Ci sono numerosi contribuenti che percepiscono il principale sussidio erogato dall’INPS agli over 67 che non hanno potuto accedere alla pensione di vecchiaia. È a questi contribuenti che ci rivolgiamo ora, poiché in base alle norme vigenti, dopo aver percepito per molti anni l’Assegno Sociale, si può passare a un trattamento previdenziale. In alcuni casi, grazie a un vero e proprio bonus, è persino possibile ricevere arretrati per diverse migliaia di euro. Ci riferiamo in particolare a coloro che sono nati nel 1954 e che nel 2025 compiranno 71 anni.
Dall’Assegno Sociale alla pensione di vecchiaia, bonus a 69,8 anni da chiedere all’INPS
Chi a 67 anni si è ritrovato nell’impossibilità di ottenere qualsiasi trattamento previdenziale avrà senza dubbio provato a richiedere l’Assegno Sociale, misura che si può percepire indipendentemente dai contributi versati.
Infatti, questo sussidio prevede soltanto due requisiti: uno anagrafico, che stabilisce i 67 anni come età minima di accesso, e uno reddituale, secondo il quale per poter beneficiare dell’Assegno Sociale è necessario avere redditi non superiori all’importo annuo dell’assegno stesso (o il doppio di tale importo in caso di soggetti coniugati).
Si può ottenere anche con zero contributi versati, oppure quando i contributi esistono ma sono insufficienti per una pensione diretta. Sono molti, infatti, i titolari di Assegno Sociale che possiedono diversi anni di versamenti alle spalle. Ma che non li hanno potuti utilizzare per trasformarli in una rendita. Ciò perché l’Assegno Sociale ha importi prefissati entro determinate soglie e funge da integrazione del reddito del beneficiario.
Tuttavia, chi ha contributi può, al raggiungimento di una certa età e in specifiche circostanze, chiedere che quei versamenti vengano considerati per il calcolo di una vera pensione.
Rinunciando quindi all’Assegno Sociale e optando per la pensione di vecchiaia.
Come funziona la pensione per contributivi puri nati nel 1954
Quanto detto in precedenza può rappresentare un’opportunità importante per coloro che sono nati nel 1954 e che nel 2025 compiono 71 anni. Se si tratta di soggetti con contributi versati esclusivamente in epoca contributiva, a 71 anni tali versamenti, non utilizzati a 67 anni, possono finalmente tornare utili.
Perché a 71 anni è possibile chiedere la pensione di vecchiaia anche con soli 5 anni di contributi. In questo scenario, un contribuente che non ha mai effettuato versamenti prima del 1996 può interrompere l’Assegno Sociale. E richiedere la propria pensione di vecchiaia.
Sconto sull’età di uscita per chi passa alla pensione di vecchiaia, ecco il bonus
Ma non è tutto. Se l’interessato è una lavoratrice che nella sua vita ha avuto dei figli, quando presenta la domanda di pensione a 71 anni (perché nata nel 1954) può richiedere la decorrenza della pensione dal momento in cui è effettivamente maturato il suo diritto. Questo, grazie a un “cavillo” della riforma Dini, consente di anticipare l’accesso di diversi mesi. Inoltre, dopo l’ultima Legge di Bilancio, il vantaggio può essere ancora maggiore.
Infatti, è in vigore un taglio sull’età anagrafica per le pensioni contributive pari a 4 mesi per ogni figlio.
E fino a un massimo di 16 mesi. La novità introdotta dalla Legge di Bilancio del 2025 consiste proprio nell’aumento del limite massimo, passato da 12 a 16 mesi. Ne consegue che, per la misura che normalmente si raggiunge a 71 anni di età solo per i contributivi puri, la lavoratrice può in realtà uscire a 69 anni e 8 mesi in virtù dei figli avuti.
In questo modo, la lavoratrice nata nel 1954 può beneficiare di una sorta di bonus rappresentato dagli arretrati spettanti. Chi invece è nata nel 1956 o nel 1955 può comunque usufruire dell’uscita anticipata nei termini precedentemente esposti.