione.

Imposta di successione, limiti, franchigie e regole

In base a quanto previsto dal Decreto Legge numero 262 del 2006, al suo articolo numero 2 comma 48, l’imposta di successione si paga solo se il lascito è superiore a una determinata cifra. Prima di tutto va detto che l’obbligo di presentare la dichiarazione di successione entra in campo solo se nel lascito ci sono immobili.

Perché se si tratta solo di conti correnti, libretti di risparmio e simili, non è necessario presentare la dichiarazione. Per sbloccare le dotazioni bancarie di un defunto in questo caso servono solo autocertificazioni e documenti che variano da istituto di credito a istituto di credito.

Obbligo di presentare la dichiarazione di successione, ecco quando

In presenza di immobili però, gli eredi diventano obbligati a presentare la dichiarazione di successione. Ed anche gli istituti di credito la pretendono per sbloccare i soldi del defunto che vengono congelati dal momento del decesso. Sui lasciti si applica un’imposta di successione che, in base a ciò che si legge sul sito dell’agenzia delle Entrate, prevede il seguente meccanismo:

  • imposta di successione pari al 4% del lascito se gli eredi sono il coniuge o i parenti in linea retta sia ascendenti che discendenti ma solo sulla parte che eccede il valore di 1.000.000 di euro;
  • 6% del lascito se gli eredi sono fratelli o sorelle ma solo sulla parte eccedente 100.000 euro e per ciascun beneficiario;
  • 6% del lascito se gli eredi sono altri parenti fino al quarto grado o affini in linea collaterale fino al terzo grado, e senza alcuna franchigia;
  • 8% del lascito se gli eredi sono tutti gli altri soggetti che possono ereditare, e senza applicazione di alcuna franchigia.

Se il trasferimento dei beni mediante successione riguarda eredi invalidi, in base ai dettami della legge 104 la franchigia oltre cui iniziare a pagare l’imposta di successione è di 1.500.

000 di euro.

Cosa grava sugli eredi e perché bisogna pagare anche se il lascito è piccolo

Stando alle regole prima citate è evidente che diventa una rarità per persone normali e con lasciti normali, versare l’imposta di successione, soprattutto quando gli eredi sono i parenti più vicini.

Ma questo non vuol dire che la dichiarazione di successione sia gratis. Nel momento in cui si eredita un bene immobile, come sottolinea il sito del Fisco italiano, bisogna calcolare e versare le imposte. Nel dettaglio ciò che bisogna calcolare e versare in autonomia come previsto dalle regole 2025 sono:

  • imposta ipotecaria;
  • imposta catastale;
  • tassa per i servizi ipotecari e catastali;
  • tributi speciali;
  • imposta di bollo.

Come versare l’imposta di successione e come calcolare il dovuto

Tutte quelle imposte devono essere pagate con addebito diretto sul conto corrente indicato dall’erede nel modello telematico di presentazione della dichiarazione di successione. E per le imposte catastali e ipotecarie si parla di autoliquidazione, perché deve essere il diretto interessato a calcolare le imposte.

Per terreni e fabbricati bisogna prima salire a reddito dominicale per i primi e rendita catastale per i secondi. Dati che si recuperano dalle visure catastali. Per una casa, si prende la rendita catastale presente in visura, si aggiunge il 5% (rivalutazione) e poi ancora si moltiplica il risultato per il coefficiente 110 per la casa di abitazione principale di chi eredita e per il coefficiente 120 per gli altri immobili.

Per un terreno agricolo si prende il reddito dominicale nella visura, si aggiunge il 25% e si moltiplica per il coefficiente 90. Naturalmente il valore da inserire in successione è quello intero solo se il bene era al 100% di proprietà del defunto. Altrimenti va diviso in base alla sua quota di possesso. L’imposta ipotecaria si calcola sul 2% del valore degli immobili mentre l’imposta catastale si calcola sull’1% del valore degli immobili. Ma ci sono le due cifre minime da considerare, perché se il 2% della prima o l’1% della seconda sono inferiori a 200 euro, andrà versato comunque l’importo minimo pari proprio a 200 euro per ciascuna imposta.

Come pagare a rate una dichiarazione di successione

Ciò che esce fuori dalla somma di tutte queste imposte e tasse si deve pagare entro 90 giorni dalla data di presentazione della dichiarazione.

Nel caso in cui il pagamento delle imposte è troppo elevato il contribuente ha la facoltà di chiedere la rateizzazione. Ma solo per importi superiori a 1.000 euro. Le regole sono particolari però. Infatti deve essere versato subito almeno il 20% del totale. Per la restante parte, se per importi fino a 20.000 euro, ecco che si può versare fino a 8 rate trimestrali di pari importo. Se invece la rateizzazione riguarda importi superiori a 20.000 euro, si può arrivare fino a 12 rate trimestrali, sempre di pari importo.

Si ricorda che dal 1° gennaio 2025 la Tassa Ipotecaria è passata da 35 a 65 euro per la presentazione della Dichiarazione di Successione tramite Modello F24.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

Lascia un commento

Your email address will not be published.