Numerose novità sono state introdotte con la legge di Bilancio per quel grande contenitore chiamato welfare per le famiglie. Ormai da anni, la misura unica (o quasi) che riguarda famiglie con figli a carico è l’Assegno Unico e Universale, rivolto ai figli al di sotto dei 21 anni e che ha sostituito, nel tempo, molte altre prestazioni: dagli ANF al vecchio bonus bebè, fino alle detrazioni sui figli e al premio alla nascita.
Adesso si assiste a una sorta di inversione di tendenza, un ritorno al passato o quasi. Perché, nella legge di Bilancio, sono numerose le novità introdotte. Ferma restando la presenza dell’Assegno Unico e Universale per i figli sotto i 21 anni, ecco cosa prende forma adesso, con i nuovi bonus bebè, i bonus mensa e molto altro.
E con un fattore determinante: ci si concentra sostanzialmente sulle famiglie in difficoltà, destinando loro aiuti.
Bonus bebè, bonus mensa ma non solo, ecco la mappa degli aiuti alle famiglie
Sostenere le famiglie in difficoltà economica, a basso reddito e con figli a carico, ma anche rilanciare le nascite, viste le tendenze demografiche secondo i dati Istat. Sono queste le due motivazioni che hanno spinto il governo, nella manovra, a varare diverse misure di questo genere.
Niente di nuovo, naturalmente, perché sono le stesse ragioni che, da sempre, portano all’adozione di provvedimenti di questo tipo. E così, dal primo gennaio 2025, rinasce una sorta di mix tra bonus bebè e premio alla nascita.
Una misura che ricalca un vecchio provvedimento di uno dei governi del compianto Silvio Berlusconi, che introdusse un premio per ogni nuovo nato.
Lo stesso fa ora il governo Meloni. Infatti, proprio dal primo gennaio 2025, per ogni figlio nato o adottato, ecco un bonus una tantum da 1.000 euro.
In linea generale, sarà un bonus erogato post parto, a partire dal mese successivo a quello del lieto evento, e interesserà famiglie con un ISEE fino a 40.000 euro. È dunque un bonus generalizzato, che, vista la soglia ISEE, non tocca esclusivamente le famiglie in difficoltà, ma quasi la totalità dei nuclei familiari.
Carta dedicata a te, ecco di cosa si tratta e perché i figli incidono
Anche se non tutti lo sanno, la Carta dedicata a te – cioè la famosa carta spesa o carta acquisti, già caricata nel 2023 e nel 2024 e destinata a essere ricaricata anche nel 2025 – ha nei figli un fattore determinante.
Pur essendo una card rivolta a famiglie con un ISEE fino a 15.000 euro, con assegnazioni automatiche in base alle graduatorie che l’INPS invia ai Comuni, la priorità delle erogazioni si basa comunque sulla presenza di figli. Probabilmente, a breve, ci sarà una nuova ricarica della Carta dedicata a te, che il governo ha deciso di rifinanziare per il 2025.
Non si conoscono ancora le date di accredito, anche perché entro il 28 febbraio è previsto il termine per l’operazione di ricarica relativa al 2024. E non si conoscono neppure gli importi.
Per ora, si ritiene che, in base alle risorse stanziate in legge di Bilancio, l’ammontare una tantum possa essere di 500 euro. Servono però conferme, prima di poter tornare a comprare beni di prima necessità, abbonamenti per il trasporto pubblico o carburante con la Carta dedicata a te 2025.
Asilo nido, potenziato il bonus per le famiglie
Il bonus che da anni aiuta molte famiglie a pagare le rette degli asili nido, pubblici e privati riconosciuti, ha subito alcuni correttivi in manovra. Continuerà a funzionare anche nel 2025.
Viene eliminato il vincolo della presenza di un figlio under 10 nel nucleo familiare, ampliando così la platea dei beneficiari. Il contributo aumenta e può arrivare fino a 272,70 euro al mese (3.000 euro all’anno in 11 mesi) per famiglie con un ISEE fino a 25.000 euro, 227,20 euro al mese (2.500 euro all’anno) per ISEE fino a 40.000 euro, e 136,30 euro al mese (1.500 euro all’anno) per chi supera tale soglia.
Le soglie ISEE prima indicate, riguardanti il solo bonus asilo nido, non prevedono l’inclusione di quanto percepito nel 2023 come Assegno Unico e Universale, il che agevola l’ottenimento di un bonus più cospicuo.
Ecco altri aiuti e bonus per le famiglie meno abbienti
Per le lavoratrici madri, è stato confermato e potenziato il bonus sotto forma di sgravio contributivo. Tra gli aiuti alle mamme, anche questo riveste notevole importanza. Da gennaio 2025, varrà anche per le lavoratrici autonome iscritte alle gestioni commercianti e artigiani con redditi fino a 18.000 euro.
Riguardo ai bonus per le neo mamme, si segnala che i congedi parentali (che interessano anche i padri), vengono potenziati dal punto di vista economico. In precedenza, era possibile beneficiare di due mesi di congedo parentale retribuiti all’80% fino ai 6 anni di vita del figlio. Da gennaio, i mesi retribuiti all’80% diventano 3.
Novità anche per il bonus psicologo, ormai misura strutturale che include i minori e vale 1.500 euro da spendere in sedute presso professionisti. Un ulteriore aiuto per le famiglie più bisognose proviene dal fondo per la mensa scolastica nelle scuole primarie. Non tutti, infatti, possono permettersi la mensa per i propri figli. Ecco, quindi, che arriva l’aiuto.
Si chiama Fondo per il contrasto della povertà alimentare a scuola e nasce con lo scopo di sostenere le famiglie che non riescono a pagare le rette della mensa. Saranno i Comuni, cui lo Stato erogherà le dotazioni del fondo, a stabilire come e in che misura concedere questi aiuti.