In Italia, il sistema pensionistico offre diverse modalità per andare in pensione, tra cui la pensione di anzianità, quella anticipata e altre opzioni che permettono di uscire dal mondo del lavoro prima dell’età pensionabile ordinaria.
In alcuni casi, è possibile combinare soluzioni come la NASpI 2025 (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) e l’APE Sociale (Anticipo Pensionistico Sociale) per ottenere un’uscita anticipata dal lavoro e godersi prima il meritato riposo.
Vediamo in che modo è possibile combinare le due misure e quali sono i gli step e i requisiti da rispettare.
La NASpI 2025: cos’è e come funziona
La NASpI è una forma di sostegno economico che viene data ai lavoratori che hanno perso il lavoro in modo involontario, come nel caso di licenziamento o scadenza di contratto a termine.
È una sorta di “indennità di disoccupazione”, che aiuta a sostenere economicamente chi non ha più un’occupazione.
Per accedere alla NASpI, ci sono alcuni requisiti da soddisfare:
- essere disoccupati involontari: la NASpI è disponibile solo per chi perde il lavoro senza essere responsabile della cessazione del contratto, come nel caso di licenziamento o termine di contratto. Non è prevista per chi si dimette volontariamente;
- avere almeno 13 settimane di contributi versati negli ultimi 4 anni: il soggetto deve aver lavorato per un certo numero di settimane e versato i contributi previdenziali. Inoltre, deve aver lavorato almeno 30 giorni nei 12 mesi precedenti la fine del contratto di lavoro.
La NASpI è quindi un sostegno che dura fino a un massimo di 24 mesi, ma la durata effettiva dipende dalla carriera lavorativa.
È utile per chi ha perso il lavoro e ha bisogno di un aiuto economico prima di trovare una nuova occupazione.
L’APE Sociale: cos’è e chi può accedervi
L’APE Sociale è un altro strumento che permette di uscire dal lavoro in anticipo, ma con delle condizioni particolari.
Si tratta di un aiuto economico destinato a chi ha almeno 63 anni e 5 mesi di età, e ha versato almeno 30 anni di contributi, ma solo se si rientra in alcune categorie di lavoratori.
Le categorie ammesse all’APE Sociale sono:
- disoccupati di lunga durata: chi è senza lavoro da un po’ e soddisfa i requisiti contributivi, può accedere all’APE Sociale;
- lavoratori che svolgono attività gravose: se il lavoro è particolarmente faticoso o rischioso (come ad esempio nel settore minerario o della sanità), è possibile essere ammessi all’APE Sociale;
- lavoratori con disabilità grave: se il lavoratore ha una disabilità grave, può usufruire di questo supporto.
A differenza della pensione anticipata tradizionale, che dipende da un numero di anni di contributi, l’APE Sociale si concentra su chi ha una carriera difficile o problematiche particolari.
È una forma di aiuto che permette di ritirarsi dal lavoro prima, anche se il lavoratore non ha ancora raggiunto l’età pensionabile di 67 anni.
Combinare NASpI e APE Sociale per smettere di lavorare a 61 anni
C’è una soluzione interessante per chi vuole smettere di lavorare a 61 anni, combinando NASpI e APE Sociale.
In primis bisogna accedere alla NASpI 2025: se il lavoratore ha 61 anni e perde il lavoro, puo iniziare a ricevere la NASpI, che lo aiuterà economicamente durante il periodo di disoccupazione. La NASpI offre un sostegno che può durare fino a 24 mesi, a seconda della propria carriera lavorativa.
In particolare, come spiegato sul portale INPS:
La NASpI è corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive presenti negli ultimi quattro anni. Ai fini del calcolo della durata non sono computati i periodi di contribuzione che hanno già dato luogo a erogazione di prestazioni di disoccupazione. Analogamente non è computata la contribuzione che ha prodotto prestazioni fruite in unica soluzione in forma anticipata.
Lo step successivo è quello di passare all’APE Sociale: Quando il lavoratore compie 63 anni e 5 mesi, e se soddisfa i requisiti richiesti (per esempio, se è disoccupato da tempo o ha svolto lavori gravosi), può fare domanda per l’APE Sociale.
Questo gli permette di continuare a ricevere un sostegno economico fino al momento in cui raggiunge l’età pensionabile.
Quindi, con questa combinazione, è possibile smettere di lavorare a 61 anni per godersi un aiuto economico continuo. Senza dover aspettare il pensionamento vero e proprio.
L’importante è che siano soddisfatti i requisiti per ciascuna misura: la NASpI 2025 come disoccupato e l’APE Sociale come lavoratore in difficoltà o con una carriera di lavoro pesante.
L’APE Sociale sarà corrisposta, a domanda, fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia.
In tal modo il lavoratore arriverà alla pensione “ordinaria”.
Considerazioni Finali
Anche se l’idea di smettere di lavorare a 61 anni può sembrare interessante, è fondamentale comprendere bene i requisiti di ciascuna misura, in modo da non incorrere in sorprese.
Prima di fare qualsiasi scelta, è consigliabile chiedere consulenza a un esperto (anche a noi di Investire Oggi) per assicurarsi di soddisfare tutti i criteri necessari.
In conclusione, combinare NASpI e APE Sociale può essere una strategia vantaggiosa per chi vuole uscire dal mondo del lavoro prima del tempo e godersi il periodo successivo in tranquillità. Ma è fondamentale essere ben informati sui requisiti e sulle condizioni per ogni misura.
Riassumendo.
- NASpI: è un’indennità per chi perde il lavoro involontariamente, con almeno 13 settimane di contributi negli ultimi 4 anni.
- APE Sociale: supporto economico per chi ha almeno 63 anni, 30 anni di contributi e appartiene a categorie specifiche come disoccupati o lavoratori con disabilità grave.
- Combinare NASpI e APE Sociale: Se si perde il lavoro a 61 anni, si può ricevere la NASpI e, a 63 anni e 5 mesi, passare all’APE Sociale.
- Requisiti: la NASpI richiede disoccupazione involontaria e contributi; l’APE Sociale richiede età, contributi e categorie specifiche.
- Considerazioni Finali: combinare le due misure permette di uscire dal lavoro prima, ma è essenziale soddisfare tutti i requisiti per evitare problemi.