Il Telefisco 2025, tenutosi il 5 febbraio, ha rappresentato un’importante occasione per chiarire le nuove disposizioni in materia di dilazione cartelle di pagamento. Tra gli aspetti salienti della disciplina rinnovata, particolare attenzione è stata dedicata ai criteri che attestano la temporanea difficoltà economica dei debitori.
Secondo quanto stabilito, tale condizione deve essere valutata unicamente in base ai parametri normativi sanciti dal Decreto Ministeriale del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 27 dicembre 2024.
Ma andiamo con ordine.
Dilazione cartelle pagamento: il nuovo assetto normativo
Le modifiche apportate all’articolo 19 del DPR 602/1973, per effetto del Decreto Legislativo 110/2024, in attuazione della Legge 111/2023, introducono una maggiore flessibilità nella rateizzazione delle cartelle di pagamento.
A partire dal 1° gennaio 2025, i contribuenti possono beneficiare di un allungamento graduale del piano di rientro, fino a un massimo di 120 rate mensili, in funzione della loro situazione economica.
L’introduzione di questa misura ha lo scopo di rendere più sostenibile il pagamento dei debiti fiscali, adattandolo alle effettive condizioni finanziarie del debitore.
La soglia massima di rateizzazione cartelle fino a 120 rate rappresenta un’evoluzione significativa rispetto ai precedenti limiti, rendendo il sistema di riscossione più elastico e in grado di rispondere alle esigenze di chi si trova in momentanea difficoltà.
Definizione delle condizioni per la dilazione
Il DM del 27 dicembre 2024 stabilisce con precisione i criteri per determinare lo stato di temporanea difficoltà economica, una condizione essenziale per ottenere la dilazione cartelle di pagamento. In particolare, l’accesso alla dilazione è vincolato a due parametri fondamentali:
- Per importi superiori a 120.000 euro, è obbligatorio dimostrare la difficoltà economica.
- Per somme inferiori a tale soglia, la documentazione diventa necessaria solo per richieste che superano le 84 rate, fino a un massimo di 120 rate applicabile esclusivamente alle domande presentate nel 2025 e nel 2026.
L’obiettivo di questi requisiti è garantire che solo i contribuenti che effettivamente necessitano di una dilazione più lunga possano beneficiarne, evitando un utilizzo improprio dello strumento.
Esenzione dalla documentazione in casi eccezionali
Un’eccezione rilevante alla necessità di documentare la difficoltà economica riguarda situazioni di particolare gravita.
Se il debitore subisce la distruzione o l’inagibilità dell’unico immobile adibito ad abitazione, attività professionale o aziendale, la richiesta di rateizzazione potrà essere accolta senza bisogno di ulteriori verifiche.
Tuttavia, questa circostanza dovrà essere certificata dall’autorità comunale competente entro sei mesi dalla domanda di rateazione.
Dilazione cartelle: elementi esclusi dalla valutazione della difficoltà economica
Un altro punto chiarito dall’Agenzia delle Entrate riguarda gli elementi che non possono essere considerati validi per attestare la temporanea difficoltà economica nella dilazione cartelle pagamento. In particolare, non saranno accettati fattori come la presenza di crediti incagliati nei confronti di enti pubblici, a meno che non rientrino espressamente nei parametri normativi previsti dall’articolo 19, comma 1.2, del DPR 602/73.
Questo chiarimento risponde a possibili incertezze interpretative e garantisce che la valutazione delle richieste di dilazione si basi esclusivamente su criteri oggettivi e standardizzati, evitando soggettività o discrezionalità nell’accertamento della condizione economica del debitore.
Decadenza automatica senza notifica
Uno degli aspetti più rilevanti della nuova disciplina riguarda le condizioni di decadenza dalla dilazione. In caso di mancato pagamento di otto rate, anche se non consecutive, il piano di rateizzazione sarà automaticamente revocato senza che vi sia alcun obbligo di notifica preventiva al debitore.
Questo aspetto, disciplinato dall’articolo 19, comma 3, lettera a) del DPR 602/73, impone ai contribuenti una gestione attenta delle proprie scadenze, per evitare la perdita del beneficio della dilazione e il conseguente obbligo di corrispondere l’intero debito residuo in un’unica soluzione.
Riassumendo
- Nuove regole – Estensione della dilazione cartelle fino a 120 rate dal 2025.
- Criteri di accesso – La difficoltà economica deve rispettare parametri normativi specifici.
- Eccezioni documentali – Esenzione per immobili inagibili certificati dal comune entro sei mesi.
- Elementi esclusi – Crediti incagliati non sono validi per dimostrare economica.
- Decadenza automatica – Otto rate non pagate comportano la revoca senza preavviso.